Manovra 2026 ed emendamenti: affitti brevi, flat tax e banche al centro del confronto finale

  • Postato il 10 novembre 2025
  • Di Panorama
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La Legge di Bilancio 2026 entra nella fase più delicata. Con pochi giorni per decidere il destino di migliaia di famiglie e imprese italiane, entro venerdì 14 novembre si chiuderà la possibilità di presentare gli emendamenti che potranno modificare il testo della manovra. Dagli affitti brevi alle agevolazioni per i giovani, dalle banche chiamate a fare la loro parte fino agli investimenti produttivi che attendono certezze: sono già molte le correzioni richieste, ma il tempo stringe.

Manovra 2026 ed emendamenti: affitti brevi, flat tax e banche al centro del confronto finale

Il calendario serrato

Dal termine ultimo delle ore 10 del 14 novembre, partirà il confronto tra maggioranza e opposizioni sui correttivi proposti dai gruppi parlamentari, con l’analisi che dovrà concludersi entro martedì 18 novembre. L’obiettivo del Governo è portare il testo in aula al Senato per il 15 dicembre, blindarlo con la fiducia, e consentire alla Camera l’approvazione definitiva prima del 31 dicembre 2025.

Affitti brevi e cedolare secca

La questione più controversa resta l’aumento della cedolare secca al 26% per le locazioni brevi gestite attraverso intermediari o portali digitali, anche per la prima casa. Forza Italia e Lega si sono schierate contro la misura, con il vicepremier e leader di FI Antonio Tajani che ha ribadito che «non si può penalizzare chi possiede una casa e la affitta in tempi brevi».

Si aggiunge la voce di Confcommercio che ha lanciato un allarme: la misura «irragionevole e fortemente discriminatoria» rischia di produrre effetti opposti a quelli voluti, incentivando l’evasione invece di contrastarla.

Incentivi fiscali per le imprese

Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha indicato una priorità: «rendere pluriennali gli iperammortamenti e i superammortamenti». L’idea è offrire agli imprenditori una certezza per programmare gli investimenti e rinnovare gli impianti produttivi. Una misura che, secondo il ministro, darebbe un «impulso automatico per rinnovare, investire, migliorare».

Il nodo delle banche

Sul tema critico degli istituti bancari, il ministro Giorgetti ha evidenziato che lo Stato sta già intervenendo con strumenti di garanzia pubblica che dovrebbero essere sfruttati con maggiore efficacia dalle banche per sostenere gli investimenti. Le ha, inoltre, sollecitate a rafforzare il loro impegno verso famiglie e imprese per tornare a svolgere un ruolo attivo nell’erogazione dei finanziamenti. L’appello arriva giusto in un momento in cui numerose realtà produttive segnalano crescenti ostacoli nell’accesso al credito bancario.

Giovani e flat tax

La Lega punta su un’estensione della flat tax al 5% per i giovani. La proposta prevede di applicare l’aliquota agevolata fino a 30 anni per chi viene assunto a tempo indeterminato, con un’estensione fino a 36 anni per i “cervelli” che rientrano dall’estero. Il pacchetto comprende anche una decontribuzione triennale per le aziende che assumono, misura che potrebbe dare una spinta concreta all’occupazione giovanile.

Cartelle verso una nuova rottamazione

Si lavora anche a un ampliamento della rottamazione delle cartelle esattoriali per includere anche i contribuenti destinatari di accertamenti viziati da irregolarità formali. Si tratta di una platea ampia, che potrebbe contribuire in modo significativo all’incremento delle entrate fiscali, ma offrendo anche una soluzione per regolarizzare le situazioni sospese.

Le critiche

Giorgetti difende le scelte del governo «massacrato sulla manovra», ma le opposizioni insistono riportando le segnalazioni di Istat e Ufficio parlamentare di Bilancio secondo cui l’85% delle risorse destinate al taglio dell’Irpef per la fascia tra 28.000 e 50.000 euro di reddito, finirebbe ai due quinti più ricchi della popolazione. Il ministro del Mef ha ribadito che la manovra «non è per i ricchi», ma è un insieme di «aiuti al ceto medio».

In questo contesto, alcune misure sembrano più suscettibili di revisione: la questione degli affitti brevi è la più esposta a correttivi, mentre gli iperammortamenti pluriennali potrebbero trovare un consenso più ampio, così come le misure sui giovani. Più incerto, invece, il destino del nodo delle banche e della rottamazione,

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Panorama

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