Malaga, non solo mare: il riscatto della capitale della Costa del Sol

Malaga non è più solo una meta balneare. La città andalusa ha saputo reinventarsi, mescolando la leggerezza delle sue 16 spiagge alla vitalità di un’offerta culturale in continuo fermento. Negli ultimi anni, infatti, Malaga ha saputo aggiungere alla sua anima mediterranea un’anima artistica e contemporanea che la rende diversa da qualsiasi altra città dell’Andalusia. E per chi sceglie di viverla, il mix di storia, arte, gastronomia e movida rende l’esperienza unica, con il tempo che magicamente sembra rallentare e il sole che accompagna ogni passo. Solo una cosa: la città è ospitale ma chiede rispetto e un turismo più slow; e sono diverse le iniziative dei residenti contro l’overtourism che sta minacciando la qualità della vita nel centro e sulla costa.

L’anima di Malaga: Alcazaba, Gibralfaro e il Teatro Romano

Passeggiare per Malaga è un viaggio nel tempo, tra resti romani e testimonianze dell’epoca musulmana. Il cuore antico della città pulsa sulla collina che guarda il mare, dove si trova l’Alcazaba, una delle fortezze islamiche meglio conservate di tutta l’Andalusia. Costruita nel XI secolo dalla dinastia Hammudita, questa cittadella murata era allo stesso tempo residenza dei governanti e baluardo difensivo. Il complesso, articolato su più livelli, si snoda tra mura merlate, patii interni, giardini profumati di agrumi e scorci che si aprono sul porto. Salendo attraverso i suoi camminamenti, si ha la sensazione di attraversare secoli di storia. Alcune sale conservano ancora capitelli decorati e frammenti dell’antica decorazione moresca.

Ai piedi dell’Alcazaba si trova il Teatro Romano, il più importante lascito dell’antica Malaca romana. Fu costruito nel I secolo a.C., durante il regno di Augusto, ed è rimasto sepolto per secoli fino alla sua scoperta casuale nel 1951. Oggi è visitabile gratuitamente, e una passerella permette di ammirare da vicino la cavea, l’orchestra e i resti della scena. Di sera, la sua illuminazione lo trasforma in uno scenario suggestivo, che ospita eventi e rappresentazioni teatrali all’aperto.

Poco più in alto rispetto all’Alcazaba si raggiunge il Castello di Gibralfaro, costruito nel XIV secolo per rafforzare la difesa della città. Il nome deriva dall’arabo Yabal-Faruk, “monte del faro”, e la sua posizione strategica è evidente non appena si varcano le mura. Un sentiero in salita collega l’Alcazaba al castello attraverso una passeggiata panoramica che si affaccia sui tetti della città vecchia, sull’arena dell’arena de toros e sul profilo del porto. Dal punto più alto delle mura si apre una delle viste più iconiche della Costa del Sol, con l’azzurro del Mediterraneo che incontra l’entroterra montuoso dell’Axarquía.

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Teatro romano e l’Alcazaba, Malaga

Il centro storico

Il cuore pulsante di Malaga è il suo centro storico, un dedalo di strade lastricate dove si intrecciano epoche diverse e atmosfere più contemporanee e movimentate. Qui il consiglio è lasciarsi guidare dall’istinto e deviare da una via all’altra, tra palazzi signorili, antichi conventi, scorci barocchi e piazze ombreggiate da aranci, e perdersi. Lungo Calle Granada, Plaza del Obispo o Calle San Agustín, ogni angolo invita a una sosta, magari davanti a una vetrina d’arte, in un caffè con i tavolini all’aperto o sotto le fronde di un ficus secolare.

La Cattedrale dell’Incarnazione

Tra i simboli più noti del centro, la Cattedrale dell’Incarnazione è stata costruita tra il XVI e il XVIII secolo sulle fondamenta di una moschea preesistente. Il soprannome di La Manquita, “la monca”, si deve alla mancanza della seconda torre campanaria, mai completata per motivi ancora incerti – c’è chi parla di fondi destinati alla guerra d’indipendenza americana, chi di scelte urbanistiche. L’interno sorprende per le sue dimensioni e per la fusione tra stili gotico, rinascimentale e barocco: le navate sono imponenti e riccamente decorate; l’organo del XVIII secolo conta più di 4.000 canne; e tra le cappelle laterali c’è quella del Cristo della Buona Morte, particolarmente venerato durante la Semana Santa.

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La cattedrale di Malaga

Il mercato

A pochi minuti a piedi si apre il Mercato di Atarazanas, tappa irrinunciabile per chi vuole assaporare il volto più autentico di Malaga. L’edificio stesso è un monumento: sorge sulle antiche strutture di un arsenale navale moresco del XIV secolo, da cui prende il nome (atarazana significa proprio “cantiere navale” in arabo). Restaurato nel XIX secolo in stile neomudéjar, conserva ancora l’imponente arco d’ingresso originale, che un tempo si affacciava direttamente sul mare. All’interno, banchi colorati espongono pesce appena pescato, frutta tropicale, olive, formaggi e jamón. Qui si viene non solo per fare la spesa, ma per vivere un rito quotidiano: fermarsi a uno dei piccoli chioschi per gustare una tapa di boquerones, un piatto di pulpo a la gallega o semplicemente un calice di vino dolce locale.

