Meeting Assemblea parlamentare Nato. L’occasione persa del campo largo
- Postato il 20 giugno 2025
- Politica
- Di Formiche
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Avs e M5S disertano il meeting dell’Assemblea Parlamentare Nato organizzato dal presidente Lorenzo Cesa e voluto da tutta la delegazione alla presenza del ministro Crosetto e dei sottosegretari Rauti e Perego di Cremnago. Per il campo largo c’era solo il Pd ai piani alti di Palazzo Baracchini, mentre il centrodestra era al completo. Non un’immagine costruttiva a pochi giorni dal vertice dell’Alleanza atlantica in programma all’Aja e mentre l’Ue prova a dialogare con l’Iran.
La polemica
Trapela imbarazzo dal Nazareno, come dimostrano le parole di Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento europeo ed esponente del Partito democratico: “La maggioranza degli italiani chiede un’alternativa perché questo governo non sta facendo bene perché non rappresenta le potenzialità del nostro Paese, quindi ci sarebbe bisogno di un’alternativa credibile. È evidente che se Conte convoca il controvertice come se fosse il leader di un centro sociale e non il leader di una proposta politica alternativa credibile e le altre forze politiche non sono chiare rispetto alla estera, si fa un regalo enorme, l’ennesimo, a Giorgia Meloni ed è quello che io vorrei a tutti i costi evitare”.
Secondo il deputato di Fratelli d’Italia Giangiacomo Calovini, capogruppo in Commissione Esteri e componente dell’assemblea parlamentare della Nato, il meeting è stato un momento particolarmente utile in tema di difesa. “Polemizzare in questo momento sul ruolo della Nato che rappresenta uno strumento politico ancor prima che miliare per la sicurezza dei confini nazionali e dei cittadini è a dir poco irresponsabile. Se qualcuno pensa che il futuro della nostra nazione sia fuori dalla Nato lo dica con chiarezza ai cittadini che ne prenderanno atto e faranno le loro considerazioni. Così come le faranno chi con loro pensa ad un’alleanza politica per il futuro del Paese”.
E interpellato da Formiche.net aggiunge una riflessione: “Nel giorno in cui Ursula Von der Leyen è a Roma con la premier italiana e con moltissimi leader africani per mettere in luce il nesso fra il Piano Mattei costruito da Giorgia Meloni e il Global Gateway, spicca l’atteggiamento incomprensibile dell’opposizione, che perde l’occasione per dare un segnale di maturità politica anche all’Europa”.
Verso l’Aja
Intanto quando manca una settimana all’incontro dell’Aja il settimanale britannico The Economist chiede all’Ue di aumentare le spese per la difesa per mantenere gli Stati Uniti nell’alleanza e fronteggiare la minaccia russa. In una lunga analisi, osserva che il neo segretario generale, Mark Rutte, ha ottenuto l’accordo dai Paesi membri per portare l’obiettivo di spesa dal 2 al 3,5 per cento del Pil, più un ulteriore 1,5 per cento destinato a infrastrutture, cybersicurezza e industria della difesa. “Una quota totale del 5 per cento sarebbe un titolo perfetto per permettere a Trump di vantarsene, un fattore non irrilevante”. Aggiunge che Mosca rappresenta un problema dell’Europa, “e il modo più efficace per assicurare che gli Usa continuino a fornire ciò che solo loro possono offrire, come il trasporto aereo strategico e la raccolta di intelligence, dimostra che l’Europa sta facendo la sua parte nella difesa comune”, chiedendo scadenze intermedie, come ad esempio il 2030.