Lo sparviere che usa i semafori per cacciare

  • Postato il 31 maggio 2025
  • Di Focus.it
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Vladimir Dinets è uno zoologo statunitense di origine russa che insegna all'Università del Tennessee ma ha una casa a West Orange, nel New Jersey. Perché ci interessa il suo indirizzo? Perché è proprio fuori da casa sua che Dinets ha potuto osservare un esempio eccezionale di adattamento all'ambiente urbano da parte di un animale: uno sparviere di Cooper, un piccolo rapace diffuso in tutto il nord e centro America. In uno studio pubblicato su Frontiers in Ethology, lo zoologo racconta le sue osservazioni sul sistema di caccia inventato dallo sparviere, che dipende direttamente da… un semaforo.. Osservazioni in cortile. Queste osservazioni si vanno ad aggiungere alla lunga lista di studi che raccontano come gli animali, soprattutto gli uccelli, abbiano imparato ad adattarsi all'ambiente urbano: sono numerosissime, per esempio, le storie di gazze e corvi che sfruttano le strade trafficate per farsi aprire noci e ostriche dalle macchine che passano. Lo sparviere di Cooper studiato da Dinets, però, ha inventato un sistema ancora più complesso. Lo zoologo racconta che vicino a casa sua c'è un incrocio di semafori dal quale passa tutti i giorni; è un incrocio non particolarmente frequentato, spiega Dinets, ma dotato di uno di quei bottoni che i pedoni premono per allungare la durata del verde e attraversare in sicurezza. Quando un pedone preme il bottone, parte un segnale acustico, e in quei casi, racconta Dinets, al semaforo si formano code abbastanza lunghe da raggiungere un piccolo albero dalla chioma molto folta che si trova in fondo alla via.. Facili prede. Ebbene, proprio nella chioma di quell'albero viveva lo sparviere di Cooper studiato da Dinets. Che normalmente se ne stava tranquillo sul suo ramo, ma quando sentiva il segnale acustico faceva capolino, in attesa che la coda di macchine arrivasse fin sotto casa sua. A quel punto usciva allo scoperto, usando le automobili come copertura, e puntava diretto al cortile di una specifica casa. Questa, racconta ancora Dinets, era abitata da una famiglia numerosa che mangiava spesso in cortile e lasciava i propri avanzi a disposizione di passeri, colombe, storni e altri uccelli locali - le prede preferite dello sparviere.. Il semaforo-buffet. Il cortile era quindi un vero e proprio buffet per l'uccello studiato da Dinets, che aveva imparato a sfruttare la coda che si formava al semaforo per avvicinarsi indisturbato, e cogliere di sorpresa le sue future prede. Lo zoologo racconta anche che, la scorsa estate, la "famiglia che mangiava in cortile" si è trasferita, e contemporaneamente il segnale acustico del semaforo si è rotto (e la città di West Orange non l'ha ancora riparato). È da allora che Dinets non vede più lo sparviere di Cooper, che probabilmente ha trovato un altro semaforo più comodo da sfruttare..
Autore
Focus.it

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