I ponti di Malaga

Proseguendo verso il fiume Guadalmedina, ci si imbatte in alcuni dei ponti storici che collegano il centro alla zona ovest della città. Il Puente de los Alemanes, costruito nel 1909 grazie a una donazione della Germania, è uno dei più noti, con la sua struttura sobria e il legame simbolico con la solidarietà tra popoli. Meno turistico, ma altrettanto affascinante, il Puente de Santo Domingo, che collega il quartiere di El Perchel con il centro e offre scorci sulla città vecchia riflessa nell’acqua.

I musei da non perdere: Picasso, Carmen Thyssen e Pompidou

Malaga è oggi una delle capitali culturali dell’Andalusia, e la sua rete museale riflette una vocazione artistica che ha saputo crescere oltre le sue radici.

  • Il Museo Picasso, allestito nel Palacio de Buenavista, è il fulcro di questo patrimonio. L’edificio stesso merita la visita: un palazzo rinascimentale con elementi mudéjar e cortili ombreggiati, costruito nel XVI secolo su resti romani e moreschi visibili ancora oggi al piano inferiore. All’interno, la collezione permanente – donata dalla famiglia dell’artista – comprende oltre duecento opere tra dipinti, sculture, ceramiche e schizzi che raccontano le diverse fasi della sua produzione. Il percorso espositivo permette di cogliere l’evoluzione stilistica di Picasso, dalla formazione accademica al cubismo, fino alle ultime opere sperimentali.
  • A pochi minuti di cammino, in Plaza de la Merced, si trova la Casa Natale di Picasso, dove l’artista nacque nel 1881. L’edificio è ora sede della Fundación Picasso e conserva oggetti personali, fotografie, documenti e riproduzioni che aiutano a ricostruire il legame profondo tra l’artista e la città.
  • Il Museo di Malaga raccoglie oltre 15.000 pezzi tra reperti e opere. La sezione archeologica include collezioni dell’ex Museo Loringiano e scavi dell’Alcazaba; mentre quella d Belle Arti espone dipinti del XIX secolo e opere di Sorolla, Picasso e altri maestri spagnoli.
  • Il Museo Carmen Thyssen rappresenta un’altra tappa imprescindibile, soprattutto per chi vuole approfondire la pittura spagnola del XIX secolo. La collezione si sviluppa nelle sale del Palacio de Villalón, un elegante edificio barocco nel centro storico. La raccolta permanente è incentrata sull’arte andalusa, con opere che raccontano scene di vita quotidiana, paesaggi rurali e costumi locali, firmate da artisti come Julio Romero de Torres, Joaquín Sorolla e Raimundo de Madrazo. La qualità della curatela e l’allestimento sobrio ed efficace rendono la visita scorrevole, arricchita da esposizioni temporanee sempre attente al dialogo con il presente.
  • Spostandosi verso la zona del porto, sul Muelle Uno, si arriva al Centre Pompidou Málaga, il primo satellite internazionale del celebre museo parigino. Il suo cubo di vetro colorato, firmato dall’artista Daniel Buren, è diventato uno dei simboli visivi della città contemporanea. All’interno, la collezione permanente propone una selezione di opere moderne e contemporanee provenienti dal Centre Pompidou di Parigi, con nomi come Frida Kahlo, Francis Bacon, Marc Chagall e René Magritte. A questa si affiancano mostre temporanee e attività didattiche.
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I musei di Malaga

Arte urbana e cultura underground: il quartiere di Soho

Per chi cerca un volto più alternativo di Malaga, basta attraversare il ponte verso il quartiere di Soho. Nato da un progetto di rigenerazione urbana, questo angolo della città è diventato un laboratorio a cielo aperto dove le facciate dei palazzi si trasformano in tele per street artist internazionali come Obey, D*Face e Boa Mistura. I murales, monumentali e carichi di significato, fanno da sfondo a un tessuto urbano vivace, in cui trovano spazio gallerie indipendenti, laboratori creativi, librerie d’autore e locali con musica dal vivo.

Nel cuore del quartiere sorge il Centro de Arte Contemporáneo (CAC), uno degli spazi culturali più attivi di Malaga. L’ingresso è gratuito, e le esposizioni temporanee si alternano di frequente, spaziando tra pittura, fotografia, installazioni e videoarte. Il centro si distingue per una programmazione attenta ai linguaggi più sperimentali e ai grandi nomi dell’arte contemporanea, ma anche per l’attenzione riservata agli artisti emergenti.

