Mediobanca – MPS, ultime battute? Monte Paschi di Siena mette sul tavolo un assegno di 750 milioni

  • Postato il 2 settembre 2025
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Mediobanca – MPS, siamo alle ultime battute. Monte dei Paschi di Siena, forte di un capitale in eccesso di circa 2,8 miliardi di euro, si prepara a mettere sul tavolo un assegno di 750 milioniper rafforzare l’offerta pubblica di scambio su Mediobanca.

La scalata, avviata da Monte Paschi di Siena nel mese di gennaio, sembra essere entrata nella fase finale dopo un lungo braccio di ferro con i vertici della banca guidata da Alberto Nagel. Mediobanca una volta dettava legge nell’alta finanza italiana, oggi sembra destinata a entrare dell’orbita di una banca che stava per fallire.

A spostare gli equilibri è arrivato il “sì” del gruppo Caltagirone, che con Delfin rappresenta il blocco azionario più rilevante di Piazzetta Cuccia. Le controllate del gruppo romano hanno definito l’offerta “conveniente e sostanzialmente corretta”, portando le adesioni complessive a circa il 30% del capitale.

MPS ha confermato che l’offerta per Mediobanca si concluderà il prossimo 8 settembreanche dopo la decisione di un rilancio in contanti. “Si ricorda – si legge in una nota – che il periodo di adesione terminerà alle ore 17:30 di lunedì 8 settembre 2025”. Il Monte ha invece già previsto un periodo di riapertura dei termini di cinque giorni, tra il 16 e il 22 settembre. La banca ricorda infine che del ritocco beneficeranno anche coloro che hanno già aderito all’offerta.

Il rilancio di MPSsu Mediobanca

Mediobanca - MPS, ultime battute? Monte Paschi di Siena mette sul tavolo un assegno di 750 milioni, nella foto piazzetta cuccia mediobanca
Mediobanca – MPS, ultime battute? Monte Paschi di Siena mette sul tavolo un assegno di 750 milioni – Blitzquotidiano.it (foto Ansa)

Banca Monte dei Paschi di Siena ha deciso il rilancio all’OPS Mediobanca, informa Teleborsa. Il CdA della banca di Luigi Lovaglio si è riunito per deliberare se giocare d’attacco e puntare, inserendo una componente cash, alla sua offerta, dando una ulteriore spinta alle adesioni, già vicine alla soglia minima del 35%.

Il CdA di MPS, informa Teleborsa, ha deliberato di aumentare l’offerta per Mediobanca con una componente in contanti di 0,9 euro ad azione. Annunciata, invece, la rinuncia alla condizione della soglia del 66,67% a cui era subordinata l’efficacia dell’offerta per Mediobanca. Confermata invece la soglia irrinunciabile del 35%.

Il CdA di MPS ha fatto sapere di essere “fermamente convinto che l’incremento del corrispettivo rappresenti un’ulteriore e concreta testimonianza del valore industriale dell’operazione e dell’attenzione dell’offerente nei confronti del mercato, con l’obiettivo di massimizzare le adesioni all’offerta ed accelerare la creazione di valore”.

Per effetto del rilancio in contanti, che, secondo Teleborsa, costerà a MPS circa 750 milioni di euro, la valorizzazione delle azioni di Mediobanca sale a 20,776, pari alla somma del corrispettivo in azioni di 19,876 euro – sulla base della valorizzazione delle azioni Mps al 29 agosto – e del corrispettivo in denaro di 0,9 euro.

La lunga marcia di MPS

Tornando al momento del lancio dell’offerta, riepiloga Teleborsa, allo scorso gennaio, grazie al rilancio le azioni Mediobanca vengono valorizzate 16,334 euro l’una, sulla base del valore del titolo MPS al 23 gennaio scorso e al netto del dividendo pagato dal Monte a maggio, con un premio dell’11,4% rispetto al valore di mercato di Mediobanca al 23 gennaio (15,227 euro).

Il controvalore ‘monetario’ implicito complessivo dell’offerta, calcolato al momento del lancio, sale così a 13,5 miliardi di euro, di cui 12,8 miliardi quale corrispettivo iniziale in azioni e circa 0,75 miliardi quale corrispettivo in denaro.

Il Consiglio di Amministrazione ha confermato che rimangono immutati gli obiettivi finanziari di MPS, volti al mantenimento di una forte solidità patrimoniale e di una politica di dividendi ai massimi livelli nel settore, nella convinzione che l’impegno e i risultati attesi saranno apprezzati da tutti gli stakeholder. In particolare, anche considerando il Corrispettivo in Denaro pari a Euro 0,90, MPS conferma di mantenere una solida base di capitale (Common Equity Tier 1 ratio pro-forma pari a circa il 16% al completamento dell’operazione) e una politica di dividendi sostenibile nel tempo con un pay-out ratio fino al 100% dell’utile, supportata dall’elevata profittabilità, anche grazie a sinergie a regime stimate per circa Euro 0,7 miliardi per anno prima delle imposte, e all’accelerazione nell’utilizzo delle DTA

Le società quotate del gruppo romano – Caltagirone e Caltagirone Editore – hanno reso noto di aver riscontrato “la convenienza e la correttezza sostanziale” dell’offerta del Monte ai fini dell’adesione delle controllate che detengono azioni Mediobanca.

Oltre a Caltagirone e Delfin, ricorda Jole Rosati su Italia informa.com, l’operazione coinvolge attori decisivi: fondi come Anima e Amundi, casse di previdenza come Enpam ed Enasarco, e grandi investitori come Unicredit e i Benetton. Proprio questi soggetti, già determinanti nel respingere il tentativo difensivo di Mediobanca su Banca Generali, sono oggi gli arbitri della contesa.

Alberto Nagel, amministratore delegato di Mediobanca, ha denunciato il ruolo “in conflitto di interessi” di alcuni soci favorevoli alla scalata, sostenendo che sarebbero stati condizionati dal governo. La partita, dunque, non è solo finanziaria, ma anche politica.

Il calendario è serrato. Il termine ultimo per aderire all’OPS è l’8 settembre, con la possibilità di una riapertura dei termini dal 16 al 22 settembre. Le azioni conferite il 7 e l’8 settembre non potranno essere vendute, aumentando la pressione sugli indecisi.

Il sostegno esplicito di Francesco Gaetano Caltagirone ha dato ossigeno all’OPS di Mps, ma la partita non è ancora chiusa. Le adesioni vicine al 30% sono un traguardo importante, ma insufficienti senza un rilancio in grado di attrarre fondi e istituzionali. Siena sembra avere mezzi e volontà per farlo.

La domanda è semplice: riuscirà Mps a spingersi oltre la soglia psicologica del 50% e a trasformare Mediobanca da roccaforte intoccabile a nuova colonna della propria strategia? si chiede Jole Rosati. Il dado verrà tratto nelle prossime settimane, con un finale che promette di riscrivere gli equilibri della finanza italiana.

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Autore
Blitz

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