Loano, dopo 150 anni chiude l’istituto Rossello. Suor Antonia: “Valori, accoglienza e misericordia pilastri della nostra scuola”

  • Postato il 13 giugno 2025
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  • Di Il Vostro Giornale
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Loano Scuole Rossello

Loano. Anche se negli anni non sono mancate le occasioni di fare una visita, tornarci fa sempre un certo effetto. Si è subito investiti da un non ben definito miscuglio di sentimenti e ricordi: alcuni ben scolpiti nella mente, altri forse alterati perché addolciti dal tempo e dall’amara consapevolezza di adulti che quella dell’infanzia era quasi un’età dell’oro che difficilmente potrà tornare. Ma a prevalere, su tutto, è la nostalgia, che fa scattare un’inconsapevole e innocente comparazione tra il “come sembrava” quando eravamo piccoli e tutto era ben più soggettivo e il “com’è ora” guardando le cose da adulti e in modo oggettivo .

E quindi si cercano le differenze tra l’ora e l’allora. E così notiamo che l’aula in cui abbiamo passato tante giornate è “così piccola” e invece 35 anni fa sembrava “enorme”. Che quel corridoio che tante volte abbiamo fatto di corsa per andare a fare la ricreazione sul terrazzo a metà mattina è molto più corto di quanto non sembrasse a suo tempo. E poi torna alla mente il rumore di decine di bambini che fanno su e giù dalle scale per entrare in aula o andare in mensa o tornare a casa. Un rumore a cui ora fa da contraltare un silenzio pesante, triste e anche un po’ cupo. Un silenzio che, purtroppo, non se ne andrà più. Sì, perché dopo 150 anni di attività sul territorio di Loano e generazioni di piccoli alunni formati ed educati nelle sue aule, le scuole Rossello di via Stella hanno chiuso e interrotto la loro attività.

Una notizia che per tanti suoi “ex” ha rappresentato una vera e propria doccia fredda. Forse non del tutto inattesa, dato che da lungo tempo, in città, si vociferava di una sua possibile chiusura. Tuttavia, per tanti, se non tutti, si trattava proprio di una semplice “voce”, che mai sarebbe diventata realtà. Proprio per l’amore che tanti, se non tutti, i suoi “ex” provano per la loro vecchia scuola; un amore che faceva pensare loro che, in fondo, “come possono le Rossello chiudere?”.

Invece è accaduto. E così il giornalista di IVG.it, che ha iniziato il suo percorso scolastico proprio alle Rossello addirittura nel 1989, decide di andare a trovare la direttrice Suor Antonia Ortelli, quella che è stata e sarà per sempre “la Maestra”.

Varcato il cancello (lo stesso che si è varcato ogni giorno dal lunedì al sabato per cinque anni e che di giorno è sempre aperto) e superato l’effetto di cui si è parlato sopra, dopo aver notate le differenze tra l’esterno che ricordavamo e quello attuale (su cui poi bisognerebbe aprire una capitolo di analisi e discussione a parte) suoniamo al campanello e veniamo accolti con il consueto calore dallo staff della scuola e poi da Suor Antonia, che non manca di ricordarci che siamo stati “suoi bambini”. E così comincia la nostra chiacchierata, che non può fare a meno di iniziare con la più classica delle domande: “Come mai questa decisione?”.

Loano Scuole Rossello

La risposta è una disamina in cui entrano in gioco diversi fattori: “Negli anni abbiamo cercato di mantenere il costo delle rette sempre abbordabile e andare il più possibile incontro alle esigenze delle famiglie. Ma negli anni il numero di suore in servizio è andato calando (cosa che ci ha costretto ad assumere nuovo personale) e il numero dei bambini iscritti è diminuito gradualmente. Se a ciò aggiungiamo le difficoltà economiche post Covid, ecco spiegato come siamo arrivati a questa situazione. Cinque anni fa abbiamo deciso di chiudere la scuola dell’infanzia (che ha chiuso due anni fa) e di ‘andare in esaurimento’ con le classi delle elementari quindi di accompagnare i bambini fino alla fine dei cinque anni senza ricominciare con un nuovo ciclo. La mia ultima classe aveva solo nove alunni, ma un anno erano addirittura in tre. Certo, in quel contesto mancava forse l’aspetto della socializzazione, ma avevamo la fiducia delle famiglie, quindi siamo andati avanti. E i risultati che i nostri ragazzi hanno ottenuto alle medie sono stati ottimi”.

Nonostante le difficoltà, la scuola ha sempre cercato di mantenere alti gli standard didattici: “Abbiamo sempre garantito il bilinguismo, l’insegnamento della musica e dell’educazione fisica, la presenza di docenti di sostegno e anche orari con il sostegno personalizzato. L’ultima quinta, ad esempio, aveva una insegnante titolare, una di sostegno e tre insegnanti specialisti. Tutti servizi che, ovviamente, hanno un costo. Purtroppo la legge per la parità scolastica in questo senso non si mai concretizzata, ma è sempre rimasta sulla carta. Per com’è ora, lo Stato eroga contributi sulla base del proprio bilancio, ma se la legge fosse applicata correttamente, i genitori potrebbero scegliere in quale scuola mandare il proprio figlio sulla base dei contributi assegnati dallo Stato. Nella nostra scuola, ogni alunno ‘costa’ 3 mila euro l’anno. Nella scuola pubblica la cifra è doppia”.