Spiagge, mare e il nuovo porto

Il mare resta uno dei grandi protagonisti della vita malagueña, punto di riferimento per una vacanza sulla Costa del Sol. La spiaggia urbana della Malagueta è la più frequentata, facilmente raggiungibile dal centro, perfetta per una pausa rilassante dopo le visite culturali. Pedregalejo è l’antico quartiere di pescatori, oggi meta gastronomica per chi vuole provare i tipici espetos de sardinas, spiedini di sardine grigliate su brace, serviti nei chiringuitos affacciati sul mare.

Malaga ha saputo trasformare anche il suo porto in uno spazio da vivere. Il Muelle Uno è oggi un moderno lungomare commerciale, con boutique, ristoranti e spazi espositivi. Passeggiare qui al tramonto è una delle esperienze più piacevoli da fare in città, con la luce che si riflette sulle acque e l’aria che profuma di salsedine. Alla fine della passeggiata si incontra la Farola, il faro storico simbolo del porto, che da oltre due secoli veglia sulla città.

costa di Malaga
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Vista sulla costa di Malaga

L’iconica Plaza de Toros 

Fuori dal centro storico, andando verso la spiaggia, sorge la Plaza de Toros La Malagueta, uno degli edifici storici più riconoscibili della città e una delle più famose e più grandi arene di tori della Spagna. Inaugurata nel 1876, è un esempio notevole di architettura neomudéjar, con la sua forma ottagonale e una capienza che supera i 9.000 posti. Oggi, oltre a ospitare eventi durante la Feria di agosto, la struttura accoglie anche il Museo Taurino Antonio Ordóñez, dedicato alla storia della tauromachia andalusa. La plaza è visitabile durante tutto l’anno, con accesso al museo e alla struttura interna.

Marqués de Larios: il salotto elegante di Malaga

Il cuore commerciale e sociale di Malaga è senza dubbio Calle Marqués de Larios, elegante arteria pedonale decorata con fiori e tende bianche nei mesi più caldi. Questa via è il punto di ritrovo per residenti e visitatori, sempre animata da eventi, installazioni artistiche e musica. Di sera, i dintorni diventano il fulcro della movida gastronomica, con locali storici dove gustare le tapas tradizionali, e piatti come l’ajoblanco, zuppa fredda a base di mandorle e aglio, tipica dell’Andalusia.

Eventi, tradizioni e sapori: vivere Malaga tutto l’anno

Malaga è viva anche grazie al suo calendario di eventi, tutto l’anno.

  • A marzo o aprile, secondo il calendario liturgico, la Settimana Santa è uno dei momenti più sentiti: le confraternite sfilano in processione con statue sacre, incensi e bande musicali, trasformando il centro in un percorso di fede e partecipazione collettiva. È uno degli eventi religiosi più spettacolari di tutta la Spagna, seguito da migliaia di persone.
  • In primavera, la Noche en Blanco è una notte in cui musei, spazi culturali e monumenti restano aperti fino a tardi, offrendo concerti, spettacoli e performance gratuite.
  • Ad agosto, la città esplode di colori con la Feria de Málaga, la festa più attesa dell’estate. Per una settimana, Malaga si riempie di musica, danza flamenca, abiti tradizionali e stand gastronomici. Le celebrazioni si dividono tra il centro storico, che ospita la feria di giorno, e il recinto fieristico, dove la festa continua fino a notte fonda per un’immersione completa nelle tradizioni andaluse.
  • A settembre è il momento del Festival Internacional de Jazz, che porta nella città artisti da tutto il mondo e concerti nei principali teatri e spazi all’aperto.
  • A dicembre, le luci di Natale di Calle Larios attirano ogni anno visitatori da tutta la regione. L’illuminazione è accompagnata da spettacoli musicali e da un mercatino natalizio nella zona del Muelle Uno.

Come arrivare e come muoversi a Malaga

Malaga è ben collegata con il resto d’Europa e l’aeroporto internazionale Pablo Picasso, a meno di 10 chilometri dal centro, è servito da voli diretti dalle principali città italiane, anche low cost. Dall’aeroporto si raggiunge facilmente il cuore della città con il treno suburbano C1, che in circa 12 minuti arriva alla stazione di Málaga-Centro Alameda. In alternativa, sono disponibili autobus e taxi. Per chi arriva in treno, la stazione di María Zambrano è un nodo strategico dell’Alta Velocità spagnola, collegata con Madrid, Siviglia e Cordoba.

Una volta in città, ci si può muovere agevolmente a piedi, soprattutto nel centro storico, non troppo grande e con molte zone pedonali. La rete di autobus urbani è efficiente e copre anche le aree più periferiche, comprese le spiagge e il quartiere di Soho. È disponibile anche un servizio di bike sharing e diversi noleggi di monopattini elettrici per chi preferisce muoversi in autonomia.

Per chi desidera visitare musei e attrazioni risparmiando, è consigliabile la Malaga Pass, una card turistica che offre accesso prioritario a diversi luoghi d’interesse, come l’Alcazaba, il Teatro Romano e alcuni musei, oltre a sconti su tour guidati e mezzi pubblici. Disponibile in varie durate, la card permette di scoprire la città in modo più comodo e conveniente.

Autore
SiViaggia.it

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