Meloni all’Europa: “Urgente intervenire sulle auto”

  • Postato il 23 ottobre 2025
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Il futuro dell’automotive torna al centro del dibattito europeo. Giorgia Meloni, nell’incontro con Ursula von der Leyen alla vigilia del vertice dei capi di governo dell’Unione Europea, ha ribadito la necessità di un cambio di passo immediato sulle politiche legate al settore auto. “Servono interventi urgenti a sostegno del comparto automobilistico e delle imprese ad alto consumo energetico” — ha sottolineato la premier, chiedendo alla Commissione un approccio più realistico sulle regole che riguardano l’elettrificazione e la transizione verde.

Automotive, un interesse condiviso

La questione non è solo italiana. Negli ultimi mesi, molti dei principali Paesi europei hanno chiesto una riflessione più ampia sulle politiche industriali e ambientali legate alla mobilità. Il blocco alla vendita di auto termiche dal 2035, già approvato a livello comunitario, è oggi uno dei punti più discussi e divisivi, sia a livello politico che pubblico (metà degli italiani è contraria ad esempio).

Meloni, come altri leader europei, ha espresso la necessità di non sacrificare interi settori produttivi sull’altare dell’ideologia, spingendo per un modello di transizione che tenga conto delle realtà industriali e occupazionali. Un messaggio che trova sempre più sponde, soprattutto dopo le recenti difficoltà vissute da molti costruttori auto europei, in particolare nel comparto elettrico. Dietro le dichiarazioni politiche si intravede una preoccupazione concreta: la perdita di competitività rispetto a Cina e Stati Uniti, dove i costi di produzione e le politiche di incentivo hanno favorito la diffusione dei veicoli elettrici molto più rapidamente.

I recenti dietrofront sull’elettrico

Negli ultimi mesi diversi marchi storici hanno rallentato o rivisto i propri piani sull’elettrificazione. Tra questi buona parte del Gruppo Volkswagen, che ha rinviato o cancellato il lancio di alcuni modelli elettrici previsti entro il 2027 (vedi Bentley), citando un mercato in contrazione e una domanda inferiore alle attese. Non è un caso isolato: anche Stellantis, Mercedes e BMW hanno evidenziato la necessità di un approccio più flessibile, sottolineando come la sostenibilità economica sia altrettanto importante di quella ambientale. In più, il costo medio delle auto elettriche rimane ancora troppo alto per buona parte del mercato europeo, dove le famiglie faticano ad accedere a modelli dal prezzo competitivo.

Durante il recente intervento in occasione del click day dei bonus, la premier ha ribadito la sua posizione: “Non può esistere solo l’elettrificazione per il futuro dell’auto e tantomeno per quello del trasporto pesante o dell’industria”.

Il click day del bonus auto

A fare da contraltare alle discussioni europee, ieri in Italia è partito il nuovo click day per i bonus auto elettriche. Un’iniziativa accolta con entusiasmo dagli automobilisti, tanto che in poche ore i fondi sarebbero andati esauriti. Un segnale che dimostra come la domanda esista, ma solo se supportata da incentivi solidi e continui nel tempo. Tra politica, economia e sostenibilità, l’automotive europeo resta un campo di battaglia aperto. Da un lato, la necessità di ridurre le emissioni e rispettare gli obiettivi ambientali; dall’altro, la tutela del lavoro e della filiera industriale.

La sensazione è che nei prossimi mesi l’Europa sarà chiamata a un nuovo equilibrio — uno che non guardi solo ai numeri delle emissioni, ma anche a quelli delle fabbriche, dei lavoratori e delle famiglie che ogni giorno, più che la transizione, devono affrontare la realtà.

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