“Marilyn Monroe uccisa per le sue relazioni pericolose con i fratelli Kennedy, Frank Sinatra e alcuni mafiosi. Sapeva cose pericolose”: lo rivela James Patterson

  • Postato il 26 novembre 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Il 4 agosto del 1962 veniva trovata morta a soli 36 anni, riversa sul suo letto nella casa di Brentwood (Los Angeles), l’icona del cinema americano Marilyn Monroe. La presenza di scatole di farmaci sul comodino e una bottiglia vuota del sonnifero Nembutal sul pavimento hanno portato la polizia a chiudere il caso come suicidio.

Da allora e per tutti questi anni, sino ad oggi, si sono moltiplicate però le ipotesi sulla sua morte. Una delle tesi più famose riguarda le presunte frequentazioni pericolose della celebre attrice con alti esponenti politici e della mafia. “La Monroe è stata uccisa a causa delle sue relazioni”, così il giallista James Patterson che espone proprio questa tesi nel suo nuovo libro “The Last Days of Marilyn Monroe: A True Crime Thriller”, co-firmato dalla scrittrice britannica Imogen Edwards-Jones e in uscita il primo dicembre.

“Penso che navigasse in acque molto pericolose – ha detto l’autore a Hollywood Reporter –. Aveva queste incredibili relazioni con il presidente J.F. Kennedy, con il fratello Robert Kennedy, con Frank Sinatra e con figure della mafia. Gente che le confidava cose di cui lei teneva traccia. Marilyn era a conoscenza di cose che erano potenzialmente pericolose”.

“Non sapevo molto della morte, dell’autopsia che non fu completa – ha affermato l’autore -, come avrebbe dovuto essere, e che uno dei detective arrivati sul posto si convinse di trovarsi davanti a una messa in scena. La chiave è: molte persone sapevano qualcosa di lei, ma non molto“.

E ancora: “Tanta gente non ne conosce la storia. Anch’io non sapevo molte cose prima di cominciare”. Tra le ‘scoperte’ del giallista le undici famiglie a cui da bambina l’allora Norma Jean Mortensen venne data in affido e il fatto che da piccola fosse balbuziente.

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Il Fatto Quotidiano

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