Met Gala 2025, la moda come atto politico e celebrazione dell’identità nera

  • Postato il 6 maggio 2025
  • Lifestyle
  • Di Blitz
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Non c’è mai nulla di casuale nel Met Gala, e meno che mai lo è il tema della mostra annuale del Costume Institute. Dietro le piume, gli abiti-scultura e le passerelle sul tappeto non-rosso, si muovono visioni estetiche, dichiarazioni culturali, e – in alcuni casi come quello di quest’anno – riflessioni fortemente politiche.

Il Met Gala 2025, con il suo tema “Superfine: Tailoring Black Style”, ha segnato un punto di svolta nella storia della moda, trasformando il tradizionale evento di beneficenza in una potente dichiarazione politica e culturale. Accompagnato dal dress code “Tailored for You”, questo evento ha omaggiato la tradizione della sartoria Black e il concetto di Black Dandyism, un’interpretazione che ribalta e ridefinisce il significato della moda come forma di resistenza e autoaffermazione.

Met Gala 2025, un tema carico di significato storico e culturale

La mostra “Superfine: Tailoring Black Style”, curata da Monica L. Miller, si ispira al suo libro del 2009 Slaves to Fashion: Black Dandyism and the Styling of Black Diasporic Identity. L’esposizione esplora come, nel corso dei secoli, la comunità nera abbia utilizzato la moda come strumento per ridefinire la propria identità e sfidare le norme sociali imposte.

Il termine “superfine” richiama il tessuto di alta qualità che Olaudah Equiano, ex schiavo, acquistò per celebrare la sua libertà nel XVIII secolo. Questo gesto simbolico rappresenta l’uso della moda come mezzo per affermare la propria dignità e autonomia.

La moda nera come risposta culturale

Una delle sottotracce più potenti della mostra – e della serata del Met – è l’omaggio al dandismo nero, un’estetica storicamente carica di significati politici. La figura del “Black Dandy”, che affonda le sue radici nell’Inghilterra georgiana e prende forza durante la Harlem Renaissance, è molto più che uno stile: è un gesto di affermazione. In un mondo che ha sistematicamente negato dignità e individualità agli uomini e alle donne nere, l’eleganza sartoriale è diventata un modo per dire “io esisto, io valgo”.

Non è un caso, quindi, che proprio quest’anno il Met scelga di risvegliare quell’immaginario. Il ritorno del tailoring nero in passerella – non solo come citazione estetica, ma come atto di cura, attenzione e consapevolezza identitaria – coincide con una fase storica in cui i diritti civili negli Stati Uniti sembrano nuovamente sotto attacco.

Con il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, l’America vive un momento di fortissima polarizzazione. Le leggi sull’aborto, l’insegnamento della storia nera nelle scuole, la censura dei libri, l’uso politico dei confini culturali: tutto è terreno di scontro. E la moda, come sempre nei momenti di grande tensione, torna a essere campo di battaglia.

 

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Così, “Superfine: Tailoring Black Style” è una risposta a quella mentalità che ha cercato di confinare la cultura Black in uno spazio ridotto, limitato e sottomesso. La sartoria Black, con il suo raffinato approccio all’abbigliamento, è una forma di empowerment, di rivendicazione di uno stile che non solo afferma l’individualità ma, attraverso l’eleganza, esprime una visione politica. Non si parla solo di vestiti, ma di storia, di resistenza culturale, di un linguaggio che attraverso il corpo diventa visibile e potente.

La connessione con il Black Dandyism è fondamentale: questa figura storica ha sempre rappresentato il punto di incontro tra estetica e resistenza. I dandy neri, attraverso l’arte della sartoria e la ricerca di una bellezza autentica, hanno combattuto l’oppressione e il razzismo non solo con le parole, ma anche con il loro aspetto. L’abito diventa quindi uno strumento di affermazione, di rivendicazione di un’identità culturale che non ha bisogno di essere approvata da una società che l’ha emarginata.

Il Met come termometro sociale

Da decenni, il Met Gala è molto più che un evento mondano. È un barometro dell’umore culturale dell’élite creativa americana. Se l’America è un Paese in perenne riscrittura della propria identità, la mostra del Costume Institute diventa il palcoscenico simbolico dove queste identità vengono messe in scena, criticate o riaffermate.

Nel 2018, con “Heavenly Bodies”, si parlava del rapporto tra moda e cattolicesimo, in un’epoca di riscoperta del sacro nel pop. Nel 2021, “In America: A Lexicon of Fashion” tentava di fare i conti con un’identità nazionale scossa dalla pandemia e dai movimenti per la giustizia razziale.

 

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L’edizione 2025 del Met Gala, celebrando questo tipo di sartoria, vuole sottolineare quanto l’industria della moda, spesso accusata di ignorare le radici e le tradizioni afroamericane, sia invece profondamente influenzata dalla cultura Black. Non si tratta di un omaggio estetico fine a se stesso, ma di un tentativo di riconoscere un’eredità culturale e politica, quella della Blackness, che in molti ambiti è stata sminuita.

Non solo un evento di moda ma soprattutto sociale

A livello sociologico, l’importanza del tema si colloca in un panorama che sta cercando di affrontare le ferite lasciate dalla storia del colonialismo, della schiavitù e delle discriminazioni razziali. “Superfine: Tailoring Black Style” quindi non è solo un tema di moda, ma una dichiarazione di intenti. È una risposta al razzismo strutturale che ancora oggi esiste, anche in ambito creativo e culturale. L’industria della moda è per certi versi l’ultimo baluardo dove queste battaglie si combattono e, in questo senso, il Met Gala 2025 si pone come una vetrina della lotta per il riconoscimento di una cultura che ha, nel corso della storia, faticato ad essere visibile.

L’era Trump ha avuto e sta avendo un impatto devastante, portando alla luce le divisioni della società statunitense, e non solo. Ha alimentato un ritorno a ideologie che negano la multiculturalità e il rispetto per la diversità. In un tale scenario, il Met Gala 2025 si configura come un atto di resistenza culturale, in cui la moda, come nelle sue migliori tradizioni, diventa un’arma contro l’ignoranza e l’intolleranza.

Celebrando il Black Dandyism e la sartoria Black, il Met Gala 2025 non fa solo un omaggio estetico alla cultura Black, ma restituisce un potere simbolico a un popolo che è stato spesso ignorato nelle grandi narrazioni storiche. Il messaggio è chiaro: la cultura Black è parte integrante della moda e della società, e deve essere celebrata, non solo tollerata.

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Autore
Blitz

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