Migranti, l’Italia supera la Germania come paese di destinazione. Berlino esulta: “Respingere funziona”
- Postato il 26 agosto 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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“Nel confronto europeo, non siamo più al vertice, ma siamo scivolati al terzo posto tra i paesi di destinazione dell’immigrazione illegale”. A esultare è il ministro degli Interni tedesco, Alexander Dobrindt, che rivendica la scelta di chiudere le frontiere – “misura altamente efficace” – e il risultato di aver retrocesso la Germania al terzo posto, dopo Spagna e Italia. Se le cose stanno così si tratta di un cambiamento epocale, perché la Germania è da sempre la prima meta dichiarata dai migranti che arrivano in Italia e non intendono fermarcisi. Respingimenti in frontiera e effetto deterrenza, questa la ricetta secondo Berlino. “Dall’8 maggio abbiamo respinto oltre 10.000 migranti illegali alle nostre frontiere, tra cui circa 550 persone in cerca di asilo”, ha dichiarato Dobrindt in un’intervista a Stern.
“Al Ministero dell’Interno sto attuando ciò che abbiamo promesso prima delle elezioni, ovvero il cambiamento di politica in materia di migrazione”, ha detto il ministro, che non dimentica la fragilità della coalizione “nero-rossa” al governo e parla di “contenuti politici necessari per allontanare l’AfD”, il partito di Alice Weidel accusato di essere di estrema destra che per questo rischia il bando, ma intanto vola nei sondaggi. Dobrindt ha ordinato un massiccio aumento del personale degli agenti di frontiera e, secondo i media locali, sarebbero stati reclutati altri tremila poliziotti per un totale di 14 mila guardie di frontiera. E questo perché a maggio il cancelliere Friedrich Merz ha definitivamente archiviato la politica delle frontiere aperte, inaugurata nel 2015 da Angela Merkel, con cui il Paese ha concesso protezione a 3,5 milioni di rifugiati, tra cui molti siriani, oltre a 1,2 milioni di ucraini. Con la revoca di Merz, che ha promesso il rientro in patria dei siriani e proclamato la stretta sui ricongiungimenti familiari, tutti coloro che non dispongono di documenti regolari, ad eccezione dei bambini e delle donne incinte, vengono respinti ai confini. I primi controlli sono stati attivati un anno fa sul confine francese. “Dall’inizio dei controlli alle frontiere interne nel settembre 2024, più di 30.000 persone sono state respinte ai confini tedeschi”, ha affermato Dobrindt.
Non mancano le polemiche riguardo al respingimento forzato, e illegale, di richiedenti asilo. Dobrindt ha spiegato che “la politica deve poter fare la differenza. La gente si chiede se la politica possa ancora cambiare qualcosa. Sto utilizzando le opzioni a disposizione della politica per contrastare questo fenomeno. E nel farlo, agisco nel quadro giuridico europeo e tedesco”. La Germania, riportano tutti i media tedeschi, sta assistendo anche al calo delle richieste d’asilo, che da sempre vedono il paese in testa alle classifiche Ue: da inizio sono state presentate 61.336 nuove domande di asilo, la metà rispetto allo stesso periodo del 2024. E in alcune città, ha spiegato ai media l’Associazione delle città tedesche, la necessità di ricorrere a tende e container per accogliere i richiedenti sta venendo meno. Risultati che il governo collega all’effetto deterrente dei controlli di frontiera: “Si è diffusa la consapevolezza che alla frontiera non fa più differenza, ed è anche per questo che le richieste di asilo sono in calo”, dichiara Dobrindt. Altri sostengono che i numeri avevano già iniziato a calare prima dell’arrivo di Merz, anche perché misure per respingere diverse categorie di richiedenti asilo e controlli “temporanei” lungo tutto il confine terrestre erano già stati introdotti dall’ex cancelliere di centro-sinistra Olaf Scholz. Infine, dicono i dati di Frontex, l’Agenzia Ue per il controllo delle frontiere, nel 2024 gli attraversamenti irregolari sono diminuiti del 38%.
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