Max Pezzali: il trionfale karaoke di Imola unisce le generazioni
- Postato il 14 luglio 2025
- Di Panorama
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Non è un semplice concerto quello di Max Pezzali. Gli 85 mila che hanno preso d’assalto l’autodromo di Imola sono stati gli attori di un grande party nazional popolare, la celebrazione collettiva di un artista che più di ogni altro è capace di parlare il linguaggio della gente.
Un linguaggio diretto, senza fronzoli, fatti di immagini che raccontano la vita in periferia, lontano dalle metropoli immaginate come un sogno lontano. È partito da Pavia Max Pezzali, prima in compagnia di Mauro Repetto e del marchio 883, e poi da solo. Un lungo viaggio che dura da decenni e che negli ultimi tempi ha portato ai suoi concerti folle sempre più oceaniche.
Come quella di Imola che lo ha accolto come un trionfatore. Mamme, papà figli, nipoti: tutti insieme per ricantare ancora una volta quei ritornelli impressi a fuoco nella memoria e che non se ne andranno mai più. Un po’ la stessa cosa che succede ai concerti di Vasco Rossi.
Ma quello di Max è un altro mondo, un altro mondo sonoro soprattutto. La forza di Pezzali sta nel giocare sul terreno del pop che arriva a tutti. A sorpresa, sul palco di Imola non è apparso Mauro Repetto, in passato presente in diversi concerti di Max. Ma le ospitate hanno un senso quando sono un’eccezione e non un fatto ricorrente e scontato. L’unico guest della serata è stato Roberto Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari che con Max ha cantato Bottiglie vuote. Inevitabile, vista la location dello show, l’omaggio a Ayrton Senna con la citazione del brano Ayrton di Lucio Dalla.
Oltre trenta le canzoni in scaletta, tutte hit o comunque molto note. Da Come un deca a Rotta per casa di Dio, Jolly Blu, Sei un mito, Nella notte, La regina del celebrità. Più che una scaletta di un concerto quella dello spettacolo di Pezzali è la colonna sonora in diretta della vita di milioni di persone che consapevolmente o meno hanno metabolizzato questi pezzi, tanto da riconoscerli alla prima strofa. Vedi Hanno ucciso l’Uomo Ragno, Gli anni, Nessun rimpianto, Tieni il tempo e la conclusiva Grazie mille. Un trionfo, l’ennesimo per un artista, uno dei pochi, che tiene insieme le generazioni e le fa cantare ininterrottamente per oltre due ore. Fenomenale.