“Mal di testa, tremolii, perdita dei sensi, denti che cambiano colore”: il racconto dagli ospedali sui bambini affamati di Gaza

  • Postato il 25 luglio 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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“I bambini svengono per strada dalla fame”. Le foto dei loro corpi scheletrici fanno il giro della stampa internazionale. Alcuni giornali – come questo – hanno messo quelle immagini in prima pagina. Ma chi sono e quali le loro storie? Aya Ashour, sul Fatto Quotidiano, ha raccontato quelle di Muhammad Zakaria Al-Matouq, Osama Al-Raqab, Siwar Ashour.

I giornali arabi parlano anche di altre storie. La reception di ciò che rimane dell’ospedale di Al Shifa continua a registrare casi di persone, fra cui bambini, che perdono coscienza a causa della malnutrizione. Come Anas Ghoneim che dorme mentre i medici gli somministrano la terza dose di una soluzione liquida con nutrimenti. “In un attimo – racconta la madre al quotidiano al Araby el Jadeed – non è più riuscito a stare in piedi da solo”. La famiglia vive in una tenda nella Striscia. “Il caldo è intenso e l’acqua che beviamo è contaminata”. Il bambino è diventato diabetico e anemico. “Non mangia nulla da giorni: con difficoltà sono riuscita a comprargli un pezzo di cactus da mangiare!”.

In un’altra sala, seduta su di una sedia, c’è anche Selena Abu Hattab. La bambina è uno scheletro. Il viso pallido. Negli ultimi quattro giorni i segni della denutrizione sono diventati più evidenti. “Selena – racconta il dottor Khader Hassanein – soffre di debolezza, emaciazione, letargia e vomito costante”. Appena arrivata – spiega il medico al quotidiano arabo – le ho dato tutti medicinali disponibili per la cura della denutrizione: ogni giorno vediamo centinaia di questi casi” punta il dito il medico. “Molti, malnutriti, svengono nelle tende o per strada e per curarli ci servono soluzioni come glucosio o altri liquidi che ora scarseggiano”.

Poi c’è Sham, in una tenda di Khan Younis, due anni per quattro kg. La bimba piange: ad ogni movimento le ossa sembrano spuntargli dalla pelle, forando quella sottile patina biancastra. “Mia figlia – spiega la madre all’agenzia turca Anadolou – soffre di malnutrizione e dell’ingrossamento del fegato: non c’è mangiare, latte o medicinali!”. I denti della bambina hanno cambiato colore, a causa della mancanza di calcio, e le ossa della cassa toracica sporgono talmente tanto che si possono contare una a una.

Per il ministero della salute del governo di Gaza, controllato da Hamas, sono già morte 111 persone, fra questi anche bambini. L’Oms, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, denuncia anche che gli stessi “siti di distribuzione alimentare sono diventati luoghi di violenza”. A non avere un’adeguata alimentazione sono anche i medici, come il dottor Mustafa. “L’energia con cui interagiamo con i clienti è minore rispetto a quella che avevamo. Durante certi momenti della giornata, perdo l’abilità di mettermi a durare i nuovi pazienti”.

A fargli da eco c’è anche Moataz Harara, a capo del dipartimento di emergenza dell’ospedale al Shifa. “Molti medici – dice – svengono durante il servizio a causa della malnutrizione”. Alcuni, continua interpellato dal quotidiano panarabo, “hanno perso un terzo o più del loro peso corporeo”. La realtà – spiega – “è che lo staff si sente affaticato già dopo il turno del mattino: alcuni hanno emicranie e tremolii corporei”.

Stesa nel letto dell’ospedale per bambini Al Rantisi, sempre a Gaza, c’è la dodicenne Sahara Awadallah. Corpo gracile, scheletrico. La madre le tiene la mascherina dell’ossigeno sulla bocca. Sta combattendo la fibrosi cistica, il diabete e la malnutrizione che aggrava tutto. “Prima della guerra – spiega la madre ad Al Jazeera – mia figlia era in grado di fare un pasto completo perché ha bisogno di mangiare più degli altri, siccome il suo corpo non assorbe bene gli alimenti”. Dallo scoppio del conflitto la famiglia ha perso tutto e ora fugge da una tenda all’altra. “Sahara – dice la madre – pesava 28 kg, ora 20 ed ogni giorno perde più peso”. La causa è “il lento viaggio verso la morte” che la famiglia, come tutti gli abitanti di Gaza, sta compiendo a causa della guerra. “Lancio un appello – dice la donna disperata – alla compassione di tutti: Sahara rischia la morte. Abbiamo bisogno di cibo e medicinali!”

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Nella foto in alto | Attivisti israeliani protestano con cartelli e pentole contro la fame dei civili palestinesi nella Striscia di Gaza fuori dall’ambasciata americana a Tel Aviv

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