“Meritava la squalifica”. “Ridicolo e incoerente”: Tiafoe e la stampa Usa attaccano Musetti. L’azzurro: “Non volevo fare male a nessuno”

  • Postato il 4 giugno 2025
  • Tennis
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Lorenzo Musetti meritava la squalifica. È questo il durissimo attacco al tennista italiano che arriva dagli Stati Uniti, dopo la sua vittoria contro l’americano Frances Tiafoe ai quarti di finale del Roland Garros. Al centro della polemica c’è un gesto di nervosismo compiuto da Musetti sul finire del secondo set: il toscano ha calciato una pallina con il piede sinistro e ha colpito accidentalmente sul braccio una giudice di linea. La donna è rimasta impassibile, mentre l’azzurro ha subito chiesto scusa. Tiafoe dall’altro lato della rete ha protestato, mentre il giudice di sedia ha deciso di punire Musetti con un warning (un’ammonizione). Secondi la tesi di Tiafoe però, il suo avversario avrebbe meritato la squalifica. In passato alcuni giocatori sono stati squalificati per aver colpito un giudice di linea con una pallina: il caso più celebre riguarda Novak Djokovic agli Us Open 2020. Ma il regolamento classifica questi episodi in modo diverso e Musetti, norma alla mano, non andava squalificato.

Gli attacchi a Musetti di Tiafoe e della stampa Usa

“È chiaro che l’ha fatto e non è successo nulla. Penso che sia ridicolo, ma è quello che è. Non è successo nulla, quindi non c’è davvero nulla di cui parlare. Ovviamente non è coerente“, ha dichiarato Tiafoe al termine del match commentando l’episodio. Rennae Stubbs, ex allenatrice di Serena Williams, sulla stampa americana è stata ancora più dura: “È stato molto fortunato a essere ancora in campo. Non puoi calciare via una pallina e colpire un giudice di sedia senza essere squalificato. So che non intendeva fare quella cosa, è stato un gesto involontario. Ma ha continuato la partita e invece poteva essere spedito negli spogliatoi”. Dichiarazioni al veleno che però rappresentano la posizione di molti media Usa, che hanno lasciato intendere come il semplice warning contro Musetti non fosse la decisione corretta.

Cosa dice il regolamento e i precedenti

Norme alla mano invece è stato giusto sanzionare Musetti con una semplice ammonizione. L’episodio già citato che ha coinvolto Djokovic a New York può apparire simile ma in realtà ci sono rilevanti differenze. Innanzitutto, il serbo colpì la pallina con violenza con la racchetta. Musetti invece ha dato un semplice calcetto. La potenziale pericolosità del gesto è molto diversa. In secondo luogo – questo è il concetto chiave – Djokovic ha colpito (ovviamente in modo involontario) la giudice di linea sul collo, provocandole dolore e un senso di soffocamento. La donna colpita da Musetti invece non si è fatta nulla. Questa è la discriminante prevista dal regolamento: viste le conseguenze che provocò, il gesto di Djokovic fu classificato come “Aggravated Behaviour“, passibile di squalifica. Invece, quella di Musetti è un’azione scorretta che però non ha provocato alcun danno o dolore. L’altro precedente di squalifica conferma come questa sia la linea generale: la doppista Miyu Kato fu espulsa proprio dal Roland Garros proprio per aver colpito con una pallina una raccattapalle che pianse per la botta.

Le scuse di Musetti

Chiaramente il gesto di Musetti resta da condannare. Lo ha ammesso lo stesso tennista toscano con grande lucidità e umiltà nella conferenza stampa post-match: “Era giusto avere un’ammonizione, penso che l’arbitro abbia capito che non avevo intenzioni cattive. Ed è stata una coincidenza sfortunata“. L’azzurro numero 7 al mondo ha chiesto scusa: “Però, onestamente, ero un po’ spaventato. Perché non volevo fare del male a nessuno. Per questo mi ha lasciato continuare la mia partita. Così sono andato subito dalla giudice di linea e le ho detto: ‘Mi dispiace, chiedo scusa a tutti‘”.

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Il Fatto Quotidiano

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