Meloni: “La Cgil non fa mai la rivoluzione di martedì”. Schlein: “È in campagna elettorale permanente”. Conte: “Ormai sembra una marziana”

  • Postato il 11 novembre 2025
  • Politica
  • Di Blitz
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“Ricordo quando dicevano che non saremmo mai arrivati al governo di questa nazione, o che saremmo durati meno di sei mesi, e oggi siamo il terzo governo più longevo su 68”, ha rivendicato la premier Giorgia Meloni al comizio del centrodestra a Bari, a sostegno del candidato alla presidenza della Regione Puglia Luigi Lobuono. “Tre giorni fa il Financial Times titolava che l’Europa dovrebbe imparare dall’Italia, perché in tre anni abbiamo ricostruito l’immagine della nazione: eravamo la pecora nera d’Europa e ora siamo la nazione che indica la rotta alle altre”.

Meloni ha duramente attaccato l’opposizione: “Questa supponenza ha portato la sinistra ai margini della vita politica, incapace di mettersi in discussione. Ci parla di equità la sinistra che prendeva i soldi dai cittadini per darli alle banche: lezioni da questa gente, anche no”.

E ancora: “Mettetevi l’anima in pace, la Meloni arriverà a fine legislatura e poi chiederà agli italiani di essere giudicata sul complesso di ciò che ha fatto. La Meloni a casa ce la possono mandare solo gli italiani, una cosa a cui la sinistra non è abituata, la democrazia”.

Difendendo la legge di bilancio, la premier ha ribattuto alle critiche: “La quarta manovra in tre anni vale 18,7 miliardi. L’opposizione la definisce ‘manovrina’, ma sarebbe stata una manovrona se non avessimo 40 miliardi di crediti del geniale superbonus di Conte». E ancora: “Abbiamo messo in manovra una misura sui rinnovi contrattuali che voleva la Cgil, e la Cgil cosa fa? Sciopero generale, di venerdì. Non sia mai che la rivoluzione la facciamo di martedì”.

Sulle liste d’attesa Meloni ha rivendicato i risultati: “Quest’anno il Servizio sanitario nazionale ha erogato 1,3 milioni di prestazioni in più”.

La segretaria dem Elly Schlein ha replicato: “Sono passati quasi due anni dal decreto sulle liste d’attesa e Meloni continua a dire che ‘gli effetti miglioreranno’. Intanto quasi sei milioni di italiani hanno smesso di curarsi, schiacciati da una sanità pubblica al collasso. Anche questa manovra tradisce le promesse della premier, più impegnata in una campagna elettorale permanente che sui problemi reali del Paese”.

Durissimo anche Giuseppe Conte: “Meloni ha detto che le liste d’attesa migliorano. Ormai sembra una marziana. Torni a farsi un giro sulla terra, può iniziare dalla Sicilia del suo centrodestra, dove si muore aspettando un referto per mesi”.

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