Lite continua: guerrre, bombe, Conclave, come finirà?
- Postato il 5 maggio 2025
- Politica
- Di Blitz
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Lite continua. Si apre un altro fronte di guerra in Medio Oriente, un missile piomba sull’aeroporto di Tel Aviv: feriti e tanti danni.
Trump sostiene che la pace in Ucraina sarà difficilissima perchè tra Putin e Zelensky c’è troppo odio.
A Roma, la Chiesa si appresta a eleggere il successore di Bergoglio.
Ma non tutto va per il verso giusto. Intrighi, tradimenti, veleni. Che cosa succede in Vaticano a sole 48 ore dall'”extra omnes”?
Il mondo intero guarda verso Piazza San Pietro e recita una preghiera, una sola che dice così: “Fate presto”.
C’è troppa violenza dappertutto, è necessaria una parola di pace. Da chi potrebbe venire se non dal nuovo pontefice che i 133 cardinali dovranno scegliere tra le quattro mura della Cappella Sistina?
La tregua come mediatrice, insomma. Un pontificato della pace pronto ad intervenire e a ridare tranquillità a miliardi di persone che vogliono solo vivere senza dover pensare ai pericoli di un conflitto che stavolta potrebbe essere mondiale.
A due giorni dal Conclave esiste una possibilità di accordo che possa far uscire dal comignolo verso tutti guardano la fumata bianca?
Porporati in lite

Purtroppo, non è così. All’apparenza vige una grande serenità fra i religiosi che dovranno scegliere il nuovo Papa. Sorrisi, strette di mano, la diplomazia che vince, un risultato che si raggiungerà presto.
E’ vero? Se si dovesse stare alle ultime indiscrezioni sembrerebbe di no. I favoriti vengono presi di mira, in alcuni casi calunniati.
L’esempio più lampante è quello che riguarda il cardinale italiano Pietro Parolin, il ministro degli Esteri della Santa Sede. Prima si dice che abbia avuto un malore misterioso che non gli potrà permettere di “vestirsi di bianco”.
Fake news sul candidato
Poi, vista la inconsistenza di questa fake news si passa ad altro. E si vocifera che insieme con un altro cardinale, l’arcivescovo filippino Luis Antonio Tagle, avrebbLero coperto gli abusi sessuali di cui una parte della Chiesa fu accusata.
Sono notizie che lasciano perplessi i milioni di credenti, ma anche coloro che non sono cattolici. Come è possibile che avvenga tutto ciò? Ecco perchè si chiede che il nuovo Vicario di Cristo venga eletto in fretta e non si rimanga per giorni ad attendere che il fumo esca bianco dal comignolo che indicherà il buon esito della votazione.
Perchè l’attesa è maggiore rispetto alla elezione di altri pontefici? Perchè il momento nel mondo è delicato, perchè sono troppe le violenze che vanno dall’Europa all’Asia fino ad arrivare in Cina. Perchè c’è bisogno che il successore di Pietro sia un uomo in grado di far tornare la pace e dire agli uomini di buona volontà che ogni guerra dovrà essere scongiurata e abolita.
Mentre gli occhi sono tutti puntati sulla piazza più famosa del mondo, la nostra classe politica non si dà per vinta e continua a litigare e a non trovare mai un denominatore comune che possa mettere d’accordo destra e sinistra.
La maggioranza tuona contro il sindacato, anzi contro la Cgil che sarebbe ormai padrona del Pd. “Maurizio Landini detta la linea a Elly Schlein che obbedisce”, sostiene chi è dalla parte del governo. “Fandonie, solo fantasie”, replicano i fedelissimi della segretaria di via del Nazareno.
Però è un fatto che Matteo Renzi se la prenda di brutto contro i compagni del suo ex partito che hanno cambiato opinione sul Jobs Act. “Un tradimento”, lo definisce. “Anzi una paura di restare fuori del grande giro”.
Il solito caos regna in Campania, dove i seguaci di Don Vincenzo De Luca non ci stanno a lasciare la comoda poltrona in cui siedono. D’accordo con il loro capo fanno il tifo per l’ex magistrato Federico De Raho, l’unico in grado a prendere la guida della Regione.
Ma stavolta è Giuseppe Conte a mischiare le carte e a mettere il bastone fra le ruote all’ex presidente della Camera Roberto Fico che volentieri farebbe il numero uno della Regione. Lo scontro non è solo fra Pd e 5Stelle, ma anche fra esponenti dello stesso partito. Ma non si diceva che la morte di Francesco aveva unito di nuovo tutte le anime della sinistra? “Quando mai”, replica un onorevole dei dem che preferisce l’anonimato. “Finchè Conte non si dimenticherà di essere stato per due volte presidente del consiglio, nessun patto potrà avere la minima chance” Evviva il campo largo!
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