Milan, Modric: "Ad Allegri non ricorderò quella finale.... ecco dove voglio giocare"

  • Postato il 4 agosto 2025
  • Di Virgilio.it
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Modric day in casa Milan. Giornata dedicata alla presentazione ufficiale del centrocampista croato, arrivato a parametro zero dopo aver chiuso una lunga esperienza con la maglia del Real Madrid. In conferenza stampa, il Pallone d’Oro 2018 ha rilasciato le prime dichiarazioni da calciatore del Milan, volgendo lo sguardo al futuro, alla Serie A che verrà e al Mondiale del 2026, senza dimenticare il rapporto con Massimiliano Allegri.

Modric si presenta: “Tanti aspetti positivi, ci si può sempre emozionare”

Queste le prime parole di Luka Modric in rossonero, dopo il periodo di vacanza osservato all’indomani del Mondiale per Club con il Real Madrid: “Ho avuto tre settimane di ferie, mi sono riposato, ma mi sono anche allenato per arrivare nella migliore condizione atletica possibile. Ho visto i primi due test con Arsenal e Liverpool, ho visto tanti aspetti positivi tra squadra e calciatori. Spero di continuare che possa continuare così la crescita della squadra e non vedo l’ora di conoscere i nuovi compagni e di cominciare ad allenarmi”.

“A qualsiasi età, c’è sempre tempo per emozionarsi – ha proseguito il croato –. Ultimamente, ho avuto veramente un addio molto emozionante con il Real Madrid, quindi ci si può sempre emozionare. Il mio Milan da bambino? Sono cresciuto guardando il calcio italiano e il Milan era la mia squadra preferita, anche perché era molto seguita in Croazia, vista la presenza del mio idolo Boban. Ho avuto sempre un affetto particolare per i colori rossoneri”.

L’obiettivo di Luka Modric: “Il Milan deve vincere trofei, non bisogna accontentarsi”

Modric è approdato a Milanello per riportare in alto i colori rossoneri, dopo una stagione particolarmente difficile. L’obiettivo è chiaro: “Tutti noi ci ricordiamo del fatto che il Milan sia una delle squadre migliori al mondo. Una squadra che ha vinto sette volte la Champions League e non bisogna accontentarsi di una stagione mediocre o della qualificazione alla Champions. Deve essere l’obiettivo minimo per gli standard del Milan. Bisogna essere umili e lavorare sodo, perché il Milan merita di essere più ad alto livello. Questo è il mio obiettivo. A me piace vincere, sono molto competitivo, ed è quello che voglio portare a questa squadra. Il nostro obiettivo minimo deve essere la qualificazione in Champions, ma il Milan deve vincere anche dei trofei. Questo deve essere l’obiettivo mio e di tutto il club, per tutti coloro che lavorano nel Milan. Ma bisogna restare umili per costruire un gruppo unito e solido”.

Modric scopre la Serie A: “Qui tanti calciatori croati, sta tornando al top”

Cosa può dare Luka Modric alla causa rossonera: “Io posso offrire la mia esperienza, lavorerò tanto, darò il massimo per cercare di fare le stesse cose che ho fatto altrove. Iniziando con Bosnia e Croazia, poi l’Inghilterra e la Spagna, fino ad arrivare qui. Devo fare quello che ho fatto in tutte queste situazioni, so che ci sono tante aspettative e spero di rispondere a queste esigenze”.

Sul campionato di Serie A, ha aggiunto: “Seguo molto il campionato italiano perché ci sono tanti calciatori croati che giocano in Italia, ho tanti amici qui, si vede che è un campionato molto competitivo e sta tornando al livello in cui la Serie A era il miglior campionato al mondo. Tutte le squadre sono molto organizzate e questo forse lo rende diverso rispetto alla Liga spagnola”.

Dalle prime impressioni ai consigli di chi ha difeso la maglia rossonera negli anni scorsi: “Ho parlato con qualcuno in questo periodo, non ho parlato con Boban, ma siccome abbiamo un ottimo rapporto parlavamo molto del Milan quando ci siamo visti in passato. Ho incontrato Zlatan e anche lui mi ha parlato molto di Milan. Carlo Ancelotti mi ha parlato molto bene del Milan, – ha rivelato – tutto molto positivo. Il Milan è una grande società con una grande tifoseria, ma quando certi personaggi ti parlano del club in questi termini, si ha un’impressione del club differente. L’organizzazione, l’accoglienza da parte dello staff, tutti i dipendenti, sono rimasto positivamente impressionato”.

