Milan, Estupinan prima vittima di San Siro. La Bala che vendeva empanadas già porta la croce

  • Postato il 24 agosto 2025
  • Di Virgilio.it
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La Cremo sbanca San Siro, Massimiliano Allegri comincia nel peggiore dei modi il nuovo corso al Milan. Alla prima di campionato in casa rossonera c’è già un capro espiatorio: Parvis Estupinan ha messo d’accordo tifosi e allenatore, la sua partita dura un tempo, al termine dell’intervallo non rientra in campo. Un assist prezioso non è bastato a salvarlo dalla sostituzione.

L’esordi in campionato contro la Cremonese ha lasciato a Estupinan un gusto amaro: il suo cross al 42’ ha permesso a Pavlovic di firmare il momentaneo pareggio, ma a inizio ripresa Allegri lo ha tolto dall’undici, inserendo Alex Jimenez sulla sinistra. Una scelta che sa di bocciatura, i mugugni del Meazza non hanno aiutato il nuovo terzino del Milan – arrivato in estate dal Brighton con il compito di coprire il vuoto lasciato da Theo Hernandez, passato all’Al-Hilal – e il post partita gli si è rivoltato contro. In uno stormo di mediocrità si salva Luka Modric, pesce fuor d’acqua per visione del gioco e concretezza, mentre l’ecuadoriano porta la croce per tutti.

Quanto è costato Estupinan al Milan

Il club rossonero ha investito poco meno di 20 milioni di euro per assicurarsi l’ecuadoriano: 17 milioni più 2 di bonus, con un contratto da 2,5 milioni netti a stagione fino al 2029. A 27 anni, Estupinan è stato individuato come il profilo giusto per garantire spinta offensiva e esperienza internazionale, qualità che lo hanno reso protagonista in Premier League e, prima, in Liga. Le prime uscite con la maglia del Milan, tuttavia, non hanno convinto nessuno. Tra i primi a riconoscergli valore, l’ex Billy Costacurta che lo ha accolto così: “Estupinan è meglio di Theo“.

Esmeraldas, povertà ed empanadas

La storia di Estupinan parte da lontano. Nato il 21 gennaio 1998 a Esmeraldas, città portuale dell’Ecuador segnata da povertà e sfruttamento petrolifero, Pervis Josué Estupinan Tenorio è cresciuto in una famiglia numerosa e modesta.

Il padre, calciatore a livello dilettantistico poi laureato in sociologia, e la madre, che cucinava empanadas vendute dal piccolo Pervis per strada, hanno trasmesso al figlio valori di sacrificio e determinazione.

Lo zio Guagua e il Mondiale Under 17

La passione per il pallone lo accompagna fin dall’infanzia, alimentata dallo zio Jorge Guagua, difensore della nazionale ecuadoregna con due Mondiali all’attivo. È lui a portarlo giovanissimo alla Liga de Quito, dove il ragazzo brucia le tappe: a 13 anni già con l’Under 16, a 17 l’esordio in prima squadra.

Si distingue anche nel Mondiale Under 17 del 2015, dove condisce le ottime prestazioni con due reti, scrivendo il nome nella classifica cannonieri che annovera anche Osimhen (capocannoniere) e Chukwueze.

Assist di Estupinan, gol di Pavlovic: cenno di intesa tra i due dopo la rete alla Cremonese

La Bala, uno che corre a 25 km/h, e Gesù

È ghiotto di encebollado, una zuppa di pesce tipica ecuadoriana; pratica respirazione controllata e meditazione; tiene un diario digitale in cui annota sensazioni e analisi. Il soprannome con cui è conosciuto oggi – “La Bala”, il proiettile – nasce dalla sua velocità: in campo è capace di toccare i 25 km/h. Un marchio di fabbrica che gli ha aperto le porte dell’Europa. Nel 2016 l’Udinese lo acquista dall’Ecuador, ma invece di debuttare in Serie A viene girato al Granada. Da lì una lunga serie di prestiti tra Spagna e InghilterraWatford, Almeria, Maiorca, Osasuna – fino alla consacrazione con i navarros, dove ottiene anche la chiamata della nazionale.

