Meloni alla Camera: “Iran colga l’opportunità di trattare sul nucleare. A Gaza la reazione di Israele sta assumendo forme inaccettabili”. Magi: “Premier imbarazzante, non ha mai nominato la parola Trump”
- Postato il 23 giugno 2025
- Politica
- Di Blitz
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“In una fase così delicata è importante il dialogo tra governo e Parlamento, tra governo e opposizione per il bene e la sicurezza della nazione e farò del mio meglio per proseguire ed ampliare questo dialogo”. A dirlo è la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nelle comunicazioni alla Camera in vista del Consiglio europeo di giovedì. Comunicazioni che si sono tenute nel pomeriggio di oggi, lunedì 23 giugno.
“Nessun aereo partito dalle basi Usa in Italia”
Per quanto riguarda gli attacchi in Iran, la Meloni ha detto: “Confermo quanto già dichiarato dai ministri Tajani e Crosetto in questi giorni, nessuno aereo americano è partito dalle basi americane e non abbiamo in alcun modo partecipato”.
“Stiamo monitorando la chiusura dello stretto di Hormuz da parte dell’Iran”
Sul fronte energetico, la premier ha spiegato: “Ci siamo occupati di assicuraci gli approvvigionamenti energetici necessari. L’acuirsi della crisi genera preoccupazione per le ripercussioni”. A proposito della minaccia iraniana di chiudere lo stretto di Hormuz, la leader di Fratelli d’Italia ha ribadito che il Governo sta monitorando la situazione: “L’acuirsi della crisi genera molta preoccupazione per le possibili ripercussioni in tutto il Medio Oriente e oltre. Stiamo vagliando le ipotesi di risposta da parte iraniana e in particolare stiamo monitorando Hormuz, uno stretto strategico per le economie globali, capace di condizionare il prezzo del petrolio e dell’energia a livello mondiale. Ma, in ogni caso, ci siamo già occupati di assicurare all’Italia gli approvvigionamenti necessari”.
“L’iran colga l’opportunità di trattare sul nucleare”
Per Giorgia Meloni “è giunto il tempo di abbandonare ambiguità e distinguo: l’Iran deve evitare ritorsioni contro gli Stati Uniti e cogliere l’opportunità, oggi, di un accordo con Washington sul proprio programma nucleare, consapevole che è possibile portare avanti un programma civile in un modo che garantisca la totale assenza di fini militari. Gli Emirati Arabi Uniti sono un modello nella regione in questo senso”.
La presidente del Consiglio ha proseguito: “Con questo obiettivo, in queste ore, ho mantenuto contatti costanti con gli alleati del G7 e i principali attori regionali, e tutti concordiamo su una azione coesa a favore di un ritorno ai negoziati”. Meloni ha poi ricordato che il ministro degli Esteri Tajani “ha parlato più volte in questi giorni con il suo omologo iraniano”, poi con il segretario di Stato, Rubio, e “ribadirà a Bruxelles la nostra posizione alla riunione dei ministri degli Esteri dell’Unione europea, come anche io stessa farò al Consiglio europeo e negli incontri con i leader a margine del vertice Nato”.
“Rischi enormi da un’ulteriore destabilizzazione”
La premier ha detto ancora: “Il Consiglio Europeo si concentrerà sugli ultimi sviluppi in Medio Oriente, a partire dalla crisi che coinvolge Israele e Iran, aggravatasi in queste ultime ore, a seguito dell’attacco statunitense a tre siti nucleari iraniani. Comprendiamo tutti molto bene, in quest’aula, i potenziali enormi rischi derivanti da un’ulteriore destabilizzazione di una regione già molto provata”.
“A Gaza la reazione di Israele sta assumendo forme drammatiche e inaccettabili”
La premier, nelle comunicazioni sul prossimo Consiglio europeo, ha parlato anche della guerra a Gaza ed ha ribadito che in questo momento per l’Italia “le priorità restano il cessate il fuoco a Gaza e la ripresa dei negoziati sull’Iran”. Su Gaza, l’Italia “ribadirà il cessate il fuoco, dove la legittima reazione di Israele a un insensato attacco sta assumendo forme drammatiche e inaccettabili”. “Ribadiamo il nostro forte sostegno alla mediazione intrapresa da Stati Uniti, Egitto e Qatar. Il futuro della Striscia può iniziare solo con la liberazione degli ostaggi e il disarmo di Hamas. Una cessazione permanente delle ostilità è necessaria anche per poter avviare la sfida della ricostruzione, in cui – come ho già detto – credo che le Nazioni arabe debbano svolgere un ruolo preminente. E in cui, è chiaro, Hamas non potrà avere alcun ruolo”.