Modric su Allegri: “Non gli ricorderò la finale di Cardiff…”

Modric ha battuto Max Allegri proprio in una finale di Champions League, a Cardiff nel 2017. Ora, hanno la possibilità di incrociarsi nuovamente in rossonero: “Probabilmente non è un bel ricordo per lui, ma cercherò di non parlarne troppo con mister Allegri… Non voglio che il mister rimanga arrabbiato con me. Non vedo l’ora di conoscere l’allenatore, ho parlato un po’ con lui. Sono molto contento di essere allenato da Allegri, è uno degli allenatori più forti al mondo. È un vincente, non vedo l’ora di scoprire le sue aspettative e come mi vede in questa squadra”.

Obiettivo Mondiale, Modric: “Devo restare concentrato sul Milan e sul presente”

Obiettivo Mondiale per Luka Modric, vicino al suo “ultimo ballo” da calciatore: “Il mio obiettivo è disputare il Mondiale con la Croazia l’anno prossimo, ma prima dobbiamo qualificarci e prima devo pensare a fare bene con il club. Non voglio guardare troppo lontano. Questo è il motivo per cui devo lavorare per farmi trovare pronto e al livello che la società richiede. Devo restare concentrato sul presente e dare il massimo per il Milan”.

L’incontro con Tare in Croazia ha rappresentato un turning point all’interno della trattativa: “È stata una scelta molto facile per me, nella mia testa, quando il direttore sportivo Tare mi ha chiamato. Quando si è recato in Croazia, ha dimostrato quanto ci teneva e quanto il Milan mi voleva. Mi ha fatto capire quanto per lui potessi essere ancora performante ad alto livello, questa è stata la svolta nella trattativa. Mi ha spiegato il progetto, mi ha presentato la situazione, poi ho preso del tempo per parlarne con la mia famiglia. È arrivato tutto molto velocemente, subito dopo il mio addio al Real Madrid, non mi aspettavo accadesse tutto così presto, però spero di ripagare questa fiducia in campo”.

Il ruolo di Modric nel Milan di Allegri

Centrocampo a tre per Allegri. Ecco dove si colloca Luka Modric: “Abbiamo già parlato un po’ con Allegri, ma credo che tutti sappiano dove mi sento più a mio agio in mezzo al campo. Dove posso dettare i tempi e far sì che la squadra giri bene. Devo ancora parlare con l’allenatore e capire come vuole che la squadra giochi. Devo solo giocare bene e aiutare la squadra per ottenere dei risultati. Il ruolo che ho avuto al Real Madrid, dove ho giocato per tutta la vita, è dove mi sento più a mio agio. Poi mi posso adattare in base a ciò che vuole il mister, ma la priorità è sempre la squadra. Questa deve essere la mentalità: non esiste un giocatore al di sopra della squadra. Sono qui per fare ciò che mi chiede il mister”.

Queste le sensazioni di Modric dopo i primi test con Arsenal e Liverpool: “Ho visto aspetti positivi, ma si tratta solo di amichevoli pre campionato. Difficile esprimere opinioni in questo momento della stagione, ma ci sono tanti campioni in rosa. Il mister deciderà il modulo con cui giocheremo, ho visto un’ottima squadra, mi sembra ci sia anche un’ottima atmosfera in campo e fuori tra i calciatori. Questo è importante quando si vuole costruire qualcosa. Ma non voglio parlare dei singoli”.

Sogno Scudetto, Modric: “Io come Ibra a 40 anni? Lo spero…”

Sei Champions vinte da Modric, sette dal Milan. E uno Scudetto che rappresenta il sogno nel cassetto del Milan di Allegri: “So che il Milan ha vinto sette Champions ed è la squadra più vincente dopo il Real Madrid a livello europeo. Spero possa succedere qualcosa di simile rispetto a quanto fatto da Zlatan Ibrahimovic a 40 anni. Sarei felicissimo se potesse succedere. Il possibile ritorno di Galliani? Non ho parlato con lui, so che ha fatto parte del gruppo che ha fatto cose straordinarie con il Milan, ma non ho parlato con lui. Ciò che ha fatto con Berlusconi è qualcosa di incredibile”.

E infine, ha concluso: “È una bellissima sensazione avere la possibilità di aiutare la squadra. Un unico giocatore non riesce a fare niente da solo, a prescindere dal nome. Scordatevelo. Non riesce a fare la differenza da solo, ma bisogna creare una squadra dove i singoli riescono a rendere al massimo. Questa è la mia visione, sono qui per dare il massimo come ho fatto nell’arco di tutta la mia carriera”.

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