Mare in Calabria, l’allarme di Goletta Verde: «13 punti su 23 oltre il limite»
- Postato il 16 luglio 2025
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Il Quotidiano del Sud
Mare in Calabria, l’allarme di Goletta Verde: «13 punti su 23 oltre il limite»
Secondo i dati del monitoraggio di Goletta Verde di 23 punti di prelievo della costa e del mare in Calabria ci sono ben 13 zone in cui sono presenti valori oltre il limite di legge. A Reggio Calabria riscontrato inquinamento fecale
Ben il 57% dei punti campionati, ossia 13 su un totale di 23 sparsi lungo tutta la costa calabrese, «è risultato oltre i limiti di legge». A denunciarlo è Legambiente presentando i dati della campagna di monitoraggio di Goletta Verde da poco conclusa.
A presentare i dati dell’operazione di monitoraggio Anna Parretta, Presidente Legambiente Calabria, Laura Brambilla, Portavoce di Goletta Verde, Giovanni Calabrese, Assessore Ambiente della Regione Calabria, Franco Saragò, Presidente Circolo Legambiente Ricadi, Salvatore Siviglia, Dirigente Dipartimento Territorio e Tutela dell’Ambiente della Regione Calabria, Guido Avallone, Comandante Capitaneria di Porto Vibo Valentia e Michelangelo Iannone, Direttore Generale di Arpacal, e i rappresentati dei comuni costieri.
Andando nello specifico, il monitoraggio della costa della Calabria si è svolto tra la fine del mese di giugno e gli inizi del mese di luglio, con 23 punti campionati da parte dei tecnici di Goletta Verde. In particolare 9 punti a mare e 14 punti in area critiche di scarico e foci di fiumi Di questi, 10 punti sono risultati entro i limiti, mentre 9 sono risultati “fortemente inquinati” e 4 “inquinati” evidenziando delle criticità importanti per una scarsa o inefficiente depurazione.
GOLETTA VERDE IN CALABRIA, I RISULTATI DEL MONITORAGGIO SUL MARE
Per quanto riguarda la ripartizione territoriale, 6 punti erano in provincia di Cosenza. Di questi 5 prelevati a mare e 1 presso una foce, e sono risultati tutti entro i limiti di legge. Si tratta della spiaggia presso la foce del fiume Noce a Tortora Marina, la spiaggia presso la Foce fiume Bagni presso via Cristoforo Colombo tra i comuni di Acquappesa/Guardia Piemontese, la spiaggia presso la foce del torrente Coriglianeto, il mare presso la foce del fiume Crati, la spiaggia fronte lido e area di sosta in località Faro a Faro Capo Trionto e la foce del torrente Colognati.
Passando a Catanzaro sono 3 i punti monitorati dove si conferma la tendenza dello scorso anno con tutti i risultati oltre i limiti di legge. I campioni hanno riguardato in due foci, quella del torrente Spilinga tra il comune di Lamezia Terme e Gizzeria risultato fortemente inquinato secondo il giudizio di Goletta Verde e la foce del Corace a Marina di Catanzaro risultato inquinato. L’ultimo punto ha riguardato un campionamento a mare, tra Montepaone Lido e Soverato alla spiaggia presso il fosso Beltrame, anch’esso risultato inquinato.
A REGGIO CALABRIA TUTTI I PUNTI DI MONITORAGGIO DEL MARE DI GOLETTA VERDE COMPROMESSI DA INQUINAMENTO FECALE
In provincia di Crotone Goletta Verde ha prelevato 4 campioni: 2 a mare che sono risultati uno fortemente inquinato in località le Castella a Isola di Capo Rizzuto, la spiaggia a destra del castello presso la foce del canale, ed uno entro i limiti, quello alla spiaggia nei pressi del torrente Passovecchio a Crotone. Gli altri due punti sono la foce del fiume Esaro a Crotone risultata fortemente inquinata e la foce del fiume Nicà a Crucoli Torretta, risultata entro i limiti.
