Matri svela il vero significato della sua iconica esultanza: “Era un messaggio rivolto ad Allegri”
- Postato il 9 luglio 2025
- Calcio
- Di Il Fatto Quotidiano
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Ci sono alcune esultanze che, talvolta per ragioni imponderabili, rimangono nell’immaginario collettivo di una generazione di appassionati di calcio. Una di queste è quella di Alessandro Matri: dita della mano racchiuse e movimento a simulare qualcosa che assomiglia al beccare di un picchio. Un marchio di fabbrica dell’ex attaccante oggi 41enne, che ha accompagnato tante delle sue 92 reti in Serie A. Ma fino a pochi giorni fa nessuno conosceva quale fosse la ragione dietro quell’esultanza. C’entra Max Allegri, oggi tecnico del Milan, come ha raccontato lo stesso Matri intervistato da Alessandro Cattelan durante il suo podcast Supernova.
“È venuta con il mio amico Lazzari che giocava con me”, ha raccontato Matri. Il riferimento è ai tempi del Cagliari, quando la sua carriera è esplosa. In panchina c’era appunto Allegri: “Il mister al primo anno metteva sempre me e Lazzari a 20 minuti alla fine, se poi perdevamo dava la colpa a noi”. Matri e Lazzari erano “capri espiatori”, ma “poi durante la settimana rideva solo con me e lui, ci faceva le battute solo a noi”, ha spiegato l’ex attaccante. Da lì è nata l’esultanza: “Un giorno ad Allegri ho detto ‘Oh, mister, fatti una chi***ta, mister‘. Gli ho chiesto di mollarci un attimo”. Questo è il senso del suo gesto che ha finito per celebrare ogni suo gol: “Da lì è partito, è piaciuto alla gente e ho continuato anche quando non ero più con Lazzari e con Allegri in panchina”. Le carriere di Matri e del tecnico infatti non si sono più incrociate, tranne una breve parentesi al Milan. Ma quel modo di esultare è rimasto.
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