Meeting di Rimini, da Zuppi a Tajani: sussidiarietà, Siria e coesione al centro della terza giornata
- Postato il 25 agosto 2025
- Di Panorama
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Con la presenza del Cardinale Matteo Maria Zuppi, del ministro degli Esteri, Antonio Tajani e del ministro per gli Affari europei, Tommaso Foti, la terza giornata del Meeting di Rimini è stata dedicata ai temi della sussidiarietà, della situazione siriana e delle politiche di coesione.
Il Cardinale, dopo aver celebrato la Messa, è intervenuto sul tema della sussidiarietà. «Papa Francesco chiedeva l’alleanza per la speranza sociale, inclusiva e non ideologica. La sussidiarietà è l’alleanza sociale» ha spiegato, davanti alla platea dell’auditorium. Ha poi avvertito che il rischio del terzo settore è «di omologarsi, di perdere quel valore aggiunto che è la gratuità». Sulla pace in Ucraina, Zuppi, a margine della Messa, ha invitato «tutti a fare la loro parte».
La Siria e la comunità cristiana nel territorio sono state invece al centro dell’evento che ha visto la presenza di Tajani e del vicario apostolico di Aleppo, Hanna Jallouf. Per il ministro degli Esteri va riposta «fiducia» nella figura del presidente siriano Ahmad Husayn al-Sharaa (prima conosciuto come Muhammad al-Jolani) ma sempre «tenendo aperti gli occhi». Il vicepremier ha riconosciuto che «c’è il rischio della persecuzione» dei cristiani in Siria. E ha aggiunto: «È scontato che ci siano tentativi di sottomissione e di persecuzione da parte di alcune frange dei sostenitori» dell’ex leader di Hayat Tahrir al-Sham (Hts) «che vogliono lo Stato islamico». Resta importante la presenza dei cristiani in Siria così come in altri Paesi del Medio Oriente visto che «rappresentano un elemento di stabilità e di pace in tutto il Medio Oriente». La guida di al-Sharaa, in ogni caso, resta l’unica «garanzia che c’è al momento», nonostante «l’unità sia molto fragile» e «la presenza turca sia forte». Tajani, ripercorrendo alcuni momenti del suo incontro con l’ex leader di Hts, ha ricordato che quest’ultimo gli ha garantito che non favorirà l’immigrazione irregolare. Di certo l’Italia vuole essere «un punto di riferimento per la Siria». Tra le iniziative del governo italiano, Tajani ha sottolineato: «Abbiamo rinforzato l’organico della nostra ambasciata a Damasco, abbiamo invitato subito gli imprenditori italiani a investire nel Paese». E ha dichiarato: «Manderemo altri aiuti e ci saranno altre missioni in Siria». Un elemento fondamentale per garantire la stabilità della Siria, ha spiegato il vicepremier, è «la continuità culturale». È necessaria quindi una «una collaborazione forte» in modo tale che «le università siriane possano dare opportunità ai giovani» per rimanere nel Paese e non essere coinvolti dalle attività degli estremisti dello Stato islamico. Il vicario apostolico di Aleppo, ha raccontato, il difficile rapporto con al-Sharaa, che pare però essersi normalizzato negli ultimi tre anni. Jallouf ha ricordato che quando i membri di Hts sono arrivati nel villaggio di Knaye, oltre a prendersi con forza i beni del convento e a vietare di indossare qualsiasi simbolo religioso, hanno rapito il vicario apostolico e l’hanno messo in carcere «con 17 persone della comunità» per 20 giorni. Nel 2022, Jallouf e al-Sharaa si sono incontrati: «Abbiamo preparato un incontro come si deve. Con i nomi di coloro che sono stati ammazzati e i nostri beni rubati». Da lì è partita «una strategia comune di lavoro per restituire i beni» saccheggiati da Hts, in primis «case e terreni alle vedove».
Foti, in uno degli ultimi convegni della giornata, ha annunciato: «Nei giorni scorsi abbiamo rendicontato finalmente l’annualità 2014-2020 delle politiche di coesione, siamo arrivati al 99,18% di fondi rendicontati: possiamo dire che pure con un prospetto in avanti di 5 anni rispetto alla scadenza, i fondi destinati alla coesione hanno ottenuto tutti una spesa» che «verrà totalmente rimborsata». Ha però sottolineato «uno squilibrio» tra i Fondi di coesione 2021-27 e il Pnrr, aggiungendo che «non è un problema solo italiano, ma europeo».
Tra gli ospiti di oggi sono attesti il ministro dello Sport, Andrea Abodi e il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. Si parlerà infatti delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026 e del sistema sanitario italiano. Presente, ma solo con un video messaggio, sarà invece il ministro della Salute, Orazio Schillaci.