Luigi Mangione diventa un musical già sold out. I produttori mettono le mani avanti: “Non stiamo banalizzando le sue azioni”
- Postato il 7 maggio 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Debutterà il 13 giugno a San Francisco “Luigi: The Musical”, uno spettacolo teatrale che ha già fatto registrare il tutto esaurito. Il protagonista è Luigi Mangione, 27 anni, accusato dell’omicidio del CEO di UnitedHealthcare, Brian Thompson. Il processo è ancora in corso, e la prossima udienza è fissata per il 26 giugno.
Lo spettacolo è ambientato nel Metropolitan Detention Center, dove Mangione interagisce con due coinquilini immaginari ma celebri: Sam Bankman-Fried, ex guru delle criptovalute, e Sean “Diddy” Combs, al centro di un’indagine per traffico sessuale. “Queste tre persone rappresentano i pilastri fondamentali delle istituzioni della società che stanno venendo meno alla loro fiducia: l’assistenza sanitaria, Hollywood e poi le grandi aziende tecnologiche”, ha detto al Chronicle Zeringue, che produce e co-scrive la serie oltre a interpretare una guardia.
Nella sinossi ufficiale si legge: “Una commedia incredibilmente irriverente e tagliente che immagina la vera storia di Luigi Mangione, il presunto assassino aziendale trasformatosi in un eroe popolare per caso”. E ancora: “Mangione affronta l’amicizia, la giustizia e l’assurdità della fama virale, con i suoi veri compagni di cella… al suo fianco”. “Non stiamo valorizzando nessuno di questi personaggi, né banalizzando le loro azioni o presunte azioni”, ha sottolineato Nova Bradford che, insieme a Arielle Johnson, André Margatini e Caleb Zeringue, ha sviluppato il musical. “La commedia si muove intrinsecamente ai margini dell’accettabilità sociale”, ha aggiunto.
Il processo e l’ombra di Donald Trump- Luigi Mangione, imputato in un processo per omicidio sia a livello statale che federale, è stato al centro di un’udienza il 25 aprile durante la quale la giudice Margaret M. Garnett ha ammonito i pubblici ministeri per alcune dichiarazioni rese ai media. E ha sottolineato l’obbligo di tutelare il diritto a un processo equo. “I pubblici ministeri devono astenersi da commenti che possano compromettere il diritto dell’imputato a un processo equo”, ha affermato la giudice, riferendosi in particolare a una dichiarazione del procuratore generale Pam Bondi, che aveva definito l’omicidio “un assassinio a sangue freddo” in linea con l’agenda anti-crimine dell’amministrazione Trump.
La difesa, che punta anche a scongiurare la pena di morte, ha criticato tali affermazioni ritenendole potenzialmente pregiudizievoli per la giuria e più utili all’immagine politica di Bondi che alla giustizia. Mangione, intanto, si è dichiarato non colpevole e la sua strategia legale si basa anche sull’assenza di precedenti penali e sull’ipotesi di disturbi psichiatrici.
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