Migliora l'attendibilità degli studi di psicologia
Postato il 21 giugno 2025
Di Focus.it
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A dieci anni dallo studio che sollevava il coperchio sulla crisi di riproducibilità delle ricerche in ambito psicologico (secondo il quale una ricerca su due, tra quelle di psicogia sociale e cognitiva, risultava difficilmente replicabile), arrivano segnali di un miglioramento nella precisione degli articoli scientifici pubblicati in questo campo.
In base a un'analisi di 240.355 pubblicazioni scientifiche nell'ambito della psicologia, i risultati statistici "fragili" sono diminuiti sensibilmente tra il 2004 e il 2024. E con essi - presumibilmente - anche i metodi di ricerca di dubbio valore, o i campioni di soggetti troppo ristretti per rappresentare la realtà. La ricerca è stata di recente pubblicata sulla rivista Advances in Methods and Practices in Psychological Science.. Letteratura non sempre affidabile. Tra il novembre 2011 e il dicembre 2014, il gruppo internazionale del progetto open access Reproducibility Project: Psychology aveva provato a riprodurre i risultati di un centinaio di studi psicologici pubblicati nel 2008 su tre diverse riviste del settore, senza entrare nel merito delle ricerche, ma solo per verificare il rigore con cui erano state eseguite.
I risultati erano stati deludenti: solo il 36% degli studi replicati aveva dato gli stessi risultati. Inoltre, la grandezza degli effetti trovati era risultata inferiore alla metà di quella riportata dagli studi originali.. Da quel lavoro, coordinato da Brian Nosek, psicologo dell'Università della Virginia, era scaturita un'importante riflessione collettiva su come migliorare l'attendibilità delle ricerche in psicologia, per esempio descrivendo per esteso il piano di ricerca prima di intraprendere uno studio, o rendendo pubblici i dati e i codici usati per le analisi.. Progressi nella significatività. Paul Bogdan, psicologo della Duke University (North Carolina), ha deciso di misurare il livello di significatività statistico degli studi del suo settore, cioè la soglia che determina se un risultato può essere considerato statisticamente significativo. Lo ha fatto attraverso il p-value o valore p, che aiuta a capire se la differenza tra il risultato osservato e quello ipotizzato è dovuta alla casualità introdotta dal campionamento, oppure se quella differenza è statisticamente significativa.. Bogdan ha scritto un codice per estrarre il p-value da 240.355 studi di vari settori della psicologia pubblicati negli ultimi 20 anni. Nella ricerca scientifica, un risultato è considerato significativo se il p-value risulta inferiore a 0,05. Nel 2004, il 32% degli studi di psicologia ricadeva in quello che lo scienziato ha definito un "intervallo fragile", cioè appena sopra la soglia convenzionale di significatività. Nel 2024, la percentuale di studi in questo intervallo era scesa in modo importante, portandosi appena sopra al 26%. Il valore previsto dal semplice "caso" - segnale del fatto che gli errori metodici in questo campo di studi si erano di molto ridotti.. Comportamenti più corretti. Significa che gli psicologi stanno conducendo studi scientifici più rigorosi, con minori comportamenti che vanno a danno del settore come la selezione selettiva dei risultati per pubblicare solo quelli più appariscenti ("cherry picking"). I progressi non sono risultati uniformi in ogni campo: psicologia clinica e dello sviluppo riportano ancora un numero superiore di studi fragili dal punto di vista statistico rispetto alla psicologia sociale e cognitiva.. Anche le dimensioni dei campioni di soggetti testati sono aumentate nel tempo, con la maggior parte degli studi che nel 2004 comprendeva in media meno di un centinaio di partecipanti e nel 2024 circa 250. Questa crescita si deve per esempio all'uso di piattaforme online per reclutare volontari o alla pratica di ricompensare con piccoli incentivi il tempo donato alla ricerca..