“Mia madre è morta, ma l’ho sentita vicina a me al mio matrimonio grazie a stoffa e campanelli”: la rivelazione della sposina Ana Bowe
- Postato il 16 giugno 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Campanelli di felicità. Una donna americana ha trovato un modo particolare per avere la madre vicina nel giorno del matrimonio, anche diciassette anni dopo la sua scomparsa. Ana Bowe e il suo compagno sono convolati a nozze nel giugno del 2025. Classica cerimonia, vestito da sposa bianco col padre che l’ha accompagnata per la navata sotto le note della marcia nuziale.
Lì in prima fila, però, non c’era la madre ad attenderla. La donna, infatti, è morta nel 2008 all’età di 46 anni, a causa di un cancro ai polmoni, quando Ana aveva appena 15 anni. Diciassette anni dopo, le due donne hanno trovato il modo di ‘ricongiungersi’ grazie a un abito da sposa.
Abito e campanelle – Durante l’organizzazione della cerimonia nuziale, Ana Bowe stava pensando a un modo per ricordare la madre scomparsa diciassette anni fa. Poi l’intuizione raccontata a People. Ritrovato quasi per caso l’abito da sposa che la donna aveva usato negli Anni 80, la figlia ha deciso di riutilizzarlo in un modo diverso. “Ho sempre adorato le maniche dell’abito, così ho deciso subito di riutilizzarle per il bridal shower (la versione anglosassone dell’addio al nubilato, ndr). Ci sono state molte lacrime durante il ricevimento, quando i parenti le hanno riconosciute”.
Anche durante la cerimonia nuziale, però, l’abito è tornato in soccorso della novella sposa. Ana Bowe ha scelto di addobbare la sala della cerimonia con delle campanelle, a cui ha aggiunto una parte proprio dell’abito della madre deceduta. “Poco dopo la scomparsa di mia madre, ho acquistato un’opera d’arte con campanelli di ottone riciclato. Ho pensato di metterli sulle sedie di tutti per creare un’atmosfera energetica durante la cerimonia. Con le maniche dell’abito riutilizzate, mi è rimasta quasi tutta la stoffa. Io e mio padre, nella settimana del mio matrimonio, abbiamo passato ore a tagliare il pizzo a strisce e ad annodarle alle campanelle”.
Commozione ed emozione – La gioia per un giorno così speciale ha poi lasciato il posto all’emozione. Quasi per un segno del destino, quelle campanelle suonavano all’impazzata durante la cerimonia, creando un’atmosfera suggestiva ed emozionante. Un momento in cui la madre si è ricongiunta con la figlia, nel giorno più importante di Ana. Grazie a un po’ di stoffa e qualche campanella.
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