“Mi sentivo i pugnali allo stomaco, dopo quattro ricoveri al pronto soccorso hanno scoperto un cancro al colon al quarto stadio”: la storia di Bianca Harvey

“Sono una mamma single a cui è stato diagnosticato un cancro al colon a 33 anni. Faccio del mio meglio per andare avanti per la mia piccola figlia“. È la storia di Bianca Harvey che inizialmente ha sofferto di dolorosi crampi allo stomaco, per poi insospettirsi dopo qualche giorno. Ed è per questo che si è recata al pronto soccorso. Ma lì è stata rimbalzata quattro volta prima che un medico, dopo attente analisi, le ha dato il terribile responso: cancro al colon. Oggi ho 36 anni e lo dico a tutti: “Lo screening precoce è fondamentale“.

Le complicazioni però ci sono state. Al momento della diagnosi poi ci si è accorti della “beffa”: “Nessuno poteva rimuover il tumore chirurgicamente per la forma e la posizione“, racconta il Dottor Nicholas DeVito l’oncologo della Duke Health e assistente professore di Medicina presso la Duke University School of Medicine. Harvey ha seguito 16 mesi di chemioterapia seguiti da immunoterapia. Il Dottor DeVito ha dichiarato: “Ciò che è particolarmente impressionante della sua storia è che questo può succedere davvero a chiunque”.

“A gennaio 2023 ho iniziato ad avere molti piccoli dolori allo stomaco. – ha ricordato Bianca – Non erano niente di grave. Alla fine del 2022 mi hanno rimosso dei fibromi. Ho pensato: ‘Probabilmente sto ancora guarendo’. Presto ho avuto la sensazione che qualcuno mi pugnalasse costantemente allo stomaco. Sono andata al pronto soccorso quattro volte. Pensavano potesse trattarsi di ulcere o reflusso gastroesofageo. Ho fatto un’endoscopia, ma non hanno visto nulla”. Stavo perdendo peso, perdendo peso, perdendo peso. Non avevo appetito.

A giugno, il suo medico le ha prescritto una TAC: “Mi ha chiamato il giorno dopo e mi ha detto: ‘so perché hai un dolore lancinante. Abbiamo visto un tumore allo stomaco. Non sappiamo se è benigno o maligno, quindi ora devi fare una colonscopia’.Ho fatto la colonscopia, ed è stato allora che i medici mi hanno detto: Hai un cancro al colon al quarto stadio. Mi è stato diagnosticato il 19 giugno 2023. Avevo 33 anni. Mia figlia Keilani ne aveva solo 7. Ma questo non era il primo caso di cancro al colon nella mia famiglia. A mio padre, che è un allenatore di atletica, è stato diagnosticato un cancro al colon nel 2019″.

E ancora: “Il Dottor DeVito e la mia famiglia abbiamo parlato di sospendere la chemioterapia perché stavo andando molto bene. Il mio corpo reagiva benissimo. Poi la mia ultima TAC, a novembre 2024, ha mostrato che avevo un tumore vicino ai polmoni. Avevo ricominciato ad avvertire dolore. La chemioterapia non funzionava più. Quindi ora sono in immunoterapia. All’inizio è stato davvero difficile. L’immunoterapia non è costante come la chemioterapia. Vado ogni tre settimane per un giorno, poi ogni due settimane per due giorni”.

Stavo davvero male. Mia madre è stata così forte durante tutto questo periodo perché trovava ancora il tempo per assicurarsi che stessi bene, facendo cose con mia figlia, assicurandosi di non vedermi troppo male. Perché avevo perso molto peso. Non avevo un bell’aspetto. Mia madre mi accompagna a tutti i miei appuntamenti. Non guido più di 20 o 30 minuti da quando mi hanno diagnosticato la malattia. Mi prepara da mangiare. Quando stavo davvero male, non riuscivo a mangiare da sola, non potevo farmi la doccia, non potevo camminare. Suonavo un campanello perché non riuscivo quasi a parlare. Lei veniva e si occupava di qualsiasi cosa. Qualsiasi cosa avessi bisogno, lei era lì. L’amore di una madre, senza dubbio. Si è sacrificata molto per aiutarmi. È stato molto, molto difficile”.

Sul suo futuro è tutto incerto: “La gente mi chiede: Quante terapie ti restano? E non è così facile per me perché il cancro si è già diffuso, quindi devo andare avanti. Credo che la cosa più importante che vorrei che le persone imparassero dalla mia situazione è semplicemente di assicurarsi sempre badare al proprio corpo. Conosci il tuo corpo meglio di chiunque altro. Se senti che qualcosa non va, parlane. La cosa più importante è, se senti che qualcosa non va, fatti visitare. Non aver paura di fare domande difficili”.

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