Milan, Allegri non dimentica l'addio alla Juve e manda un messaggio anche a Ibra

  • Postato il 22 agosto 2025
  • Di Virgilio.it
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Lo avevamo lasciato senza giacca e cravatta mentre si aggirava per il prato dell’Olimpico sputando veleno su Giuntoli, l’arbitro, Rocchi, qualche giornalista. Massimiliano Allegri sembrava un invasato il giorno della finale di coppa Italia vinta con la sua Juventus contro l’Atalanta dopo un triennio di sofferenze, privazioni, rivoluzioni societarie, squalifiche e scarsa liquidità sul mercato. Dopo un anno sabbatico torna in serie A, domani debutta sulla panchina del Milan (col Bari in coppa Italia era squalificato) nel match serale con la Cremonese e alla vigilia appare sereno.

L’addio alla Juventus

Non vuole alimentare polemiche con la Juve, Allegri. Quella di Madama è e resterà sempre casa sua visto che ci ha allenato 8 anni vincendo quasi tutto. Se l’ultima avventura è stata a dir poco turbolenta con un divorzio traumatico, il conte Max preferisce ricordare solo le cose belle: “Un addio difficile non è stato perché abbiamo chiuso vincendo la coppa Italia, sono legato a tante persone lì perché ci sono stato tanti anni. Sul mio ritorno dopo un anno in cui sono rimasto fermo dico solo che spero di non far danni, mi sono avvicinato andando in tribuna col Bari, domani vedremo”.

Lui e Ibrahimovic

Nella sua precedente esperienza al Milan aveva un certo Ibrahimovic come bomber e come stella, lo ha ritrovato in un altro ruolo: “Ho ritrovato Zlatan a fare un altro mestiere mentre io ho continuato a fare l’allenatore, lui sta cercando di capire per migliorare perchè fa proprio un’altra cosa, resta comunque un punto di riferimento per i giocatori”.

In attacco ora non ha un Ibra ma un Boniface, che per ora non è stato accolto benissimo dai tifosi che hanno manifestato un certo scetticismo: “Boniface non è ancora nostro, ne parlerò quando sarà un tesserato del Milan, i tifosi dobbiamo trascinarli noi con prestazioni non solo tecniche ma di squadra”.

Il Milan come il Napoli di Conte?

Il Napoli senza coppe e con Conte è come il Milan senza coppe con Allegri? La domanda non coglie impreparato Allegri che mette le mani avanti: “Non è che ci sono io e si vince, nelle grandi società l’allenatore e i giocatori non contano, conta la storia del club che va rispettata in ogni senso e devi sentire la responsabilità per non sbagliare, questo ti alza l’attenzione e la tensione. Il Milan è sopra tutto e tutti e dobbiamo far sì che possa tornare a giocare in Champions. I campionati, poi, ricordiamolo che li decidono spesso quelli che entrano dalla panchina. La favorita è quella che ha vinto il campionato, poi l’Inter, la Roma, la Lazio… (e le indica tutte comprese Juve e Fiorentina ndr) in mezzo ci siamo noi, l’importante sarà avere equilibrio e questo vale per la difesa che può essere a tre o a quattro e per il centrocampo”.

L’ammirazione per Modric

Sul mercato non si sbilancia: “Sono arrivati giovani di prospetto e qualità, sono sereno sulla rosa che ho a disposizione, c’è condivisione con la società sugli obiettivi, mancano 10 giorni alla fine del mercato ma ora pensiamo solo alla Cremonese”. Assieme ai giovani c’è Modric: “Non c’è bisogno di parlarne tecnicamente, è un pallone d’oro, gioca più d’esterno che di interno e in pochi oggi giocano d’esterno, non ha la fisicità di 10 anni fa ma insieme cercheremo di gestire l’annata anche se sta bene, io dovrò gestirlo ma sarà utile in campo e fuori. Oggi deciderò se farlo partire dall’inizio, in mezzo abbiamo anche Loftus-Cheek e Fofana e in due a fine anno devono aver fatto almeno 15 gol”.

Ultima riflessione è sull’attacco per spiegare che ha sempre giocato con tre giocatori offensivi anche quando c’è stato Leao falso nueve: “Tre davanti li abbiamo avuti anche prima con Saelemaekers assieme a Leao e Pulisic, domani c’è Gimenez speriamo che riesca a tenere tutta la partita. Su Leao non ho aggiornamenti, speriamo di vederlo col Lecce altrimenti ci sarà dopo la sosta”.

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Virgilio.it

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