Non è il prototipo del calciatore addobbato coi tatuaggi ma porta addosso l’effige di Gesù. In occasione dei Mondiali in Qatar, Estupinan dichiara che “con l’Ecuador preghiamo insieme prima e dopo le partite. Abbiamo tutti una grande fede. Oltre a lavorare e lottare per fare del nostro meglio, sappiamo che qualcuno ci ha portati fin qui ed è il nostro modo per ringraziarlo e chiedergli di aiutarci”,

Villarreal e Brighton, la consacrazione

Il grande salto arriva con il Villarreal, che nel 2020 lo acquista per 16 milioni di euro, rendendolo uno dei giocatori ecuadoriani più costosi di sempre. Con il “Submarino Amarillo” diventa titolare e conquista l’Europa League, battendo in finale proprio il Manchester United, il club di cui era tifoso fin da bambino.

E al Villarreal si è anche incrociato il destino con Max Allegri, quando il Sottomarino giallo eliminò la Juventus al tempo guidata dall’attuale tecnico del Milan. Nel 2022 passa al Brighton, dove si conferma tra i terzini più affidabili della Premier. E Roberto De Zerbi, che proprio al Brighton ha avuto modo di allenarlo, ha avuto solo parole di elogio: “Può diventare uno dei migliori terzini al mondo”.

Estupinan e Theo Hernandez, un confronto che per ora non regge

Non sono mancati episodi amari, come l’autogol al “Madrigal” contro il Liverpool in semifinale di Champions 2022, ma Estupinan ha sempre saputo rialzarsi. Oggi si presenta al pubblico milanista con la voglia di dimostrare di poter essere all’altezza della pesante eredità lasciata da Theo Hernandez.

Eredità pesante, quella di Estupinan: sebbene l’ultima annata di Theo Hernandez in rossonero non sia stata da incorniciare, il francese resta il difensore con il maggior numero di reti segnati con la casacca rossonera.

Al di là dei numeri, che gli restituiscono l’onore di 262 presenze, 34 gol e 45 assist con il Milan in 6 anni, Theo ha legato il suo nome a doppio filo allo Scudetto 2021/22, creando con Leao una catena di sinistra di tutto rispetto.

Anche il francese esordì in campionato con una sconfitta del Milan: il 21 settembre 2019 subentrò a Ricardo Rodriguez e prese un palo in occasione del derby con l’Inter perso 2-0.

Il primo ecuadoriano del Milan già porta la croce

Dopo la prima di Estupinan, i paragoni social sono stati impietosi. Altro che Theo, il web lo ha immediatamente sovrapposto a un altro terzino del Milan, Emerson Royal, anche lui presto bocciato e sparito dai radar.

Sulle corsie, del resto, il palato milanista è decisamente fino: partendo dagli anni ’60-’70 con Karl-Heinz Schnellinger, impossibile dimenticare la grandezza di Paolo Maldini, ma sulle esterne del Milan sono passati nomi come il brasiliano Serginho, che in nove stagioni al Milan ha collezionato uno Scudetto e due Champions League.

Per non scomodare Cafù, considerato tra i più forti interpreti di tutti i tempi del ruolo: 5 stagioni, uno Scudetto, una Champions. E poi anche Zambrotta, che arrivò nel 2008 dal Barcellona e che nel 2011 vinse il campionato col Milan.

Un assist non cancella una prestazione opaca, nemmeno le impressioni delle amichevoli di preparazione estiva sono state esaltanti e la sostituzione all’intervallo contro la Cremonese è un segnale forte. Non può essere una bocciatura definitiva ma è un segnale. Per il “proiettile” di Esmeraldas la stagione è appena iniziata, i segnali non sono incoraggianti ma la carriera ne rendiconta un percorso di cadute e rilanci. Il Milan ci ha scommesso, lui s’è presentato senza fronzoli: “Vengo al Milan per vincere, ho tantissimi sogni nel cassetto”. Ma Estupinan, dopo l’esordio in campionato, già porta la croce.

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