Maurizio Pistocchi su arbitri e Var: “Giudizio negativo. Rocchi, così è un’ingiustizia sportiva” ESCLUSIVA

  • Postato il 25 dicembre 2025
  • Di Virgilio.it
  • 2 Visualizzazioni

Quasi alla fine del girone d’andata del campionato di Serie A, è tempo di primi bilanci. Ma, questa volta, non ci occuperemo delle squadre, degli allenatori, dei giocatori e del calciomercato di gennaio, ormai alle porte.

Con il giornalista Maurizio Pistocchi, esperto di tematiche arbitrali e per diversi anni moviolista delle trasmissione sportive ‘Mediaset’, abbiamo approfondito le questioni che riguardano i direttori di gara italiani.

Il giudizio sugli arbitri non è positivo

Nonostante l’utilizzo, a volte fuori controllo, del VAR, gli errori continuano ad esserci e le polemiche non si placano. Anzi, in alcune occasioni gli animi si fanno ancora più incandescenti per le diverse valutazioni date ad episodi simili.

“Il giudizio non può essere positivo, a parte poche eccezioni, e la cosa mi dispiace. In generale, è stato un inizio di campionato pieno di problemi. È molto difficile arbitrare il calcio oggi, perché i giocatori sono molto più veloci rispetto al passato e, in più, vengono allenati per sfruttare a proprio vantaggio alcune situazioni e, in qualche modo, ingannare gli arbitri. Le simulazioni sono molto frequenti e persiste la difficoltà di individuare le situazioni che portano al calcio di rigore, che per me è la ratio finale. Prima di assegnare una punizione così pesante, che nove volte su dieci decide una partita, bisognerebbe vedere soddisfatti tutti i parametri. Dal mio punto di vista, bisognerebbe codificare tutte le situazioni che portano ai calci di rigore e ai falli di mano. Attraverso l’aiuto di ex giocatori e fisiatri, si potrebbero capire esattamente le dinamiche dei gesti tecnici, che non sono tutti uguali. I giocatori non sono dei pinguini, come diceva anche Collina, e non possono muoversi con le braccia dietro la schiena. Bisognerebbe regolare un metodo in grado di stabilire, senza incertezze e ombre, quando è o non è fallo di mano. Quelli visti negli ultimi sei mesi, il 90% credo fossero non punibili. Gli arbitri, probabilmente perché non hanno mai giocato a calcio, non capiscono determinate situazioni. Il regolamento oggi è molto difficilmente interpretabile dal pubblico, perché il comportamento degli arbitri è ondivago”.

“Il problema più grande è chi guida gli arbitri”

C’è chi, tralasciando accuse infondate di malafede, ritiene i nostri fischietti semplicemente ‘scarsi’. Cosa ne pensa?

“A mio modo di vedere, il problema più grande è chi guida gli arbitri, quindi Gianluca Rocchi. Bisogna avere un metodo associato alla didattica, in questo modo si possono ottenere risultati. Rocchi va ‘Open Var’, trasmissione di ‘Dazn’ che riporta alla mente quella ideata da me e che si chiamava ‘La moviola è uguale per tutti’ su Mediaset Premium, e invece di spiegare il regolamento, si limita a difendere gli arbitri: così non va bene. Sentiamo sempre parlare di intensità, parola che non è presente da nessuna parte nel regolamento. Ci sono sanzioni e prescrizioni, è molto più semplice di quanto si pensi. Le altre sono cose che ci raccontano. Il gioco del calcio avrebbe semplicemente bisogno di una didattica molto più ampia attraverso la quale codificare tutte le situazioni che si possono presentare durante una partita”.

Infine, abbiamo chiesto a Pistocchi un giudizio netto sull’operato del designatore Rocchi. E le sue parole non lasciano spazio a dubbi.

“Ha le responsabilità maggiori, avendo il ruolo di guida. Anche se può essere vero che non ci sia grande qualità in questo gruppo di arbitri, lo è altrettanto il fatto che dal punto di vista didattico si può fare molto di più. Non mi sento di avallare la guida di Rocchi, perché è stato troppo ondivago. Alla fine, tutto succede se i grandi club sono in qualche modo tutelati. Il sistema calcio italiano dipende dalle società che hanno più tifosi, perché fanno andare avanti le televisioni, gli abbonamenti e tutto il contorno. Se però, a mio modo di vedere, si tenta di tutelare sempre le grandi, applichi un regolamento diverso rispetto alle società minori. Allora non è più giustizia, ma ingiustizia sportiva”, ha concluso Pistocchi.

ALESSIO LENTO

Autore
Virgilio.it

Potrebbero anche piacerti