Manovra, appena 1 milione per i caregiver familiari. “Dopo aver soppresso il Fondo da 30 milioni, ora il governo ci prende in giro”

  • Postato il 31 ottobre 2025
  • Diritti
  • Di Il Fatto Quotidiano
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I caregiver familiari di persone con disabilità non autosufficienti attendono da anni una legge che finalmente in Italia possa fornire loro un riconoscimento sociale, giuridico ed economico, oltreché dignità. Invece si ritrovano con uno stanziamento totale assai esiguo, circa 1 milione di euro, previsto per il 2026 dalla prossima legge di Bilancio. Secondo quanto disposto dall’articolo 53 del testo, sarà istituito un fondo per il finanziamento delle iniziative legislative “a sostegno del ruolo di cura e di assistenza del caregiver familiare, con una dotazione di 1,15 milioni di euro per l’anno 2026, di 207 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2027″. Risorse dedicate alla copertura economica di interventi legislativi di iniziativa governativa “finalizzati alla definizione della figura del caregiver familiare delle persone con disabilità e al riconoscimento del valore sociale ed economico della relativa attività di cura non professionale”. Contattati da ilfattoquotidiano.it, la ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli e il suo Ufficio di gabinetto non hanno risposto sull’entità dei fondi messi a disposizione.

Il 16 ottobre, pochi giorni prima di ricevere la doccia fredda dello scarso stanziamento da un milione di euro, considerato “una ennesima presa in giro, l’associazione Genitori Tosti In Tutti I Posti aveva scritto una lettera rivolta alla XII Commissione Affari Sociali della Camera: “Abbiamo sollecitato la ripresa dei lavori per approvare il prima possibile in parlamento la legge sui caregiver familiari conviventi e chiesto che finalmente possano essere erogate risorse adeguate a livello strutturale”, commenta a ilfattoquotidiano.it Alessandra Corradi, presidente di Genitori Tosti. “Nella scorsa legge di Bilancio il governo Meloni aveva soppresso il fondo caregiver di 30 milioni”, dice Corradi, ma poi tali risorse erano state tardivamente ripristinate il 1 maggio di quest’anno. Soldi ritenuti in ogni caso “assolutamente insufficienti” da parte delle associazioni.

L’importo stanziato per il fondo nel 2026 è considerato dalla presidentessa di Genitori Tosti “irrisorio” e “per nulla adeguato alle esigenze reali”. “Ci aspettavamo una legge con un finanziamento strutturale, almeno confermando le cifre esistenti e invece ricompare sì il fondo ma solo di 1,15 milioni, una presa per i fondelli e una mancanza di rispetto per migliaia di persone che vivono in Italia senza alcuna forma di tutela”. Di fronte a questo ennesimo schiaffo in faccia “ci siamo subito attivati mobilitando i caregiver familiari, sia singoli che associazioni, per chiedere che siano ripresi i lavori per la legge, fermi da febbraio in Commissione XII alla Camera”.

Sul tema alcuni genitori caregiver dell’associazione hanno prodotto un video appello di denuncia perché si sentono “abbandonati dalle istituzioni” e chiedono “diritti e dignità”. “Il silenzio della ministra delle Disabilità Locatelli è preoccupante”, denuncia Corradi. Critico anche Vincenzo Falabella, presidente della Federazione italiana per i diritti delle persone con disabilità (Fish): “Le risorse previste per il fondo caregiver sono nettamente inferiori rispetto ai reali bisogni della platea dei beneficiari. Servono interventi ulteriori e strumenti di economia solidale per finanziare un fondo realmente efficace e strutturale”. Il numero uno di Fish a ilfattoquotidiano.it aggiunge che “è inoltre urgente accelerare l’approvazione della legge nazionale sui caregiver familiari, per garantire diritti e tutele a chi ogni giorno svolge un ruolo sociale essenziale”.

Uno tra gli esponenti di associazioni che ha partecipato ai lavori del Tavolo tecnico sui caregiver familiari – istituito a ottobre 2023 dalla ministra Locatelli e dalla ministra del Lavoro e Politiche Sociali, Marina Calderone – è Alessandro Chiarini, presidente del Coordinamento nazionale famiglie con disabilità (Confad). “In questa legislatura credo che ci sia ancora l’opportunità di giungere alla conclusione di questa lunga vicenda della legge nazionale sui caregiver familiari, iniziata con l’approvazione di un emendamento in legge di Bilancio 2018 che prevedeva un primo ed esiguo fondo, 30 milioni, ed una definizione del caregiver familiare”. Dal 2018 ad oggi si sono succedute legislature e diversi governi che nulla hanno prodotto in merito.

“L’attuale maggioranza, in sede di campagna elettorale, espresse il proprio sostegno alla necessità di approvare una legge nazionale” evidenzia il numero uno di Confad. “Essendo stato convocato un Tavolo tecnico che ha lavorato un anno e mezzo su questo tema, ora il governo ha tutti gli elementi per intervenire e quindi predisporre un disegno di legge che possa essere poi avviato all’ iter parlamentare”. Alla fine della legislatura manca circa un anno e mezzo, ma non è tanto in realtà per i tempi parlamentari. Chiarini a ilfattoquotidiano.it sottolinea che “ora è necessario che si proceda all’approvazione in Consiglio dei ministri della legge sui caregiver familiari, perché parallelamente, nella legge di Bilancio 2026 l’articolo 53 ha indicato un fondo dotato – dal 2027 – di 207 milioni di euro, comunque inadeguati, per sostenere un atto legislativo di natura governativa che dia finalmente una cornice di diritti e di tutele per la figura del caregiver familiare, prevedendo un’indennità economica per la platea di coloro che sono più a rischio di esclusione sociale ed impoverimento”.

Si fa riferimento a decine di migliaia di caregiver familiari, per la stragrande maggioranza conviventi, perlopiù donne e over 40, che hanno un carico di accudimento notevole, 24 ore al giorno, 7 giorni su 7 e che mettono a rischio seriamente la propria salute pur di curare senza sosta un proprio familiare. “Parliamo di persone che spesso non possono materialmente conciliare un’attività lavorativa con l’attività di caregiving e che vivono situazioni di fortissimo stress psicofisico”, denuncia Chiarini. “Ora è importante che il Fondo sui caregiver previsto in legge di Bilancio 2026 venga irrobustito in sede emendativa”, conclude il presidente di Confad, “non significa scassare i conti dello Stato, ma allocare risorse economiche che segnino davvero la svolta per questa categoria finora ignorata”.

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