Maturità, un’altra studentessa si rifiuta di fare l’esame orale: “I prof pensano solo al voto e non alle difficoltà umane”
- Postato il 10 luglio 2025
- Cronaca
- Di Blitz
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La studentessa 19enne Maddalena Bianchi ha rifiutato di sostenere l’orale alla maturità. Al Corriere Veneto, la maturanda ha spiegato di aver messo in scena questa presa di posizione per protestare contro “i meccanismi di valutazione scolastici, l’eccessiva competitività, la mancanza di empatia del corpo docente”.
Il fatto è avvenuto qualche giorno fa a Belluno, prima dell’altro caso avvenuto sempre in Veneto al liceo scientifico Fermi di Padova. Qui, anche Gianmaria Favaretto ha rifiutato di fare l’esame per contestare l’attuale meccanismo di valutazione degli studenti. Il ragazzo è stato comunque promosso grazie ai crediti che aveva. E la stessa cosa è accaduta anche in questo caso: Maddalena Boschi è stata promossa.
La 19enne ha spiegato le sue ragioni: “I docenti non hanno capito le mie difficoltà umane. Ho fatto un discorso ai professori, me l’ero preparato a lungo. Ho provato a descrivere nel dettaglio quello che secondo me a scuola non funziona”.

Maddalena ha raccontato di aver iniziato il liceo “non conoscendo nessuno. Entravo in classe disorientata, da parte dei compagni ho avuto un ‘ottima accoglienza. Avevo però anche provato a parlarne con i professori, ma nessuno ha mai dimostrato interesse. I docenti non guardano come sta lo studente davvero. Sono solo interessati al voto e questo crea molta competitività. Con qualche docente siamo anche riusciti a confrontarci, con altri no. Alcuni hanno provato a cambiare, senza riuscirci”.
La giovane ha ammesso, comunque, che la commissione l’ha ascoltata “con interesse. Mi hanno detto che essendo dentro al sistema sanno che ci sono delle cose che non vanno bene ma che cambiarle è difficile. Per la prima volta credo di aver sentito il loro aspetto umano più profondo. In Nord Europa a scuola si abbatte la competitività con nuovi sistemi di insegnamento”.
Rete degli studenti: “Giusta la protesta, l’esame va ripensato”
“Sempre più ragazzi e ragazze scelgono, giustamente, di protestare contro questo tipo di maturità e come sindacato studentesco non possiamo che essere d’accordo: c’è un problema e allora forse il ministro dell’Istruzione Valditara dovrebbe ascoltarci invece che girare la testa altrove”. A dirlo all’Ansa è Bianca Piergentili, coordinatrice della Rete degli studenti a proposito dei due casi degli studenti che non hanno voluto sostenere l’orale agli esami di maturità.
“Lo abbiamo detto ormai troppe volte: l’esame di Stato va ripensato. Ad oggi è un esame che non tiene conto né delle esigenze della comunità studentesca e del proprio futuro, né valuta il percorso formativo fatto nei cinque anni di scuola superiore. Con la creazione di quello che è il curriculum dello studente, l’esame diventa discriminatorio proprio perché si valuta in base alle opportunità singole di ciascuno di noi. La scuola dovrebbe preparare il nostro futuro, non valutarci sulla base delle possibilità avute durante i cinque anni”, conclude l’esponente della Rete degli studenti.
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