Loano Scuole Rossello

E così, dopo 150 anni e migliaia di alunni, le Rossello sono costrette a chiudere. E Loano e il suo territorio non perdono solo un’istituzione scolastica, ma un vero e proprio sistema sociale: “In tutti questi anni, noi abbiamo sempre cercato di mantenere vivo l’insegnamento della nostra fondatrice, che fin dalle origini voleva una scuola accogliente e caratterizzata dal carisma della misericordia – spiega Suor Antonia – Tant’è anche all’inizio della sua storia la scuola accoglieva bambine di famiglie abbienti insieme a bambine di famiglie meno abbienti e utilizzava le rette delle famiglie benestanti per sostenere l’istruzione delle ragazze di famiglie meno ricche. L’aspetto economico del singolo nucleo famigliare, quindi, non è mai stato un problema. Ciò che è sempre stato importante per noi era far crescere i ragazzi con certi valori. Le mere nozioni sono sempre venute dopo (oggi, poi, basta andare su Internet per trovare tutto). Valori come l’empatia, il rispetto per gli altri, il senso della famiglia, l’importanza della socializzazione sono sempre stati al centro di tutto il nostro lavoro. Anche se siamo ‘una scuola di suore’ negli anni abbiamo avuto anche alunni di altre religioni e questo non è mai stato un problema, anzi, un’occasione di grande arricchimento per entrambe le parti”.

Suor Antonia è arrivata a Loano proprio nel 1989, dopo aver completato un primo ciclo di insegnamento e averne iniziato un secondo (arrivando fino alla terza classe) a Savona. Poi, come detto, il trasferimento nella città dei Doria: “Inizialmente è stato traumatico – spiega – ma poi abbiamo instaurato un bellissimo rapporto con i genitori, che sono entrati a far parte a tutti gli effetti della comunità educante partecipando e collaborando attivamente a tutte le nostre iniziative. Ciò ha contribuito a farci sentire parte integrante del territorio e delle singole famiglie, per le quali siamo diventati amici e in tantissimi casi anche confidenti. Con molti siamo ancora in contatto nonostante siano passati tanti anni”.

E mentre scopriamo che la fondatrice dell’istituto, Santa Maria Giuseppa Rossello, è stata canonizzata proprio in questa giornata di 76 anni fa, il 12 giugno 1949, chiediamo a Suor Antonia di poter andare a dare un’occhiata alla nostra vecchia aula, che ci ha ospitato per cinque anni. Quindi passiamo davanti alla porta d’ingresso della scuola dell’infanzia, ormai chiusa, davanti alla vecchia cappella (dove ancora oggi dice una preghiera prima di cominciare le lezioni ma non viene più celebrata la messa ogni primo venerdì del mese, così come aveva chiesto anni fa l’allora parroco di San Giovanni Battista) ed entriamo in ascensore, che ci porta al secondo piano.

Loano Scuole Rossello

L’aula è all’estremità del corridoio e, com’è ovvio, la si raggiunge sempre allo stesso modo, cioè dopo aver salito uno scalino ed aver aperto le doppie porte. E’ sempre stata l’unica aula con porte grandi: del resto era quella della direttrice della scuola… L’effetto è quello di cui abbiamo parlato: sembra molto più piccola di come la ricordavamo. La cattedra è sempre al suo posto, ma altre cose sono cambiate: i colori, la lavagna (prima una classica lavagna di di ardesia, ora una Lim) e il numero dei banchi. Solo nove. Ora vuoti. E non solo perché l’anno scolastico è finito.

E se Suor Antonia non ha assolutamente l’intenzione di “andare in pensione”, dato che ancora oggi dirige la scuola di Savona e quella di Pontedecimo, il futuro delle scuole Rossello è ancora tutto da scrivere: “Ora cominciamo la fase di archiviazione – spiega Suor Antonia – che ci richiederà un po’ di tempo. Poi vedremo. Il nostro sogno è (fondi permettendo) poter fare qualcosa per questo territorio”.

Loano Scuole Rossello

Un territorio che, nonostante siano passati 150 anni, non ha dimenticato e non dimenticherà il contributo dato da questo istituto. Un territorio che, per ora, non può far altro che dire “grazie” a tutte le suore, le insegnanti ed i collaboratori che si sono succeduti negli anni nelle aule e nei corridoi di via Stella. E che sperano di continuare a vedere quel cancello aperto.

I ringraziamenti di Suor Antonia

In un post pubblicato ieri su Facebook dopo la nostra visita, Suor Antonia ha voluto rivolgere alcuni ringraziamenti. Ecco il testo del messaggio:

Grazie a tutti coloro che hanno voluto ricordare gli anni passati nella nostra scuola in tutto il lungo periodo di attività. Un grazie speciale va ai miei alunni e a tutti quelli che nelle varie classi e anni mi hanno arricchito con la loro presenza e le loro personalità. Un grazie alle famiglie che hanno partecipato collaborando attivamente, dando fiducia e formando una vera comunità educante. Un grazie a tutte le insegnanti e collaboratrici a vario livello che si sono susseguite e che, cercando di apprendere il carisma della Santa Rossello, hanno portato avanti lo stile di Misericordia nell’insegnamento e nel rapporto tra loro e con le famiglie. Un grazie alle varie amministrazioni comunali che ci hanno dato la possibilità di partecipare alle varie attività facendoci sentire parte viva di questo territorio. Un grazie all’associazione Vecchia Loano che ci ha accolti e istruiti nel preparare i carri per il Carnevaloa. 
Grazie a tutti oggi in particolare, giornata in cui come Istituto ricordiamo i 76 anni di canonizzazione della Santa Rossello, che di presenza a portato le prime suore a Loano: chiedo a Lei di benedire tutti e ciascuno.

Autore
Il Vostro Giornale

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