Per la Palestina, “siamo pronti a fornire il nostro contributo per un assetto futuro in cui i due popoli possano convivere in pace, dignità e sicurezza, in cui i terroristi non possano avere alcun ruolo e in cui la Striscia di Gaza non possa mai più essere una piattaforma per attacchi verso Israele. Al contrario, nel quadro di una soluzione concordata, una riformata Autorità Palestinese dovrebbe, a nostro avviso, assumere responsabilità sempre maggiori di governo e la gestione della sicurezza sia in Cisgiordania che a Gaza”.
“Spese difesa non distraggono risorse dalle altre priorità”
La leader del centrodestra ha parlato degli impegni che verranno presi nel prossimo vertice Nato che si traduce in un impegno al 3,5 per la Difesa e dell’1,5 per la Sicurezza: “Sono impegni importanti che l’Italia rispetterà. Non lasceremo l’Italia esposta debole e incapace di difendersi”. “In sostanza, – ha aggiunto la premier – tenuto conto che già siamo al 2% del pil” di spese “nella difesa, un aumento dell’1,5% in 10 anni non è distante dall’impegno preso dal governo nel 2014. Riguardo l’1,5% di spese, abbiamo ottenuto che siano gli stati membri a decidere quali siano le minacce che ritengono di dover affrontare e quale strumenti usare. Un percorso compatibile con le priorità del governo, non distrarremo risorse dalle priorità individuate dal governo per gli italiani. Senza difesa non c’è sicurezza, senza sicurezza non c’è libertà e aggiungo neanche benessere e prosperità”.
“Lista Ue dei Paesi sicuri ha fatto giustizia di una distorta lente ideologica”
Tra i vari temi trattati, la Meloni ha parlato anche di immigrazione: “La strategia europea della lotta all’immigrazione illegale “include anche centri di rimpatrio europei in Paesi terzi”. Meloni ha aggiunto che “la lista Ue dei Paesi sicuri” ha fatto giustizia di “una distorta lente ideologica alla quale abbiamo assistito” in questi mesi. “L’Italia è stata ed è all’avanguardia in questo dibattito europeo”, ha detto ancora. Poi una citazione al documento finale del G7 sull’immigrazione, che per la Premier “sposa appieno la nostra linea ossia per un’immigrazione regolamentata, per una lotta senza quartiere a chi gestisce il traffico degli esseri umani e seguendo il traffico del denaro che abbiamo imparato da Falcone e Borsellino”. Quando ha citato i due giudici uccisi dalla mafia, nell’aula si è sentito un applauso.
Standing ovation dal centrodestra, opposizione resta seduta senza applaudire
Al termine dell’intervento generale, dal centrodestra sono partiti applausi ed una standing ovation rivolti dalla presidente del Consiglio. I deputati dell’opposizione invece sono rimasti seduti senza applaudire.
Magi: “Meloni imbarazzante, mai pronunciata la parola Trump”
Tra le prime reazioni alle parole della premier ci sono state quelle del leader di + Europa Riccardo Magi: “Un fantasma si aggira per l’aula della camera. Stavolta non è quello del referendum, ma quello del presidente degli Stati Uniti: nelle lunghe comunicazioni appena svolte alla Camera, Giorgia Meloni non è riuscita nemmeno per sbaglio a pronunciare la parola Trump, il presidente degli Stati Uniti, che sta svolgendo il ruolo di imprevedibile burattinaio, insieme a Netanyahu, della crisi mondiale, dai dazi al medioriente passando per l’Ucraina. Davvero Meloni vuole prendere in giro gli italiani nascondendo le responsabilità del suo principale alleato, con cui il nostro governo vanta di avere una relazione privilegiata? Ma davvero Giorgia Meloni vuole celare i danni che sta facendo Trump a livello internazionale? Davvero vuol far dimenticare che il nostro governo è totalmente prono a questa amministrazione americana, tanto che il suo vice premier Salvini voleva dargli il Nobel per la pace?”.
Il ministro della Difesa ha replicato a Magi dicendo che la premier “parla del Consiglio Ue non è che si parla delle persone o delle nazioni, si parla della posizione dell’Europa”.
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