Lo scambio di ostaggi: Israele rilascia 1.966 palestinesi, diretti a Khan Younis. Le tensioni in Cisgiordania e le richieste di Hamas

  • Postato il 13 ottobre 2025
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È il giorno della liberazione degli ostaggi, dopo l’accordo sulla prima fase del cessate il fuoco a Gaza. 1.966 palestinesi detenuti nelle carceri israeliane sono stati rilasciati in virtù degli accordi stabiliti a Sharm El Sheik, in Egitto. In autobus raggiungeranno Khan Younis, nella Striscia di Gaza. Tutti quanti saranno portati al Nasser Hospital, nel sud della Striscia. 1.718 detenuti sono palestinesi arrestati dopo il 7 ottobre. Sono circa 250 i condannati all’ergastolo per terrorismo: un centinaio dovrebbero essere liberati dalla prigione di Ofer in Cisgiordania, probabilmente solo dopo che Hamas avrà consegnato gli ostaggi israeliani rimasti a Gaza nelle mani dei gruppi islamisti. Ma Itamar Ben Givr – il ministro dell’estrema destra rappresentante dei coloni – ha chiesto al premier Benjamin Netanyahu di annullare questa decisione.

Tensioni in Cisgiordania – Secondo l’agenzia palestinese Wafa, ieri militari dell’Idf hanno preso di mira le famiglie di almeno 8 detenuti, “perquisendo e saccheggiando” le loro case. Sarebbe stato arrestato il fratello di uno dei detenuti. Segnalati raid a Hebron e Deir Samet nelle abitazioni di tre ergastolani. La tensione dunque è alta. Media palestinesi riferivano di assalti da parte di una decina di coloni soltanto nelle ultime 24 ore, con alberi dati a fuoco e pozzi d’acqua sotto il controllo israeliano.

Prima dell’inizio delle operazioni di rilascio, Hamas aveva pubblicato un elenco di oltre 1900 prigionieri palestinesi da liberare e una prima lista di venti ostaggi israeliani, ancora in vita, che a sua volta rilascerà. E’ previsto che il Comitato Internazionale della Croce Rossa supervisioni lo scambio di ostaggi.

Gli altri detenuti – Fino a ieri Hamas ha ribadito la richiesta ad Israele di rilasciare sette prigionieri che ricoprivano ruoli rilevanti, tra cui l’ex guida di Fatah, Marwan Barghouti, e il leader del Fronte popolare di liberazione, Ahmad Saadat.

I 2mila liberati sono solo una parte dei detenuti palestinesi: in tutto sono 6mila gli arrestati dall’ottobre 2023 e, come rivelato da un’inchiesta del Guardian, solo un quarto di loro è stato identificato come combattente o legato ad Hamas. Nelle carceri di Israele “ci sono operatori sanitari, insegnanti, dipendenti pubblici, operatori dei media, scrittori, malati, disabili e bambini”. Sono tantissimi, dunque, a non rientrare al momento nell’accordo di pace. Non verranno rilasciati, ad esempio, i due medici Hussam Abu Safiya e Marwan Al Hams. Entrambi dirigenti di ospedali a Gaza, sono accusati dalle autorità israeliane di essere affiliati ad Hamas. Non ci sono però prove del loro legame con il movimento islamista secondo numerose organizzazioni non governative che ne chiedono la liberazione.

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