Lo Spid è salvo per cinque anni: rinnovata l’intesa tra i gestori e il dipartimento per la trasformazione digitale
- Postato il 7 ottobre 2025
- Usi & Consumi
- Di Il Fatto Quotidiano
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L’identità digitale italiana resta in vita . Assocertificatori, l’associazione che riunisce i gestori di Spid, ha annunciato l’intesa con l’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) e il Dipartimento per la Trasformazione Digitale della Presidenza del Consiglio per rinnovare la convenzione di gestione del Sistema Pubblico di Identità Digitale per altri cinque anni. L’accordo, che mette fine a mesi di incertezza sul destino di Spid, garantisce continuità del servizio.
Quanto alla possibilità di introdurre forme di “valorizzazione economica della base utenti secondo logiche di mercato”, si tratta – precisano le parti – di una facoltà già prevista dalla precedente convenzione. Da quest’anno Aruba e InfoCert hanno introdotto un canone annuale per l’utilizzo del servizio, ma Poste Italiane ha mantenuto la gratuità del sistema.
Secondo il comunicato diffuso dall’associazione, l’aggiornamento della convenzione “conferma il ruolo strategico di Spid” e testimonia la volontà comune di “proseguire un percorso condiviso verso il futuro dell’identità digitale italiana ed europea”. I numeri confermano la centralità dello strumento: oltre 41 milioni di cittadini hanno scelto di dotarsene, con più di 1,2 miliardi di autenticazioni nel 2024 e oltre 630 milioni di accessi nei primi sei mesi del 2025. Secondo l’Osservatorio Digital Identity del Politecnico di Milano, l’89% della popolazione internet italiana attiva utilizza Spid e l’86% accede più volte durante l’anno, un primato in Europa.
Il rinnovo introduce anche un tavolo di lavoro permanente per individuare misure di miglioramento continuo e nuove soluzioni per la sicurezza. Tra le prime novità in arrivo, strumenti che consentiranno ai cittadini di verificare in modo semplice gli Spid attivi associati al proprio codice fiscale, per prevenire usi impropri o duplicazioni.
Sul piano economico, l’intesa riconosce l’esigenza di rendere più sostenibile la gestione del sistema, tenuto conto degli investimenti sostenuti dai gestori in questi dieci anni e dei costi di mantenimento del servizio. Il governo ha quindi confermato l’erogazione di contributi pubblici a sostegno degli operatori, per evitare che il peso economico si scarichi sugli utenti.
Tra gli obiettivi condivisi anche l’estensione dello Spid a professionisti e persone giuridiche, così da rafforzarne il ruolo di infrastruttura nazionale e favorire l’integrazione con i servizi digitali delle imprese. L’accordo, inoltre, prepara il terreno all’evoluzione verso il Digital Identity Wallet europeo, previsto dal nuovo regolamento eIDAS 2.0, che renderà le identità digitali dei cittadini europei interoperabili tra i diversi Paesi.
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