“Mia figlia Anna mi ha cambiato, ormai sono un damerino. Amo le case, sono il riferimento degli agenti immobiliari di Roma. Io a Sanremo? Sentiremo domenica”: parla Tommaso Paradiso

  • Postato il 25 novembre 2025
  • Musica
  • Di Il Fatto Quotidiano
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“A casa Paradiso” è un po’ come una coperta di cachemire. Il nuovo album di Tommaso Paradiso, in uscita venerdì 28 novembre, che segna un nuovo percorso per l’artista dalla casa discografica (passato da Universal Music a Sony Music Italia) all’agenzia live (da Vivo Concerti a Live Nation) ci regala un cantautore in stato di grazia. Dieci brani che raccontano molto dell’artista, della sua nuova vita da genitore, ma anche che spinge sull’acceleratore della curiosità e della leggerezza. Due cose che si sono perse, purtroppo, in temi di guerre feroci. Tra i brani più notevoli del disco “Tornare a casa” con il riferimento alla casa in cui è cresciuto con la madre, “Comunque splendido” sui rituali della notte, “Ma come fanno i rapper” con Setak e il brano di chiusura dedicato a Roma “Spettacolo”.

“Ho vissuto, durante questi ultimi cinque anni, in grande di difficoltà e anche i dischi precedenti l’hanno un po’ dimostrato. – ha affermato Tommaso Paradiso – Nel senso che sono molto attaccato alle esperienze quotidiane alla vita e siamo passati dal Covid, al Lockdown, alle guerre fino alle stragi. Diciamo che in questi anni il mondo ci sta dando qualche segnale importante, qualche risposta e dobbiamo fare in modo che queste cose possano cambiare. Secondo me, il cambiamento avviene solo attraverso la conoscenza. Aristotele diceva che la felicità è la conoscenza. Quindi con il disco è andato e così quindi vivendo tutti i giorni della mia vita soprattutto la chiave di svolta è stato il monopattino a noleggio. Avevo la macchina, il motorino ma ora ho cambiato. Il monopattino è un mezzo leggero e mi piace noleggiarlo da qualsiasi punto di Roma, così mi metto a viaggiare con la testa, vedo le case, che sono la mia ossessione… Sull’onda di questi spostamenti è nato il disco”.

Perché titolare un album sulla casa?
Il concetto di casa parte appunto la mia ossessione per la casa che è un po’ morettiana, quando lui andava con la vespa in giro a vedere le zone dei quartieri di Roma e si diceva “no, questa mi piace, questa è da Prati, Mazzini, Garbatella’. Io, uguale, sono ossessionato dalle case e, non a caso, passo gran parte del mio tempo sui siti di immobiliari. È una cosa che mi manda fuori di testa e poi trovo proprio goduria, godimento, piacere, nello studiare le case. Non a caso sono amico di tanti agenti immobiliari a Roma, che di tanto in tanto mi chiamano, mi chiedono consigli…

La casa più bella che hai visto ad oggi?
Quella di Claudio Baglioni, la trovo catartica.

Il tuo stato d’animo attuale?
A 42 anni mi sono “stabilizzato” in un certo senso e la casa per me è il luogo più importante al mondo. È il mio pensiero felice come Peter Pan, il luogo ameno, il luogo della definizione della serenità, dell’amore, in qualsiasi punto del mondo mi trovi. Il mio pensiero felice è quello proprio di tornare a casa, perché c’è sempre la porta, la stessa scala, il premere il tasto dell’ascensore.

Quale percorso artistico e umano ti ha portato fino a “Casa Paradiso”?
Vengo da due dischi precedenti fatti di tanta guerra interiore ed esteriore, perché ho passato momenti difficili, ho accusato molto il presente. Vivo molto quello che succede fuori e dentro di noi, di me… Sull’essere leggeri ai tempi della guerra… Ci ho pensato molto e se era necessario dal momento che ci sono le stragi, muoiono bambini, scoppiamo le bombe. Ho anche pensato che fosse amorale, forse, predicare la leggerezza. Ma la musica cerca di conciliare, penso che il pop serva per questo. L’arte deve essere accogliente come il grembo di una madre.

Si vocifera il tuo nome tra i Big di Sanremo, che dici?
Sono tra i papabili Big di Sanremo da anni, secondo le statistiche prima o poi dovrò andare. Chissà se quest’anno, l ‘anno prossimo, tra tre anni. Però la statistica a, un certo punto, ci deve prendere. Domenica capiremo…

Oggi è la giornata mondiale contro la violenza contro le donne cosa si può ancora fare?
Per arginare la violenza sulle donne, secondo me, l’educazione sentimentale è importante. Purtroppo non si insegna più, si insegna poco, i modelli dei ragazzi, sono cambiati. Mia madre mi metteva in punizione e mi incuteva il terrore per il professore. Ero molto portato per lo studio, ma di tanto in tanto mi piaceva divertirmi, così quando mi sbattevano fuori dall’aula mia madre per punizione mi chiudeva in camera.

Perché?
Per il rispetto dell’autorità. Oggi fa figo sputare in faccia al professore o dare un ceffone, questo genere di comportamento genera violenza. È anche per questo che viene ‘normalizzata’ la violenza sulle donne. Trattarla male praticamente non viene ritenuta una cosa grave. Quindi per questo bisognerebbe premere sulla conoscenza e sull’educazione che si impartisce in famiglia.

“Casa Paradiso” sarà presentato dal vivo in occasione del tour “Tommaso Paradiso Palasport 2026”, al via il 15 aprile con la data zero al PalaBigot di Gorizia, Tommaso Paradiso arriverà il 18 e 19 aprile al Palazzo dello Sport di Roma, il 22 aprile all’Unipol Forum di Milano, il 23 aprile all’Inalpi Arena di Torino, il 25 aprile all’Unipol Arena di Bologna, il 26 aprile alla Kioene Arena di Padova, il 28 aprile al Mandela Forum di Firenze e il 30 aprile al Palapartenope di Napoli.

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Il Fatto Quotidiano

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