Michael Douglas dice addio al cinema: «Non voglio morire sul set»
- Postato il 8 luglio 2025
- Di Panorama
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Michael Douglas si ritira dalle scene. L’attore premio Oscar, figlio dell’indimenticabile Kirk Douglas, ha annunciato ufficialmente il suo addio al mondo del cinema a 80 anni, nel corso del Festival Internazionale del Cinema di Karlovy Vary, nella Repubblica Ceca. L’occasione era la presentazione della versione restaurata di Qualcuno volò sul nido del cuculo, il capolavoro del 1976 che Douglas produsse, contribuendo a lanciare definitivamente Jack Nicholson e portando a casa i cinque Oscar più prestigiosi — un risultato ottenuto in precedenza solo da Accadde una notte e Il silenzio degli innocenti.
Dopo una carriera lunga quasi sei decenni, costellata di successi sia come produttore che come attore — celebre il suo ruolo di Gordon Gekko in Wall Street, che gli valse l’Oscar — Michael Douglas ha deciso di voltare pagina. La sua ultima apparizione sul grande schermo è stata nel mondo Marvel con Ant-Man and the Wasp: Quantumania, ma ora la sua priorità è la famiglia, e in particolare la moglie Catherine Zeta-Jones: «Ho lavorato duramente per quasi 60 anni e non voglio essere uno di quelli che muore sul set. Non ho alcun piano reale per tornare indietro», ha dichiarato con fermezza.
Non esclude però un’eccezione, nel caso gli venisse offerto un copione davvero degno di nota: «A meno che non mi venga proposto un copione davvero straordinario», precisa.
Una possibilità che lui stesso considera remota, riflettendo con un certo disincanto sulla qualità del cinema contemporaneo rispetto ai capolavori del passato. Ricorda con orgoglio il 1976, quando il suo Qualcuno volò sul nido del cuculo vinse su rivali del calibro di Quel pomeriggio di un giorno da cani, Lo squalo, Barry Lyndon e Nashville: «Negli ultimi vent’anni, abbiamo mai avuto qualcosa di simile?», si chiede con tono critico.
Douglas ha parlato anche della battaglia più dura della sua vita, quella contro il cancro: «Un cancro al quarto stadio non è una vacanza, ma non ci sono molte alternative, vero? Ho seguito il protocollo, che prevedeva chemioterapia e radioterapia, e sono stato fortunato».
Infine, non ha nascosto la sua preoccupazione per il futuro degli Stati Uniti, manifestando un certo pessimismo riguardo alla direzione intrapresa dalla politica americana: «La politica ora sembra essere a scopo di lucro. Il denaro è entrato nella democrazia come centro di profitto e ora le persone entrano in politica per fare soldi».
Un’uscita di scena consapevole, quella di Michael Douglas, che chiude così un capitolo straordinario della storia del cinema.