I 6 punti campionati nella provincia di Reggio Calabria risultano tutti compromessi da inquinamento fecale. I punti nel dettaglio sono 5 foci ed un punto a mare: la foce del fiume Mesima risultato inquinato al monitoraggio di Goletta Verde a San Ferdinando, la foce del fiume Petrace a Gioia Tauro, la foce del torrente Annunziata e torrente Caserta nei pressi del lido comunale di Reggio Calabria, il mare presso lo scarico del depuratore a Pellaro e la foce del torrente Menga a San Gregorio.
Sono 4 i punti esaminati in provincia di Vibo Valentia, tutti punti campionati in punti critici e con un solo risultato positivo riguardo all’inquinamento fecale, il punto presso la foce del fiume Angitola a Pizzo; gli altri punti sono risultati fortemente inquinati: la foce del torrente Murria a Briatico e la foce del torrente Ruffa a Ricadi, mentre è risultato inquinato il punto al Torrente Mandricelle presso Spiaggia di Coccorino a Joppolo.
LA PREOCCUPAZIONE DI LEGAMBIENTE
«Anche quest’anno oltre la metà dei punti campionati risulta oltre i limiti di legge. I passaggi sinora compiuti da parte della regione e di alcuni comuni sono importanti ma assolutamente non sufficienti, come rivelano i dati di alcuni punti che evidenziano un inquinamento costante nel tempo – dichiara Anna Parretta, presidente Legambiente Calabria. Si tratta di problemi annosi che derivano da logiche criminali ma anche da gravi inefficienze amministrative e da mancanza di controlli. Le criticità su cui agire sono ormai note: chiediamo alle amministrazioni di imprimere una forte accelerazione per garantire un’adeguata depurazione delle acque reflue e tutelare ambiente e cittadini».
Analoghe considerazioni da parte di Laura Brambilla, portavoce di Goletta Verde, che ha rimarcato che «ci rattrista constatare come ogni anno la situazione delle acque in Calabria non migliori nonostante i tentativi messi in campo. Il monitoraggio della costa calabrese racconta ancora una volta importanti criticità da risolvere sul fronte della depurazione. Le foci dei fiumi continuano ad essere l’anello debole dei nostri monitoraggi, evidenziando un problema a livello nazionale che deve essere risolto al più presto. La depurazione delle acque deve diventare una priorità per le amministrazioni, non possiamo più rimandare o ci saranno nuove sanzioni dalla Comunità Europea».
SERVE MAGGIORE INFORMAZIONE PER I CITTADINI
Legambiente ha inoltre precisato che «il monitoraggio che portiamo avanti con Goletta Verde non serve a rilasciare patenti di balneazione, di cui sono incaricate le autorità competenti, ma a provare ad attuare un’azione sinergica per informare i cittadini e le cittadine e supportare le amministrazioni pubbliche alla risoluzione di problemi anche annosi».
Da questo punto di vista mancano «i cartelli di divieto di balneazione, responsabilità diretta delle amministrazioni costiere che devono provvedere ad una corretta informazione alla cittadinanza nel caso in cui ce ne sia bisogno». In particolare «i tecnici di Goletta Verde non li hanno trovati in nessuno dei punti campionati, tranne presso la foce del torrente Menga a San Gregorio. Sappiamo che le foci dei fiumi non sono balneabili, ma crediamo sia utile che questa informazione sia sempre restituita ai cittadini e alle cittadine. Spesso in prossimità delle foci si vengono a creare spazi di spiaggia libera utilizzata dai bagnanti, che rischiano di essere esposti ad un potenziale rischio di inquinamento per una mancata o assente depurazione». Per quanto riguarda la cartellonistica di informazione sulla qualità delle acque di balneazione i tecnici di Goletta Verde li hanno trovati solo nei pressi della spiaggia presso la foce del fiume Crati.
Il monitoraggio scientifico
I prelievi di Goletta Verde e Goletta dei Laghi vengono eseguiti da tecnici, volontari e volontarie di Legambiente. L’ufficio scientifico dell’associazione si è occupato della loro formazione e del loro coordinamento, individuando i laboratori sul territorio. I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero, fino al momento dell’analisi, che avviene lo stesso giorno di campionamento o comunque entro le 24 ore dal prelievo. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, Escherichia coli). Il numero dei campionamenti effettuati viene definito in proporzione ai Km di costa di ogni regione.
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Mare in Calabria, l’allarme di Goletta Verde: «13 punti su 23 oltre il limite»