“Mi amano così tanto perché dico la verità e non ho mai mollato. I miei genitori mi hanno insegnato l’amore. Sanremo? Sarebbe bello”: così Gigi D’Alessio

  • Postato il 26 novembre 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Gigi D’Alessio pubblica il 28 novembre il nuovo album “Nuje” in cui racconta l’amore in tutte le sue sfaccettature, non risparmiando niente, nemmeno il dolore di una separazione lunga e duratura, con figli di mezzo. Il cantautore, per sua stessa ammissione, dice sempre con trasparenza la sua verità.

In tutto 13 brani, inclusi i singoli già pubblicati “Rosa e lacrime”, “Cattiveria e gelosia” e “Un selfie con la vita”, fino all’ultima “Diamanti e Oro” con la partecipazione di Khaled e Jovanotti, nell’album c’è anche “Filumè”, una dedica speciale alle donne, ispirata a “Filumena Marturano” di Eduardo De Filippo. Parte da marzo (precisamente dal 17 e 18 da Roma) il tour nei palazzetti e poi i dieci eventi alla Reggia di Caserta a giugno (8, 9, 11, 12, 14, 16, 17, 18, 20 e 21).

A chi dedichi questo album “Nuje”?
Proprio a noi. A noi perché sono le nostre storie, le storie di tutti, sono storia vera. Ho cercato di scrivere e descrivere la realtà. Ho visto la vita che mi girava intorno e non solo quella che gira intorno a me, quella che gira intorno a tutti.

Si parla molto di relazioni che finiscono, come in “Natu Tipo e Penziero”. Come si riesce a dire basta ad un amore finito?Secondo me bisogna essere coscienti e bisogna guardare in faccia la realtà. Quando due persone non stanno più insieme come dico proprio in ‘Natu Tipo e Penziero’, cioè che ci hanno provato e riprovato, ma è inutile stare male e portare avanti qualcosa che non c ‘è più. Poi si è convinti che dopo c’è sempre qualcosa di meglio, ma spesso puoi anche trovare qualcosa di peggio e poi ti rendi conto perché poi le cose le apprezzi quando le perdi. Però intanto sono spaccati di vita che esistono. E io li ho raccontati nella maniera più semplice.

Durate il programma su Canale 5 con Vanessa Incontrada hai presentato “Mezze verità”, che feedback hai avuto?
Eccezionale. Dopo l’esecuzione della canzone mi sono accorto di quante persone si sono riviste in una canzone che parla di una relazione lunga e importante che si spegne, trasformandosi in una guerra fredda fatta di avvocati, bugie e rancori. Racconto la difficoltà di separarsi senza ferirsi, così per la coppia come per i figli.

“Veleno d’amore” è un altro spaccato della realtà e parla delle relazioni tossiche. Come si può insegnare l’educazione al sentimento?
È difficile. Spesso si mette l’orgoglio davanti a tutto, poi ci si chiude in una stanza e si soffre. È importante essere sempre se stessi. Magari a vent’anni non lo capisci, a trent’anni non lo capisci. Però mano a mano la vita ci fa crescere, ci fa capire,
ci insegna. Anche il tempo che passa ci insegna tante cose. Per esempio, sui social la massima soglia d’attenzione dura 10 secondi. Dovremmo un po’ rallentare questo, proprio per apprezzare di più la vita.

Nei tuoi testi c’è sempre il rispetto per le donne. Da dove nasce la tua educazione sentimentale?
Ho avuto due grandi insegnanti che sono stati mio padre e mia madre, anche se mia madre ‘ho vissuta poco perché l’ho persa quando avevo 18 anni. La famiglia fa tanto, secondo me la famiglia fa più della scuola, perché la famiglia è quella che ti mette i pilastri, poi la scuola è quella che ti fa costruire il grattacielo. Però se tu esci di casa e vivi una situazione serena
dentro casa, quella serenità indubbiamente te la porti durante il percorso della tua vita e poi lì si migliora, lì si impara, lì si sbaglia perché se non si sbaglia non puoi mai capire come fai a fare le cose giuste? Tutti noi continuiamo a fare errori durante la nostra vita, l’importante è rendersene conto e imparare a riparare.

“L ‘amore si vive, non si insegna, ma si impara” è un po’ il senso, di “Ti ha detto mai”. Cosa hai imparato dall’amore?
Ho imparato tante cose dall’amore, ho imparato che significa soffrire, ho imparato che significa amare, ho
imparato che l’amore non è soltanto l’amore per una donna, ma anche per il lavoro che fai, l’amore per un amico, l’amore è per un’amica, l’amore è per i figli, per i genitori, per tutto. Cioè, l’amore è per Dio. Cioè, la parola “amore” veramente è, come dire, universo.

I tuoi tour fanno sold out anche senza un disco di inediti fuori, in tv fai ottimi ascolti. Perché sei così popolare e amato?
Io credo per la verità. La verità di una persona normale che ha la possibilità di scrivere canzoni, di cantare, di mettere i propri sentimenti su carta e far ritrovare tante persone in quello che scrivo. Io indubbiamente mi sento fortunato,
però comunque dall’altra parte ti dico anche ho fatto tanti sacrifici. Comunque ho non sono un improvvisato, non ho avuto una vita facile perché comunque per me è stato difficile superare la dogana, per me la Dogana non era Chiasso,
era Caianello (Caserta). Quindi per me è stato veramente complicato, però il ‘non mollare mai’ della vita è quello che dico a tutti i ragazzi. Non bisogna mai mollare e non scegliete la strada più facile perché quella vi porta a scomparire prima.

Da quanto tempo manchi in gara a Sanremo?
Credo dal 2017.

Forse è passato un po’ di tempo…
Sanremo rimane per me sempre la vetrina più importante per la musica italiana. E oggi come oggi, insomma, tutti i passaggi che sono state fatti da Baglioni ad Amadeus, passando per Carlo Conti, sono stati importanti perché ha sdoganato moltissimi generi e se prima i ‘fighettini’ non ci andavano, stavolta si sono messia gioco, anche la scena Urban.

Tornerai?
Sarebbe una bella idea. Io credo che si debba tornare a Sanremo quando hai un progetto. Adesso il mio progetto era quello di uscire con un album. Io ho avuto tutto da Sanremo, è stato il mio trampolino di lancio nazionale. Indubbiamente non vorrei mai essere nei panni di un direttore artistico perché si presentano in 40mila, ne deve scegliere 28, in questo caso dico che preferisco lasciare libero il posto a chi è più giovane perché la musica italiana si deve rinnovare.

Non è un “no” insomma?
Io credo che quelli della mia età, quelli della mia generazione, quando vanno a fare una gara non devono andare con lo spirito della gara, devono andare con lo spirito di far ascoltare il progetto a milioni di italiani.

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