Milano Cortina 2026 Casa Paralimpica italiana: il patrimonio collettivo delle Paralimpiadi

  • Postato il 14 dicembre 2025
  • Di Virgilio.it
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Milano Cortina 2026, per il movimento paralimpico italiano, viene presentata come un passaggio capace di andare oltre l’evento sportivo in sé. Alla Torre Allianz di Milano, durante la presentazione della roadmap verso i Giochi, il presidente del Comitato Italiano Paralimpico Marco Giunio De Sanctis ha insistito su questa chiave: “Milano Cortina 2026 sarà una tappa cruciale per il movimento paralimpico italiano. Non è solo un grande evento sportivo: è una piattaforma capace di generare cultura, inclusione e consapevolezza. Il lavoro congiunto con la Rai e il sostegno dei partner confermano che il Paralimpismo è ormai riconosciuto come un patrimonio collettivo, e che il Paese è pronto a sostenerlo con convinzione”.

I Giochi Paralimpici Invernali si svolgeranno dal 6 al 15 marzo 2026 e si apriranno all’Arena di Verona. L’International Paralympic Committee parla di circa 600 atleti, 79 eventi da medaglia e sei sport in programma – Para sci alpino, Para biathlon, Para sci di fondo, Para snowboard, Para ice hockey e wheelchair curling.

Paralimpiadi 2026, Rai perno del racconto

Dentro questa cornice, uno dei pilastri scelti dal CIP per “allargare” pubblico e attenzione è la copertura televisiva, affidata alla Rai e presentata come un impegno strutturato. Paolo Petrecca, direttore di RaiSport, ha dettagliato la macchina editoriale: “Dalle Paralimpiadi di Vancouver 2010 la Rai è la tv pubblica che trasmette più ore dei giochi e continueremo a fare squadra con il CIP anche per Milano Cortina, perché nulla è più inclusivo della maglia azzurra.

Oltre 100 ore di dirette su Raidue e Raisport, oltre 70 ore di repliche con il meglio della giornata paralimpica, due rubriche: la prima in apertura di giornata per presentare ciò che avverrà e la storica “Sportabilia” in chiusura per riassumere quello che è accaduto con i contributi che arriveranno da Casa Paralimpica Italiana e uno studio di continuità che accompagnerà i telespettatori nel corso dell’intera giornata di gare”.

Casa Paralimpica Italiana, il cuore delle relazioni

Accanto alla televisione, però, la roadmap individua un secondo asse che punta a rendere l’esperienza paralimpica più fisica e relazionale: la Casa Paralimpica Italiana, descritta come “il cuore delle relazioni, luogo di scambio e incontro” e come “un simbolo dell’Italia che accoglie, include, innova”. È la scelta che più caratterizza la strategia complessiva, perché la Casa non viene raccontata come semplice hospitality, ma come ambiente in cui i valori paralimpici diventano pratiche: incontri, networking, attività educational e format pensati per istituzioni, media e partner.

“Italia in Gioco”, il concept

Casa Paralimpica Italiana nasce per “raccontare un’Italia diversa e migliore: più inclusiva, più internazionale, più connessa alle sue eccellenze e alla sua capacità di innovare”, e viene definita “un hub relazionale, culturale e sperimentale”, in cui sport, arte, tecnologia e società costruiscono un racconto condiviso. È qui che prende forma il concept “Italia in Gioco”, con il “gioco” inteso non solo come pratica sportiva ma come metafora educativa: “un’esperienza che permette di imparare, crescere, condividere e costruire insieme”.

In questa edizione il “gioco” diventa il filo rosso della narrazione. L’Italia si mette “in gioco” anche in senso letterale: i Giochi arrivano nel nostro Paese, accolti tra le mura di casa. Anche l’identità visiva viene caricata di significato: il pittogramma “in” viene associato a inclusione e partecipazione, con Le lettere che richiamano il gioco del tangram, dove tessere diverse per colore e forma si uniscono creando figure uniche, rappresentano appieno i valori del Paralimpismo: la diversità che si trasforma in unicità, la partecipazione che diventa comunità.

