Louvre, Versailles e non solo: molti musei francesi costeranno di più
- Postato il 30 agosto 2025
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- Di SiViaggia.it
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Dal primo gennaio 2026 i visitatori dei principali musei francesi troveranno una novità al momento di acquistare il biglietto: il governo francese ha infatti annunciato l’introduzione di una doppia tariffa, che andrà a distinguere tra cittadini europei ed extraeuropei. La misura, destinata a cambiare le abitudini di milioni di turisti, è stata presentata come una scelta necessaria per garantire il futuro e la manutenzione dei siti culturali più visitati del Paese.
Si tratta di una vera e propria piccola rivoluzione: mai prima d’ora in Francia era stata introdotta una simile distinzione, che avvicina la gestione dei musei a quella già adottata in altri settori del turismo, come trasporti o attrazioni locali, dove le politiche differenziate sono più diffuse.
L’annuncio del governo e le motivazioni
A rendere ufficiale la notizia è stata la ministra della Cultura Rachida Dati. Nel suo intervento ha sottolineato come l’obiettivo non sia quello di scoraggiare i visitatori stranieri, bensì di coinvolgerli in un contributo concreto ai costi di gestione e rinnovamento delle strutture. “Non vogliamo ridurre l’affluenza internazionale” ha precisato “ma assicurare che i musei francesi continuino a essere all’altezza delle aspettative del pubblico globale”.
L’iniziativa nasce da una constatazione chiara: i musei più celebri della Francia necessitano di interventi costanti per preservare un patrimonio che appartiene non solo alla nazione ma all’intera umanità. Modernizzazione degli spazi, miglioramento dei servizi al pubblico, restauro delle opere e manutenzione degli edifici storici sono attività che richiedono investimenti crescenti. Da qui l’idea di una tariffa maggiorata per i visitatori provenienti da fuori dell’Unione europea.
I siti coinvolti nella prima fase
Nella fase iniziale, a partire dal 2026, la nuova politica tariffaria interesserà alcune delle mete culturali più rappresentative di Francia. Tra queste spiccano il Louvre, custode di capolavori come la Gioconda e la Venere di Milo, e la Reggia di Versailles, simbolo del fasto monarchico e della storia del Paese. A loro si aggiungono l’Opéra Garnier, straordinario esempio di architettura ottocentesca, l’Arco di Trionfo e il Castello di Chambord, uno dei più celebri della Valle della Loira.
Il piano del governo prevede che altri musei e monumenti si uniscano all’iniziativa a partire dal 2027, così da estendere progressivamente la doppia tariffa a gran parte dei siti statali più visitati.
Quanto costerà visitare i musei francesi
Le cifre cambieranno da luogo a luogo, ma il caso del Louvre dà un’idea concreta dell’impatto della riforma. Attualmente il biglietto d’ingresso costa 22 euro mentre dal 2026 salirà a 30 euro per i cittadini europei e a 35 per i visitatori provenienti da Paesi extraeuropei. Una differenza non enorme in termini assoluti, ma significativa se si considera l’enorme volume di turisti che ogni anno affolla le sale del museo parigino.
La misura, dunque, non colpirà soltanto i visitatori occasionali, ma anche i grandi flussi turistici internazionali che da decenni rappresentano una voce centrale dell’economia francese.
Critiche e timori di discriminazione
Se da un lato il governo insiste sulla necessità di garantire la sostenibilità economica dei musei, dall’altro non mancano le critiche. Diverse associazioni e voci dell’opposizione hanno definito la misura discriminatoria, sottolineando come i turisti provenienti da aree meno ricche del mondo possano essere penalizzati da un costo aggiuntivo.
Il rischio, secondo i detrattori, è quello di trasformare l’accesso alla cultura in un privilegio, limitando le possibilità di chi ha meno risorse economiche. Per un nucleo familiare in viaggio, la differenza di prezzo potrebbe incidere sul budget complessivo della visita, e ridurre la platea di chi sceglierà di includere i musei nel proprio itinerario.
Il dibattito, insomma, è aperto. La Francia, patria di alcuni dei siti culturali più amati al mondo, si trova oggi di fronte alla sfida di conciliare l’accessibilità universale con la sostenibilità economica. La doppia tariffa, che entrerà in vigore tra pochi mesi, rappresenta un esperimento unico nel panorama europeo e sarà osservata con attenzione non solo dai turisti, ma anche da altri Paesi che potrebbero adottare soluzioni simili.