Maria De Filippi batte Milly Carlucci, ma è solo l’inizio della sfida Tu Si Que Vales-Ballando con le stelle

  • Postato il 29 settembre 2025
  • Di Panorama
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Il sabato sera televisivo ha sempre il sapore di una sfida che va oltre gli ascolti: è un derby culturale, un rito collettivo che oppone linguaggi, stili e pubblici. Da una parte l’inossidabile eleganza di Ballando con le Stelle, che con la ventesima edizione continua a essere un punto fermo della Rai. Dall’altra l’irriverenza pop e il meccanismo perfetto di Tu Sì Que Vales, vera macchina da share. Il verdetto della prima serata è chiaro: 4.024.000 spettatori e il 28,5% per Canale 5, contro i 2.994.000 e il 23% di Rai1. E persino a notte fonda, con il segmento Buonanotte, De Filippi resta in testa: 1.963.000 spettatori e il 24,8%. Numeri che confermano un dominio netto, ma non definitivo, perché la partita è solo all’inizio con da una parte il debutto di Tu Sì Que Vales è un meccanismo perfetto, in cui ogni ingranaggio funziona come se fosse stato oliato da anni. Sul fronte opposto, Ballando con le Stelle si conferma l’altra grande religione televisiva del sabato che festeggia la ventesima edizione con la grazia della sua liturgia danzante.

Tu Sì Que Vales: la macchina pop che non sbaglia

Il ritorno di Tu Sì Que Vales si apre come un’orchestra che non stecca mai una nota. L’ingresso di Paolo Bonolis nella giuria era il colpo di scena più atteso: e lui non delude, trasformando subito lo studio in un piccolo laboratorio comico, con quel mix di ironia e improvvisazione che lo ha reso inconfondibile. A bilanciare le risate c’è Sabrina Ferilli, che ancora una volta non trattiene le lacrime e diventa la voce più autentica e popolare del programma.

I momenti iconici non mancano. La sfida di Lip-sync ha regalato spettacolo puro: Maria De Filippi, in coppia con Peppe Vessicchio, nei panni improbabili di Orietta Berti e Fedez, è stata una delle immagini più condivise della serata. Molto meno convincenti Rudy Zerbi e Ilary Blasi, penalizzati da costumi poco riusciti e da una sintonia assente. Ma l’apice emotivo è arrivato con la coppia Palumbo, padre e figlia che, esibendosi in una pole dance, hanno trasformato una disciplina spesso guardata con diffidenza in un racconto di amore e complicità. Gli sguardi, le lacrime, il boato del pubblico: un momento che resterà tra i più alti di questa stagione.

Al centro, come sempre, Maria De Filippi. Distaccata, imperturbabile, capace di mantenere la stessa calma glaciale davanti a un’esibizione comica o a un dramma familiare. È la sua firma: mai un passo falso, mai un’emozione lasciata trapelare troppo. E proprio questa apparente freddezza è ciò che le consente di tenere insieme un meccanismo complesso senza farlo mai deragliare. Non tutto però convince: Zerbi scivola nel cinismo gratuito, e la gag di Giovannino — reinventata in versione “Giovannero” — sembra ormai logora, incapace di strappare un sorriso.

Ballando con le Stelle: l’eleganza che resiste

Sul fronte Rai, Ballando con le Stelle non si lascia intimidire. La ventesima edizione debutta con la solidità di uno show che conosce i suoi punti di forza: la danza come spettacolo, la commistione di emozione e competizione, la classe di Milly Carlucci, che ancora una volta porta avanti quattro ore di diretta con leggerezza e ironia.

La classifica finale incorona Francesca Fialdini e Giovanni Pernice, protagonisti di una performance magnetica che ha conquistato pubblico e giuria. Dietro di loro Rosa Chemical con Erica Martinelli, mentre Paolo Belli, per la prima volta concorrente dopo vent’anni di conduzione musicale, commuove in sala prove e poi si libera in pista con un quick step che diventa liberazione personale. Quarta, ma al centro della scena mediatica, Barbara D’Urso: la sua rumba è stata accolta da una standing ovation, ma a far discutere è soprattutto il “vaffa” sussurrato a Selvaggia Lucarelli, diventato immediatamente virale. Dopo due anni di assenza, il suo ritorno è stato il vero evento pop della serata, capace di spaccare il pubblico come solo lei sa fare.

Non tutto è stato all’altezza. I commenti allusivi e sessisti rivolti a Marcella Bella dai giurati hanno stonato come un passo falso in una coreografia, gettando un’ombra di cattivo gusto su una performance applaudita. Ancora peggio lo zero assegnato da Lucarelli e Mariotto a Beppe Convertini: più un’umiliazione gratuita che un giudizio artistico, e la conferma che a volte la giuria si dimentica il senso dello show, che dovrebbe essere intrattenimento e non tribunale.

La sfida è solo all’inizio

La prima serata ha dato un verdetto chiaro: Tu Sì Que Vales domina, Ballando con le Stelle resiste. Ma la forza del sabato sera televisivo non è nei numeri — che pure contano — bensì nella capacità di trasformarsi ogni settimana in un’arena dove il pubblico sceglie non solo cosa guardare, ma a quale linguaggio appartenere. Da un lato l’ironia pop e commovente di Canale 5, dall’altro il rito elegante e tradizionale di Rai1. E la sensazione è che, in questa lunga stagione, i colpi di scena non mancheranno.





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Panorama

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