Macron e il nuovo servizio militare, volontario e della durata di 10 mesi: “Preparare la nazione”
- Postato il 26 novembre 2025
- Politica
- Di Blitz
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Giovedì a mezzogiorno, davanti alla 27ª Brigata di Fanteria da Montagna a Varces, vicino a Grenoble, Emmanuel Macron presenterà la sua proposta per un nuovo servizio militare. L’iniziativa non prevede il ritorno alla leva obbligatoria, abolita da Jacques Chirac nel 1997, poiché la società francese difficilmente la accetterebbe e i costi sarebbero eccessivi per il budget delle forze armate.
L’obiettivo del presidente è invece rilanciare un servizio volontario dedicato ai giovani, capace di promuovere un più forte senso di impegno nazionale e, al tempo stesso, costruire un corpo di riservisti che integri i militari professionisti.
Le motivazioni politiche e strategiche
Secondo l’Eliseo, durante l’intervento Macron “ribadirà l’importanza della preparazione della nazione e delle sue forze morali di fronte alle crescenti minacce”, riprendendo la linea tracciata nel discorso del 13 luglio, “in cui aveva ricordato la necessità di offrire ai giovani un nuovo contesto per prestare servizio nelle nostre forze armate e rispondere al desiderio di impegno”. In un’intervista a Rtl, il presidente ha inoltre anticipato la “trasformazione del servizio nazionale universale in una nuova forma”.
Macron ha sottolineato: “È molto chiaro che dobbiamo rafforzare il patto tra esercito e nazione… La Francia deve continuare a essere una nazione forte con un esercito forte ma anche con una capacità di reazione collettiva”. La nuova formula prevede un arruolamento volontario fino a cinquantamila persone l’anno per dieci mesi, sostituendo di fatto il Servizio nazionale universale, svuotato di fondi e considerato “né possibile né auspicabile” dal Senato.
Polemiche interne e il chiarimento sull’Ucraina
L’annuncio arriva in un clima politico acceso, dopo le polemiche suscitate dalle parole del capo di Stato Maggiore, generale Fabien Mandon, che ha invitato la Francia a ritrovare la “forza d’animo per accettare di soffrire per proteggere ciò che siamo” e a essere pronta ad “accettare di perdere i propri figli”.
La portavoce del governo Maud Bregeon ha precisato che il generale “si riferiva a tutti quei figli della Nazione che prestano servizio nell’esercito”, ricordando che dal 2017 sono caduti circa 60 soldati in missioni all’estero. Macron ha ribadito che “in ogni caso i nostri figli non andranno a combattere e a morire in Ucraina” e, anche martedì, ha confermato che un eventuale invio di truppe avverrà solo dopo un cessate il fuoco, lontano dal fronte, e con compiti di addestramento e assistenza, mai di combattimento.
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