Manifestazione davanti alla base di Sigonella: “La Sicilia terra di pace. No al coinvolgimento”
- Postato il 28 giugno 2025
- Cronaca
- Di Il Fatto Quotidiano
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Un lungo striscione e una frase eloquente: “Sicilia terra di pace”. Così si è aperta la manifestazione a Sigonella, la base americana a ovest di Catania, promossa dalla Rete siciliana contro la guerra. La base di Sigonella è quella da cui partono i droni per intervenire in Medio Oriente, per questo è considerata un obiettivo sensibile. Dopo il bombardamento dell’Iran, tutte le basi americane in Sicilia sono in massima allerta e tale è rimasta anche dopo la tregua.
Per questo stamattina una serie di sigle sindacali, associazioni e partiti ha marciato di fronte alla base americana per protestare contro il coinvolgimento siciliano nei conflitti Usa: “Per fermare il genocidio in Palestina, chiudere la base di Sigonella rifiutare il piano di riarmo europeo”, questo recitava il manifesto che chiamava a raccolta per la protesta. “Dalla Sicilia non possono partire aerei o droni che bombardano altri popoli. È assurdo il silenzio di Schifani in questa vicenda. La Sicilia è terra di pace e accoglienza: sì ai fondi per la Sanità, no ai fondi scippati ai siciliani e agli italiani per il riarmo”, così è intervenuto Nuccio Di Paola, da Sigonella, dove sabato mattina in centinaia hanno partecipato al presidio davanti alla base militare Usa promosso da Cgil, Emergency, Libera, Comunità Sant’Egidio, Anpi, Legambiente, Zerowaste, Forum Acqua pubblica. Hanno aderito anche M5s, Pd, Sinistra Futura, Rete catanese Restiamo umani, Incontriamoci, Federconsumatori, Auser, Udi, Udu, Nun si parti, Sunia, Centro Arrupe, centro Pio La Torre, Avs e Pax Cristi.
“Siamo qui perché come ci ha insegnato Pio La Torre 40 anni fa, lo sviluppo della terra passa proprio dalla pace”, ha detto il segretario regionale Cgil, Alfio Mannino. A menzionare Pio La Torre, anche il segretario del Pd, Anthony Barbagallo: “Oggi i siciliani si sono dati appuntamento per una grande manifestazione per la pace e il disarmo e per chiedere che alla Sicilia sia evitato il destino sciagurato di essere trasformata in un avamposto nello scontro atomico tra i due blocchi militari contrapposti. Per impedire un avvenire davvero oscuro per il popolo siciliano’. Sono parole attualissime ma pronunciate il 4 aprile 1982 da Pio La Torre durante la manifestazione per la pace organizzata per dire NO ai missili cruise a Comiso”, ha ricordato Barbagallo. Che ha aggiunto: “Viviamo in tempi complessi con un governo, quello guidato da Giorgia Meloni, totalmente genuflesso a Trump. E che irresponsabilmente ha detto che se si vuole la pace bisogna preparare la guerra. In questo contesto la Sicilia ritorna al centro dell’attenzione con il Medio Oriente in fiamme a causa del conflitto tra Israele e Iran (al momento cessato ma in cui la tensione resta altissima dopo i bombardamenti dei siti nucleari in Iran da parte degli Usa) e in cui resta ancora irrisolta la questione di Gaza, dove è in corso un vero sterminio di vittime innocenti, tra cui donne e bambini. Lo diciamo chiaramente: stop a tutti i conflitti, in primis quello israelo palestinese. Restituiamo la parola alla diplomazia”, ha detto il segretario regionale del Pd.
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