“Martina Strazzer lascia a casa la contabile assunta mentre era incinta”: in un video aveva “sponsorizzato” la sua assunzione in gravidanza

  • Postato il 12 agosto 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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La contabile che Amabile, azienda dal fatturato milionario fondata dall’influencer e imprenditrice Martina Strazzer, aveva assunto mentre era incinta, raccontando sui social la scelta virtuosa, è stata lasciata a casa. A rivelarlo nella sua newsletter è la giornalista Charlotte Matteini che, sentita l’ormai ex dipendente, Sara, racconta la vicenda.

L’assunzione di Sara viene sponsorizzata da Martina Strazzer a novembre 2024. Il video sul profilo Tiktok della imprenditrice incassa quasi 2 milioni di visualizzazioni e oltre 200mila mi piace. Il messaggio riportato nella didascalia è chiaro: “Io nel mio piccolo cerco di portare un cambiamento. So di andare controcorrente e mi rabbrividisce sapere che questa purtroppo è la realtà per tantissime donne”.

Come spiegato anche da Strazzer, la nuova impiegata amministrativa entra in azienda a luglio 2024. “Ho aperto una posizione per un’impiegata amministrativa, ho fatto molti colloqui ma dato che non ero convinta di nessuna delle candidate ho deciso di andare a ripescare dei curricola dal mio passato”, racconta l’influencer. Alla mail di Amabile, come racconta la stessa Strazzer, Sara risponde dichiarando subito di essere incinta. Ma l’imprenditrice, che nei suoi profili ha sempre sponsorizzato il welfare fortemente voluto in azienda, “nonostante questo” decide comunque di fare il colloquio. L’impressione è positiva e così la assume. “Ci siamo confrontate e abbiamo trovato il modo per rendere questi mesi insieme più efficienti possibili in modo tale che alla sua partenza, chiamiamola così, la situazione in azienda fosse il più stabile possibile così da affrontare i mesi senza di lei”, spiega ancora nel video di novembre Strazzer.

Sara viene da un lavoro a tempo indeterminato ma l’assunzione, racconta ancora Matteini, è a tempo determinato. Il salto nel vuoto, però, motivato da un presunto welfare aziendale che avrebbe permesso a Sara un orario più flessibile e in linea con gli orari della bambina presto in arrivo, racconta la contabile nella newsletter, è pieno di rassicurazioni da parte di Strazzer. “Mi hanno spiegato che Amabile non assume mai subito a tempo indeterminato, assicurandomi però che sarei stata stabilizzata al primo rinnovo – dice Sara a Matteini – Io ho chiesto spesso certezze perché per loro stavo lasciando un posto sicuro, ero incinta e volevo rassicurazioni. Mi hanno sempre detto di non preoccuparmi”.

Così entra in azienda, “contentissima” di poter lavorare per Amabile che, sulla carta, le sembra “un’azienda fantastica”. L’ex contabile mette subito in chiaro come avrebbe voluto organizzare la maternità, cioè prendendo sia i cinque mesi obbligatori che i tre facoltativi, pagati all’80%. Il rientro era previsto a luglio 2025.

Poi, pochi mesi fa, mentre era ancora in maternità, l’amara sorpresa: nessun rientro a luglio, il contratto sarebbe stato interrotto. Un mancato rinnovo legittimo da parte di Amabile ma che cozza con la narrazione social dell’azienda.

Lasciata a casa, racconta Sara, nonostante durante la maternità “mi sia sempre resa disponibile sia prima di partorire che dopo la nascita di mia figlia” e nonostante “dopo la nascita di mia figlia abbia persino fatto dei corsi da remoto tenendo la bambina in fasce accanto a me”, dice ancora.

Il mancato rinnovo per la neomamma è una doccia fredda. Anche mentre è in maternità, infatti, Sara non smette comunque di chiedere rassicurazioni. A febbraio, per esempio, racconta di aver avuto un incontro con Strazzer per capire dove iscrivere la figlia al nido e avere certezze del rinnovo. “Mi ha detto che mi stavano aspettando, che non vedevano l’ora che tornassi e che potevo tranquillamente iscrivere la bambina nel nido accanto alla sede“, racconta ancora a Matteini.

Poi iniziano le convocazioni da parte di due nuove figure dell’azienda, l’HR manager e il CFO. A Sara viene detto che ci sono dei problemi con il suo lavoro che però, una volta tornata a casa e riflettuto, secondo la contabile “era corretto”. Pochi giorni dopo un nuovo colloquio, questa volta con la stessa Strazzer: “Mi dice che hanno riscontrato molte mancanze e criticità, e che le dispiace ma le cose non erano state fatte correttamente. Chiedo allora di elencare tutte le criticità, perché se ho sbagliato voglio sapere dove e come, per imparare dai miei errori. Per esempio, i corrispettivi erano stati registrati come da normativa: se loro volevano un altro metodo, non poteva essere considerato un errore mio. Mi rispondono che quella era solo una delle tante cose e non era necessario soffermarsi”, si legge ancora nella newsletter di Matteini. Sara racconta di aver quindi chiesto delucidazioni sugli errori, ma di non averle mai ricevute.

La neomamma oggi, dopo averci riflettuto, ha deciso di raccontare tutto. L’azienda, invece, specifica Matteini in fondo al pezzo della sua newsletter, Ma che, davvero?, che ha scelto di lasciare aperta a tutti per diffondere la storia, al momento non ha risposto. La giornalista ha infatti chiesto risposte che, però, non sono ancora arrivate.

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Il Fatto Quotidiano

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