Maturità: l'Antropocene e il peso dell'umanità

  • Postato il 18 giugno 2025
  • Di Focus.it
  • 3 Visualizzazioni
Nella prima prova della maturità 2025, tra le sette tracce proposte per il tema di italiano, compare anche un testo del filosofo della scienza Telmo Pievani, intitolato Un quarto d'era (geologica) di celebrità. Nel brano, contenuto in un numero del 2022 della rivista trimestrale Sotto il Vulcano (Feltrinelli), si affronta il concetto della firma sedimentaria lasciata dalle attività umane attraverso tutto ciò che abbiamo prodotto e costruito (o trasformato in energia), grazie alle materie prime presenti in natura. . Colpisce la sproporzione tra l'insieme dei manufatti umani e quello dei viventi, cioè la biomassa. Questa, conclude Pievani, è la traccia indelebile dell'Antropocene, il lascito poco gradevole del nostro "quarto d'ora di celebrità" nella storia del Pianeta. . Che cosa si intende per Antropocene? Quali sono i termini del contrasto tra opere umane ed esseri viventi tratteggiato nel brano? Abbiamo raccolto alcune cose da sapere su questo argomento. Anche per chi, la maturità, l'ha affrontata ormai da qualche anno.. 1) Antropocene: che cosa significa?. Il termine Antropocene descrive un periodo della storia della Terra in cui le attività umane hanno drasticamente modificato il Pianeta nelle sue caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche, con particolare riferimento all'aumento delle concentrazioni di gas serra nell'atmosfera. Antropocene deriva dal greco antropos, uomo, e kainos, recente, e fu inizialmente coniato nel 2000 dal chimico olandese premio Nobel Paul Crutzen (che per primo comprese le cause del buco dell'ozono) per indicare l'inizio di una nuova fase geologica, in cui l'uomo agisce come forza che altera in modo irreversibile i sistemi terrestri.. 2) Quali sono le caratteristiche dell'Antropocene?. Per il Gruppo di lavoro sull'Antropocene (Anthropocene Working Group, AWG), composto nel 2009 per raccogliere evidenze sufficienti a dimostrare l'effettivo inizio di una nuova era geologica segnata dalle attività umane, le caratteristiche dell'Antropocene includono: un aumento dell'erosione e dei sedimenti prodotti dall'agricoltura e dell'urbanizzazione; la perturbazione dei cicli degli elementi come quello del carbonio, dell'azoto o del fosforo; cambiamenti ambientali come il global warming, l'aumento del livello del mare o l'acidificazione degli oceani; rapidi cambiamenti nella biosfera, e la proliferazione e dispersione globale di cemento, plastica ed altri "tecnofossili", materiali industriali prodotti dall'uomo che saranno rinvenuti dagli archeologi del futuro.. 3) Perché il termine Antropocene ha fatto discutere. L'attuale epoca geologica è l'Olocene, il periodo che ha accolto lo sviluppo della società umana moderna, iniziato 11.700 anni fa con il termine dell'ultima fase glaciale che ha interessato l'emisfero settentrionale. Molti esponenti della comunità scientifica ritenevano tuttavia che l'impatto delle attività umane nella seconda metà del Novecento fosse stato tale da giustificare il passaggio ufficiale a una nuova fase geologica. . Tuttavia, nel 2024 e dopo decenni di dibattito, l'Unione Internazionale delle Scienze Geologiche (Uicg) ha stabilito che siamo ancora nell'Olocene, respingendo la proposta di formalizzare l'inizio dell'Antropocene dandogli una precisa "data di inizio" nel tempo (delle motivazioni abbiamo scritto più diffusamente qui). Dunque per l'organizzazione l'Antropocene non può essere considerato "un'unità formale di scala temporale geologica", ma rimane nel linguaggio comune, ad indicare "l'inestimabile impatto umano sul sistema-Terra".. 4) Davvero l'umanità pesa più di tutti i viventi sulla Terra?. Sì. Nel 2020 uno studio su Nature ha provato a quantificare il "peso" dell'Antropocene. E rivelato che oggi la massa antropica misura 1,1 teratonnellate (1,1 trilioni di tonnellate) e se continuerà ad aumentare a questo ritmo potrebbe arrivare a triplicare la biomassa "asciutta" della Terra (quella stimata, cioè, senza considerare il peso dell'acqua) entro il 2040. Il modo in cui ci siamo arrivati fa, letteralmente, paura. Nel 1900 la massa antropica equivaleva ad appena il 3% della biomassa, ma in 120 anni è arrivata a superare il 100%, a furia di gittate di cemento e asfalto e di tonnellate di plastica prodotte e riversate in mare. . Il fenomeno ha preso alcune decise accelerazioni in particolari momenti storici, come nella fase del boom economico seguito al secondo dopoguerra. In base allo studio, condotto da un gruppo di biologi del Weizmann Institute (Israele), il 2020 segnava, con un margine di più/meno 6 anni, il punto di non ritorno, il momento in cui tutte le opere antropiche come strade, edifici, infrastrutture di cemento e tutta la plastica, i mattoni e la tecnologia che produciamo sono arrivate a pesare più di piante, microrganismi, persone e animali messi insieme.. Ma non è solo quello che abbiamo costruito. C'entrano fenomeni come la deforestazione, il consumo di suolo legato alle attività agricole e all'allevamento e il declino dell'abbondanza e della numerosità di specie viventi causato dall'uomo. Nonostante l'umanità rappresenti appena lo 0,01% della vita sul Pianeta abbiamo causato, insieme alle precedenti generazioni di Homo sapiens, la scomparsa dell'83% dei mammiferi selvatici e della metà delle piante. E modificato radicalmente gli equilibri tra le specie di viventi: per esempio ribaltando le proporzioni tra animali di allevamento e animali selvatici. Se prendiamo gli uccelli, solo il 30% di quelli oggi presenti sul Pianeta è costituito da specie selvatiche. Il rimanente 70% è pollame da allevamento.. 5) Il consumo di suolo in Italia: qualche dato. In base a un rapporto dell'ISPRA, l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, pubblicato nel 2024, il consumo di suolo nel nostro Paese continua ad avanzare al ritmo di circa 20 ettari al giorno. Ogni anno in Italia vengono cementificati circa 70 km quadrati di territorio: tra nuove case, strade, piazzali, centri commerciali e fabbriche, è come se tutti gli anni spuntasse una nuova città grande come Napoli. Questo accade mentre la popolazione italiana diminuisce: in pratica consumiamo una risorsa preziosa, che si riforma con estrema lentezza, per costruire "scatole" di cemento inefficienti, che non ci servono, in una crescita disordinata che sottrae risorse al nostro benessere e all'agricoltura..
Autore
Focus.it

Potrebbero anche piacerti