Madrid, è super Arnaldi: batte Djokovic in due set, vola agli ottavi e si regala un sabato da urlo

  • Postato il 26 aprile 2025
  • Di Virgilio.it
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Fate una statua a Matteo Arnaldi: che elimina Novak Djokovic dal Master 1000 di Madrid e fa prendere sostanza ai sogni, conquistando una vittoria che in un modo o nell’altro gli renderà gloria e onore per il resto della carriera. E non si dica che questa sia la versione crepuscolare del serbo: vero, non è più il Djokovic che fino a un paio di anni fa dominava in lungo e in largo su tutte le superfici del circuito, ma questa è una vittoria pesante, perché conferma che quando è in giornata il buon Matteo la paga la può dare a tutti. Anche al giocatore più titolato della storia del gioco, che seppur non al top della condizione resta pur sempre il numero 5 del ranking. Anche se di questo passo il rischio di scivolare indietro è più che concreto.

Arnaldi spietato: tre palle break sfruttate a meraviglia

Arnaldi ha vinto perché ha saputo gestire meglio gli scambi più delicati di un incontro nel quale c’è stato un po’ di tutto, tra errori e “contro” errori, tra ribaltoni e “contro” ribaltoni. Soprattutto ha vinto perché ha sfruttato in modo cinico e spietato le tre palle break che Nole gli ha concesso, riuscendo a convertirle tutte e togliendo così certezze al serbo.

Che l’occasione più ghiotta l’ha avuta nell’ottavo gioco del secondo set, quando s’è ritrovato sulla racchetta tre opportunità per riportare la partita on serve, dopo che nel game precedente Arnaldi gli aveva portato via il punto nel gioco più confuso e inusuale di tutto l’incontro (tra regali e “contro” regali, appunto). Ma anziché deragliare, il ligure ha fatto vedere di che pasta è fatto: tre palle break annullate, due prime vincenti senza neppure cominciare lo scambio e incubo respinto al mittente, con la possibilità poi di andare a chiudere contro un Djokovic fiaccato anche nel morale.

Nole, quanti regali: il viale del tramonto è sempre più vicino

Il 6-3 6-4 di giornata matura in un contesto quasi magico, col “Manolo Santana” che a fatica ricordava un Nole così lontano dalla forma migliore. Arnaldi però ha saputo approfittarne con intelligenza, sfruttando appunto ogni opportunità avuta sulla propria racchetta. La prima nel secondo game del parziale d’apertura, col serbo che ha sparato largo un dritto nemmeno così complicato e Arnaldi avanti 2-0. Nel gioco successivo però un po’ di foga non giova al sanremese, che concede l’unico game di tutta la partita sul proprio servizio.

Anche se sono proprio i game nei quali serve l’italiano quelli più combattuti e complicati, tanto che un’altra palla break concessa ma poi annullata ha permesso ad Arnaldi di mantenersi avanti. La svolta vera, e in negativo per Djokovic, è arrivata nell’ottavo gioco, dove da 40-30 s’è ritrovato a concedere tre punti consecutivi (e quindi il game) forzando un rovescio e poi commettendo due doppi falli consecutivi (rarità assoluta).

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Nel secondo set si va avanti senza strappi fino al settimo gioco, quando Nole commette un paio di errori grossolani, non chiude uno scambio già vinto e si fa brekkare nuovamente. Quando sale sullo 0-40 nel gioco successivo i pianeti sembrano pronti a riallinearsi, ma Arnaldi ha sette vite: cinque punti di fila riportano il ligure davanti, e a quel punto c’è solo da chiudere a 15 l’ultimo game di un pomeriggio a suo modo indimenticabile.

Felice ma… quasi in colpa: “Ho battuto il mio idolo…”

E a fine partita Matteo fatica a contenere la felicità. “Sapevo che Novak non stava bene, ma ero nervoso perché già giocare contro di lui per me era qualcosa di incredibile, poi farlo su questo campo ha reso tutto ancora più indimenticabile.

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Poco da dire, se non che ho cercato di entrare in tutti gli scambi con coraggio e grande forza di volontà, e quando ho capito che c’era la possibilità di fare qualcosa di importante non mi sono tirato indietro. È stata una partita veramente incredibile, non saprei cos’altro dire: un onore per me avere avuto questa opportunità, e quasi mi spiace di aver battuto il mio idolo”.

Dopo 8 ko. consecutivi contro i top 5 al mondo (unica vittoria quella ottenuta due anni fa proprio a Madrid contro Casper Ruud), Arnaldi torna a battere uno dei cinque migliori giocatori al mondo e agli ottavi sfiderà il bosniaco Dzumhur, giustiziere (con non poche polemiche) di Mattia Bellucci all’esordio e poi di Sebastien Baez.

Autore
Virgilio.it

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