L'origine degli F/A-18 Hornet e Super Hornet
- Postato il 7 maggio 2025
- Di Agi.it
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L'origine degli F/A-18 Hornet e Super Hornet
AGI - Negli ultimi mesi, i caccia F/A-18 Hornet e Super Hornet della Marina statunitense sono stati coinvolti in diversi incidenti significativi. Oggi un F/A-18 Hornet finlandese si è schiantato poco fuori dall'aeroporto di Rovaniemi e ieri un F/A-18F Super Hornet è precipitato nel Mar Rosso durante un tentativo di atterraggio sulla portaerei Truman, a causa di un guasto al sistema di arresto. In entrambi i casi i piloti si sono eiettati in sicurezza, riportando solo lievi ferite.
Questo incidente è avvenuto poco dopo uno del 28 aprile, quando un F/A-18E è caduto in mare durante operazioni di traino sul ponte della stessa portaerei, ferendo lievemente un marinaio. Inoltre, il 22 dicembre 2024, un F/A-18F è stato abbattuto per errore da un missile SM-2 lanciato dal cacciatorpediniere Gettysburg durante operazioni nel Mar Rosso. Entrambi i piloti si sono eiettati e sono stati recuperati sani e salvi.
Un caccia simbolico nella storia dell'aviazione
Nella storia dell'aviazione militare statunitense, l'F/A-18 Hornet occupa un posto particolare: non solo per le sue capacità multiruolo, ma per il peso simbolico della missione che gli fu affidata. Nato per rimpiazzare ben quattro velivoli iconici – il Tomcat, il Corsair II, lo Skyhawk e l'Intruder – l'Hornet si è evoluto nel tempo fino a diventare una piattaforma di riferimento per Marina e Marines.
Dalle origini al progetto Super Hornet
La sua origine risale agli anni '70, quando l'YF-17, derivato dai progetti della Northrop, fu selezionato in una versione navalizzata per equipaggiare le portaerei. Realizzato in collaborazione con McDonnell Douglas, il caccia bimotore fu concepito per garantire operatività in ambienti marittimi: affidabile, maneggevole, dotato di avionica avanzata, era pensato per sostituire contemporaneamente diversi aerei specializzati.
Versatilità e manutenzione nella prima versione
Già con la sua prima versione, l'Hornet si presentava come caccia e bombardiere insieme, come indicato dalla nuova sigla F/A (Fighter/Attack). Le sue doti di versatilità e manutenzione lo resero una risorsa preziosa, anche se non mancarono critiche, soprattutto riguardo l'autonomia, ritenuta inferiore ad alcuni dei velivoli che andava a rimpiazzare.
Il salto tecnologico con il Super Hornet
Il salto decisivo arrivò negli anni '90, quando, con la cancellazione del progetto A-12 e il progressivo ritiro di altri velivoli, l'Hornet si trovò a colmare ulteriori ruoli, inclusi quelli di ricognizione e guerra elettronica. Da questa esigenza nacque il Super Hornet, entrato in servizio nel 2001. Più grande, più potente, con maggiore autonomia e avionica rinnovata, è oggi il fulcro dell'aviazione imbarcata USA.
Una piattaforma flessibile e duratura
Con oltre 1.000 esemplari costruiti, l'Hornet ha trasformato il suo destino: da alternativa di seconda scelta a base operativa per una generazione di piloti, capace di adattarsi a quasi ogni missione.
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