Milano e Cortina: due sedi, due funzioni

La Casa viene disegnata su due poli, Milano e Cortina d’Ampezzo, definiti “due città, un’unica anima”. A Milano, nella Torre Allianz – che ospiterà anche il cuore istituzionale e relazionale del progetto – l’impianto è esplicitamente orientato al B2B, alle PR e al networking, con spazi dedicati agli sponsor e una parte gastronomica firmata “Da Vittorio”. A Cortina, invece, la Galleria Farsettiarte è indicata come “vetrina esperienziale e immersiva”, dove arte e installazioni interattive devono diventare linguaggio di inclusione; Casa Esselunga è citata come ristorante ufficiale della Casa Paralimpica Italiana.

Sul versante cortinese, Sonia e Stefano Farsetti di Farsettiarte descrivono la trasformazione degli spazi in chiave immersiva e inclusiva, con un’idea che fa da ponte tra cultura e sport: “Italia in gioco trasformerà gli spazi della galleria in un ambiente immersivo, in cui opere d’arte e installazioni interattive e inclusive interagiranno tra loro in modo virtuoso, confermando che l’arte, come lo sport, può essere linguaggio universale”.

E sull’adesione di Esselunga, Roberto Selva (Advisor Marketing e Comunicazione) lega la partecipazione al tema della legacy: “Milano Cortina 2026 è un appuntamento che parla al Paese intero e invita a guardare allo sport come a un linguaggio universale di crescita e inclusione. Con il nostro impegno a fianco del movimento Olimpico e Paralimpico, abbiamo scelto di partecipare a un progetto che rafforza i legami con i territori e genera una legacy culturale e sociale duratura. Essere parte di questo percorso è per noi un modo per restituire valore alle comunità e sostenere con convinzione lo sport italiano, accompagnando il Paese verso un evento che lascerà un’eredità importante per le nuove generazioni”.

Verona, l’esempio dell’accessibilità

Un riscontro concreto arriva proprio dal luogo simbolo della cerimonia d’apertura: l’Arena di Verona si prepara a cambiare pelle in vista di Milano Cortina 2026, ma il cuore della trasformazione riguarda soprattutto accessibilità e inclusione. Il monumento simbolo della città ospiterà infatti la cerimonia di chiusura delle Olimpiadi (22 febbraio 2026) e la cerimonia di apertura delle Paralimpiadi (6 marzo 2026). Tra i lavori più tangibili c’è l’adeguamento di circa un chilometro di marciapiedi lungo il percorso dalla stazione principale verso l’Arena, con piccoli scivoli sui cordoli per agevolare il passaggio di carrozzine (e anche passeggini), oltre a nuove corsie ciclabili.

Il tema paralimpico entra in modo diretto nel tragitto della Parade of Athletes: lungo Corso Porta Nuova e Piazza Bra, fino all’ingresso dell’Arena, il percorso viene indicato, come sottolineato anche da Associated Press, come “significativamente” migliorato per chi usa la carrozzina o ha difficoltà motorie. All’interno dell’anfiteatro il cantiere più emblematico è una rampa accessibile progettata per integrarsi con il contesto (anche nei materiali) e, soprattutto, per essere rimovibile: l’obiettivo è che non sia solo una soluzione “da evento”, ma un’eredità stabile.

Il nodo pubblico: vendite e attenzione

Reuters segnala che, a inizio dicembre 2025, le vendite dei biglietti paralimpici risultavano più lente rispetto a quelle olimpiche, con 255.000 biglietti emessi e un numero di venduto non chiarito. È un dato che aiuta a leggere perché, nel racconto del CIP, televisione e Casa Paralimpica Italiana vengano presentate come strumenti complementari: da una parte la presenza generalista e continuativa, dall’altra un luogo fisico di esperienza e relazione.

Tra evento di vertice e piattaforma di cultura pubblica

Milano Cortina 2026 viene preparata come evento sportivo di vertice e, insieme, come piattaforma di cultura pubblica, dove la Casa Paralimpica Italiana diventa il nodo che mette in connessione istituzioni, sponsor, media e territorio. E la chiusura del presidente De Sanctis torna a sottolineare proprio questa dimensione “di sistema”: “Il percorso verso Milano Cortina 2026 sarà impegnativo, ma oggi abbiamo dimostrato che il sistema paralimpico italiano è compatto, credibile e pronto. Con il contributo delle istituzioni, dei territori, dei partner e dei media, possiamo garantire ai nostri atleti le migliori condizioni per esprimere il loro valore e consegnare al Paese un evento di cui andare orgogliosi”.

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