“Mai più come Sinner a Shanghai”, l’ATP vara la sua nuova “heat rule” ma potrebbe essere un clamoroso autogol

  • Postato il 15 dicembre 2025
  • Di Virgilio.it
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L’ATP prova a correrei ai ripari. Prima dell’inizio della stagione 2026 il board dell’organizzazione del tennis maschile ha varato nuove regole in caso di caldo torrido, situazioni che nell’ultimo anno ha creato più di un problema e che hanno visto anche Jannik Sinner farne le spese durante il torneo di Shanghai. Ma le nuove regole possono portare anche a conseguenze difficili da gestire per gli organizzatori dei singoli eventi.

La nuova “heat rule” dell’ATP

L’ATP corre ai ripari, la seconda parte della scorsa stagione e in particolare il tour asiatico sono stati particolarmente pesanti per gli atleti. Le partite giocate con un caldo soffocante in Cina hanno reso le condizioni estreme e in tanti hanno chiesto dei cambiamenti all’organizzazione che gestisce il tennis maschile.- E ora arrivano tre nuove misure per contrastare questa situazione. Quando l’indice WBGT supera i 32,2° infatti il match verrà sospeso, ma in situazione di caldo molto forte ci saranno anche delle pause di 10 minuti dopo il secondo che potrà essere richiesta da una dei due giocatori in campo oltre all’introduzione di cooling breaks, che vengono utilizzati negli ultimi anni anche nel mondo del calcio.

Il caso Sinner a Shanghai

Uno dei casi più eclatanti avvenuti nella scorsa stagione ha riguardato Jannik Sinner. Il campione altoatesino fu costretto al ritiro nel corso del match contro l’olandese Tallon Griekspoor a causa delle difficili condizioni meteo durante il torneo di Shanghai. Il Masters 1000 cinese si è giocato in situazione proibitive e l’azzurro ne ha fatto le spese dovendo ritirarsi nel terzo set a causa dei crampi che lo avevano colpito. Ma durante l’evento cinese tanti giocatori sono cadute vittime del calcio: l’ungherese Marton Fucsovics è andato a una passo dal collasso nel match con Munar con le sue parole all’arbitro: “Sto morendo”, che hanno fatto il giro del web. Anche Holger Rune fu protagonista di una situazione simile al punto da denunciare pubblicamente il fatto chiedendo se fosse “necessario morire in campo” per arrivare alla sospensione del match.

La regola rischia di essere un autogol

La decisione dell’ATP di approntare una nuova “Heat Rule” è sicuramente da apprezzare visti i tanti casi della scorsa stagione ma non si possono trascurare le conseguenze di questa scelta. Il parametro scelto è quello dell’indice WBGT, un parametro che serve a misurare l’effetto combinato di temperatura, umidità, velocità del vento e irradiamento solare sull’uomo e serve in pratica a misurare lo stress termico a cui viene sottoposto il corpo umano in un determinato ambiente. L’ATP ha fissato a quota 32,2 la soglia massima che però in alcuni periodi dell’anno e in alcuni tornei all’aperto può essere facilmente raggiungibile. A rischio “sospensioni” vanno non solo i tornei che si giocano in Asia tra metà settembre e ottobre, ma anche i tornei americani estivi Toronto/Montreal, Cincinnati fino ad arrivare agli US Open. Ma è un’indice che potrebbe avere conseguenze anche in altre occasioni.

La nuova “heat rule” prevede che se l’indice WBGT raggiunge la soglia prefissata per 15 minuti i match giocati all’aperto vengano tutti sospesi con i giocatori che si devono spostare in zone più fresche o negli spogliatoi, sotto monitoraggio continuo da parte dei medici e che il gioco può riprendere solo l’indice è sceso sotto i 30,5° per almeno 20 minuti. Uno scenario che rischia di creare una vera e propria paralisi durante i tornei estivi soprattutto nei primi turni con il programma del giorno che rischia di essere totalmente rivoluzionato.

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