Madrid, Berrettini prima s’incarta poi risolve: batte Giron al terzo set ma l'infortunio preoccupa. Lunedì sfida Draper
- Postato il 26 aprile 2025
- Di Virgilio.it
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Si complica la vita, ma un modo per sfangarla Matteo Berrettini lo trova sempre: batte 6-7 7-6 6-1 Marc Giron e si prende una qualificazione agli ottavi non scontata, dimostrando però una superiorità che solo qualche errore di troppo nei momenti più delicati del match gli hanno impedito di far maturare prima. Lunedì sfida molto complicata contro il britannico Jack Draper.
- Primo set stregato: 5 palle break a 0, ma la spunta Giron
- Reazione di carattere: stavolta il tiebreak è quello giusto
- Prima la paura, poi il dominio: Giron implode
Primo set stregato: 5 palle break a 0, ma la spunta Giron
Le occasioni per volgere a proprio favore la contesa ci sono state, ma Berrettini l’ha dilapidate lungo la via. Piuttosto clamorosa la situazione nella quale il tennista romano s’è ritrovato nel corso del decimo gioco del primo set, quando avanti 5-4 e sul servizio dell’americano è salito 0-40, ma non ha sfruttato nessuna delle tre palle break avute sulla racchetta.
Ce n’erano state due già nel quarto gioco, con Giron costretto a risalire da 15-40, ma comunque in grado di trovare le risposte desiderate. A quel punto però, che la partita fosse stregata, lo si è intuito meglio nel corso di un tiebreak nel quale i nodi li ha fatti venire al pettine il giocatore statunitense: un dritto largo di Matteo nel primo scambio ha subito consegnato l’inerzia al rivale, avanti di un minibreak, subito recuperato grazie a un errore dello stesso Giron.
Che con un gran passante è però salito nuovamente avanti sul 3-1, e a quel punto ha dovuto soltanto attendere il momento nel quale Berrettini s’è disunito, sprecando un comodo dritto sul 5-3 per l’avversario, finendo così per consegnare tre palle set. Ne basta una a Giron per chiudere, con un ace a spolverare la riga. Pesano quei tre set point non sfruttati: a livello mentale, il romano il parziale l’ha perso proprio dopo quelle tre opportunità mancate.
Reazione di carattere: stavolta il tiebreak è quello giusto
L’equilibrio in campo è totale: al servizio tanto Giron quanto Berrettini non concedono praticamente nulla, al punto che nel secondo set non si vede l’ombra di una palla break.
L’italiano però deve sempre rincorrere, perché a servire per primo è lo statunitense, che un paio di volte arriva anche a due punti dal match. Bravo Matteo a rispedire al mittente le velleità del rivale, e bravo a giocarsi tutto al tiebreak, dove ancora una volta il mini break iniziale è illusorio e subito replicato da Giron, che al primo cambio di campo impatta sul 3-3.
Stavolta però i conti Berrettini li fa tornare: sul 6-4 si ritrova per la prima volta a servire su una palla set a suo favore, ma un nastro millimetrico gli cancella la gioia di chiudere il conto. E quando Giron trova il modo per impattare sul 6-6 diventa tutto nuovamente complicato. A dare una mano all’italiano è un sanguinoso doppio fallo che obbliga Giron a salvarsi nuovamente sul servizio di Matteo, che stavolta si apre bene il campo e chiude 8-6, rimandando ogni discorso al terzo set.
Prima la paura, poi il dominio: Giron implode
Il cui prologo è stato quantomeno complicato: il toilet break di Giron consente a Berrettini di prendere fiato, ma un fastidio all’addome costringe l’italiano a chiamare il fisioterapista.
Si teme il peggio: un dejavu che Matteo non vuole in alcun modo rivivere, ma in realtà l’inerzia passa tutta dalla sua parte, tanto che stavolta le palle break cominciano a fioccare. E la situazione diventa agevolmente meno complicata: cinque game di fila, Giron alle corde e il 6-1 finale chiude una contesa che s’era messa decisamente male. Ma tutto è bene quel che finisce bene.