Marguerite Yourcenar. Memorie di Adriano: Un faro di introspezione e umanità

  • Postato il 8 luglio 2025
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“Memorie di Adriano” è un’opera imponente, frutto dei trent’anni di riflessione e scrittura di Marguerite Yourcenar. Poetessa scrittrice nata a Bruxelles il 8 giugno 1903, al secolo Marguerite Antoinette Jeanne Marie Ghislaine Cleenewerck de Crayencour cresce in un ambiente familiare alto borghese ma segnato dalla tragedia: la madre muore dieci giorni dopo la sua nascita. Questo vuoto esistenziale sembra influenzare profondamente la scrittrice, spingendola verso un’introspezione che culminerà nella creazione in quello che fu il suo capolavoro.

A soli otto anni, mostra un interesse precoce per la letteratura, dedicandosi ad autori come Jean Racine e Aristofane. Con una mente curiosa, si immerge nel latino e nel greco, cercando di leggere i testi originali dei grandi della storia. Questa passione per le parole e per il pensiero profondo la porterà, nel 1924, a visitare Villa Adriana, dove avrà inizio la stesura dei “Carnets de notes”. Questi taccuini, pieni di osservazioni e riflessioni, daranno vita alle “Memorie di Adriano”, un’opera che trascende il semplice romanzo storico per diventare un viaggio interiore unico.

Il libro è infatti una lunga lettera dell’imperatore Adriano al suo amato Marco Aurelio, in cui egli confida le sue più intime riflessioni sulla vita, l’amore e la morte. La voce di Adriano è potente e vulnerabile, non è solo un simbolo di potere, ma un uomo che abbraccia la sua umanità in tutte le sue sfaccettature. Yourcenar esplorò come pochi la complessità dei sentimenti umani; attraverso Adriano, racconta storie di fragilità e malinconia, ponendo domande esistenziali che risuonano ancora oggi.

Uno degli aspetti più toccanti dell’opera è la consapevolezza del tempo che scorre. Invecchiando e affrontando la malattia, Adriano diventa sempre più lucido. La sua riflessione sul passato, la giovinezza e i trionfi imperiali si mescolano alla realtà di una vita che volge al termine. Attraverso questa narrativa, Yourcenar invita i lettori a considerare la loro relazione con il tempo e fugacità della vita.

La fine, per Adriano, non è solo una conclusione, ma un momento di rivelazione che porta a una pace interiore. La sua ricerca di significato si trasforma così in una meditazione sulla vita stessa.

La narrazione di Yourcenar è intrisa di universali tematiche dell’amore e dell’omosessualità, che emergono con forza attraverso la relazione tra Adriano e il giovane Antinoo. Quest’amore, vivido e autentico, non è esente da dolore e perdita. L’autrice riesce a rendere palpabili le emozioni di Adriano, un imperatore che, nonostante il suo potere, vive la fragilità dell’esistenza umana. Non ci sono eroi invincibili nelle pagine di Yourcenar; c’è piuttosto un uomo che cerca di comprendere se stesso e il mondo intorno a lui.

Marguerite Yourcenar, lei stessa figura complessa, riflette nelle sue opere le proprie esperienze di vita. La sua dichiarata bisessualità e le relazioni amorose, in particolar modo quella con Grace Frick traduttrice e intellettuale statunitense con la quale visse in unione “coniugale” fino alla scomparsa della donna nel 1979 e successivamente con il trentenne  Jerry Wilson, mostrano un’intensità di sentimenti che si ripercuote nei suoi scritti. Come Adriano, anche lei affronta la malattia e la morte nella sua vita. Il legame con Jerry, spezzato dalla tragedia dell’AIDS, rende ogni parola di Yourcenar ancora più potente, imbevuta di una tristezza e di una bellezza che solo chi ha conosciuto la perdita può esprimere.

Nel 1982, il suo nome entra nella prestigiosa Bibliothèque de la Pléiade, consacrandola tra le grandi scrittrici del Novecento. Eppure, la sua opera più famosa, “Memorie di Adriano”, continua a vivere oltre il tempo, invitando ogni lettore a interrogarsi, a dubitare e a trovare un senso nell’ascolto di sé stesso. Ogni pagina è una celebrazione dell’essere umano con tutte le sue complessità e contraddizioni.

Morendo il 17 dicembre 1987, Marguerite Yourcenar lascia un’eredità letteraria che va oltre i confini del tempo e dello spazio. La sua tomba, accanto a quella di Grace e di Jerry, rappresenta un cerchio completo di vita, amore e memoria. Le “Memorie di Adriano” rimarranno un faro di introspezione e umanità, un invito a scoprire la propria anima in un mondo che troppo spesso dimentica la bellezza della vulnerabilità. In questo viaggio costante tra passato e presente, Yourcenar ci offre una profonda riflessione su cosa significa essere vivi.

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Mimma Cucinotta

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