“Ma come cavolo guidate?”, la frase che ha fatto scoppiare la sparatoria con tre morti a Monreale. Arrestato un 19enne
- Postato il 28 aprile 2025
- Cronaca
- Di Blitz
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I Carabinieri hanno arrestato un 19enne di Palermo, residente nel quartiere dello Zen e con piccoli precedenti penali, con l’accusa di strage, porto abusivo e detenzione illegale di arma da fuoco ed è sospettato di aver ucciso a colpi di pistola Andrea Miceli, Massimo Pirozzo e Salvo Turdo durante una rissa scoppiata a Monreale, comune alle porte del capoluogo siciliano, la notte di sabato. Nella sparatoria sono rimasti feriti anche un 16enne e un 33enne che, secondo quanto accertato, non avrebbero preso parte alla rissa. I due sarebbero passati sul luogo della sparatoria per caso: ora sono ricoverati e non rischiano di perdere la vita.
Il ragazzo fermato si chiama Salvatore Calvaruso. Dopo l’arresto è stato portato nel carcere Pagliarelli di Palermo. Calvaruso, in un primo momento ha confessato con dichiarazioni spontanee poi si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al Pm. Le sue dichiarazioni, dunque, allo stato attuale non sono utilizzabili.
Cosa è successo a Monreale la notte di sabato
Sedie, tavolini, bottiglie di vetro lanciate da una parte all’altra della strada. Via Benedetto D’Acquisto, una via piena di pizzerie e pub a pochi passi dal Duomo di Monreale a soli dieci chilometri da Palermo, è il luogo in cui, sabato sera, è avvenuta una rissa violenta tra ragazzi. Rissa che sarebbe stata scatenata da un gruppo di giovani palermitani in trasferta. La discussione è nata per futili motivi ed è nata per una parola di troppo per la guida spericolata di uno scooter tra la folla. “Ma come cavolo guidate?” avrebbe detto uno dei tre ragazzi uccisi innescando la lite. Prima si era parlato di un tentativo di furto sventato dai ragazzi del luogo ma questa ipotesi è stata smentita.

È l’1.30 della notte. Alle prime schermaglie, alcuni avventori per paura si allontanano a piedi in fretta e furia, in direzione di Palermo perché dalla parte opposta, quella che porta alla piazza principale di Monreale, c’è il caos. Poi all’improvviso si sentono dei colpi. “Sembravano fuochi d’artificio”, racconta un testimone pensando alla festa per il Santissimo Crocifisso, evento clou per Monreale che celebra il suo patrono proprio in questi giorni con le luminarie già sistemate. E invece sono colpi di arma da fuoco. Qualcuno spara, cinque persone rimangono a terra, il basolato si macchia di sangue. È il terrore totale. A premere il grilletto una o due persone, i Carabinieri lo stanno appurando.
Sono stati sentiti alcuni ragazzi dei quartieri Zen e Borgo Nuovo di Palermo che avrebbero presso parte alla rissa: una ventina i colpi di pistola sparati. Quindi la fuga nella vicina via Vescovado, la strada che porta al parcheggio, ma uno di loro, 19 anni, sarebbe stato bloccato dopo che si era presentato ai Carabinieri per denunciare il furto di uno scooter. Gli altri sarebbero stati rintracciati grazie alle immagini delle telecamere di video-sorveglianza e i testimoni ascoltati in caserma.
Almeno un centinaio le persone presenti in quel momento tra piazza Duomo e le strade limitrofe. Le ambulanze del 118 sono arrivate immediatamente. I soccorritori però sono stati circondati e strattonati da parenti e amici delle vittime, ognuno cercava di convincere gli operatori a prendersi cura prima del proprio congiunto. Poi l’arrivo dei Carabinieri.
Chi sono i tre giovani di Monreale uccisi
Nelle ambulanze sono stati caricati Salvatore Turdo di 23 anni e Massimo Pirozzo di 26, entrambi di Monreale: sono morti poco dopo. Andrea Miceli, 25 anni anche lui di Monreale, è la terza vittima: troppo gravi le ferite d’arma da fuoco; il suo cuore si è fermato a metà mattinata. Gli amici hanno riferito che avrebbe salvato la sua fidanzata, chiudendola in auto, prima di raggiungere il cugino Salvatore Turdo per aiutarlo. Fuori pericolo i due feriti, pure loro residenti a Monreale e ricoverati al Policlinico: Nicolò Cangemi di 33 anni, e un ragazzo di 16 anni che nel pomeriggio ha rassicurato gli amici sentendoli al telefono.
Coordinati dalla Procura di Palermo, gli investigatori stanno intanto stringendo il cerchio per identificare chi ha premuto il grilletto e perché. L’area della sparatoria è stata transennata per i rilievi, fori di proiettili sono stati trovati nelle fioriere dei locali e in alcune intercapedini, alcuni bossoli erano sull’asfalto.
“Di fronte ad un simile evento, la parola più eloquente è il silenzio, i gesti più appropriati, la preghiera e il pianto; questo fatto mi colpisce e genera in me un senso di responsabilità, perché queste morti chiedono e meritano una risposta personale da parte di ciascuno” ha commentato l’arcivescovo di Monreale Gualtiero Isacchi. In accordo con la giunta e le altre autorità, il sindaco, Alberto Arcidiacono, ha annullato la festa del Santissimo Crocifisso, decretando la giornata di lutto cittadino nel giorno in cui saranno celebrati i funerali dei tre ragazzi e facendosi carico delle spese per le esequie: “In un momento di così profondo dolore per la nostra comunità – le sue parole -, ogni festeggiamento appare inopportuno e irrispettoso”.
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