Meloni a tavola con Trump a L'Aja. Lungo colloquio sul medio oriente, ma le tensioni con Ue-Usa pesano

  • Postato il 25 giugno 2025
  • Di Il Foglio
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Meloni a tavola con Trump a L'Aja. Lungo colloquio sul medio oriente, ma le tensioni con Ue-Usa pesano

È stato un lungo colloquio quello di ieri sera alla cena dei leader della Nato a L'Aja tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, in occasione del vertice organizzato nei Paesi Bassi. Seduti l'uno a fianco all'altro, i due leader, hanno discusso dei principali dossier internazionali a partire dai recenti sviluppi in medio oriente. Al ricevimento hanno preso parte anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, i rappresentanti dei quattro partner indo-pacifici e i vertici dell'Unione Europea. Oltre a Trump e alla premier italiana, seduti al tavolo c'erano il re dei Paesi Bassi Willem-Alexander, il segretario Generale della Nato Mark Rutte, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, e il presidente della Repubblica Ceca Petr Pavel. 

 

        

 

L'arrivo di Donald Trump nei Paesi Bassi trascinava con se svariate incognite. Come quella dei rapporti con Emmanuel Macron, sprofondati ai minimi termini dopo il G7 canadese, lasciato in anticipo dal tycoon in aperta polemica col presidente francese: “Non ha idea del perché io sia ora in viaggio, ma di certo non ha nulla a che fare con un cessate il fuoco, è molto più grande di questo: che lo voglia o no, Emmanuel non lo capisce mai”. Tuttavia, poco prima di partire per il summit della Nato, Macron ha annunciato un colloquio telefonico con Trump: segno che tra i due sia arrivato il tempo di un parziale disgelo

Nel frattempo (e dopo svariati tentennamenti) la Casa Bianca è entrata a gamba tesa sulla guerra tra Israele e Iran. Il presidente americano è atterrato infatti nei Paesi Bassi mentre Teheran annunciava la fine della guerra dei 12 giorni, al termine di una giornata di tregua segnata da tensioni e incandescenze, anche da parte dello stesso presidente americano.          

Eppure, difficilmente il traguardo raggiunto sul fronte mediorientale contribuirà a ridurre le distanze tra l'inquilino della Casa Bianca e una parte dell'Ue. Ieri Trump ha pubblicato un messaggio inviatogli da Mark Rutte per congratularsi per l’attacco ai siti nucleari iraniani, definito come “davvero straordinario”, per poi esprimersi sul tema dell'aumento delle spese militari: “L’Europa pagherà un sacco di soldi, come è giusto che sia, e sarà una tua vittoria". L'aver postato il messaggio di Rutte ha lasciato interdetti in parecchi, fanno sapere fonti europee alla stampa, anticipando che, di rapporti con gli Stati Uniti, si parlerà certamente anche al Consiglio europeo dei 27 previsto per giovedì, subito dopo il consesso de L'Aja.          

Infine, tra Ue e Washington continua a pesare il nodo dazi. Secondo fonti vicine al dossier, entro il 9 luglio - quando scadrà la sospensione delle tariffe decisa da Trump - il pressing della Commissione europea potrebbe riuscire a strappare al massimo un accordo quadro, di cui però ancora non si hanno ancora dettagli. Per il momento a Bruxelles continuano i dubbi sull'accettare o meno l’imposizione definitiva del dazio di base del 10 per cento che Trump ha imposto a tutte le importazioni, senza lanciare una ritorsione per colpire i beni o i servizi americani. 

 

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Il Foglio

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