Milano, furto in auto con jammer catturato in video: la Polizia blocca i ladri
- Postato il 17 agosto 2025
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- Di Virgilio.it
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In una zona elegante e trafficata di Milano come Palestro, a pochi metri dall’ingresso del lussuoso hotel Casa Cipriani, due uomini sono entrati in azione per tentare un furto mirato su un’auto parcheggiata. Non hanno usato arnesi da scasso né tecniche rumorose o evidenti: il loro strumento principale, un jammer, cioè un disturbatore di frequenza, impediva al proprietario di chiudere la vettura col telecomando, lasciandola inconsapevolmente aperta.
L’intervento della Polizia
Il video del tentato furto, pubblicato dal sito de La7, mostra l’intera sequenza. I due malintenzionati agiscono con calma: uno dei due si avvicina al mezzo, attiva il jammer al momento giusto, e mentre il proprietario si allontana, l’altro – con un telecomando universale – entra nel veicolo senza incontrare alcuna resistenza. L’interno viene frugato in cerca di oggetti di valore, con una rapidità tale da lasciar intendere che la procedura sia già stata eseguita in molte altre occasioni, stavolta, però, qualcosa va storto.
Notati i movimenti sospetti, un passante avverte le Forze dell’Ordine e a quel punto uno dei due ladri si dà alla fuga, lasciando cadere a terra il jammer nel tentativo di non farsi beccare con il dispositivo in mano e il secondo lo segue a ruota. Gli agenti di Polizia arrivano poco dopo e riescono a fermarli entrambi, eppure la vicenda ha fatto riaccendere i riflettori su una tecnica di furto sempre più diffusa, tanto silenziosa quanto efficace, che sfrutta le debolezze nei sistemi di chiusura remota delle auto moderne.
Perché il dispositivo è pericoloso
Il principio è semplice: quando premi il tasto per chiudere l’auto, il telecomando invia un segnale radio alla centralina, che un altro dispositivo operante sulla stessa banda di frequenza può disturbare o bloccare. Se il jammer viene attivato nel momento esatto in cui premi il telecomando, il comando di chiusura non arriva a destinazione e l’auto rimane aperta, permettendo al ladro di fare irruzione, senza dover rompere nulla o dare nell’occhio.
I ladri sanno bene come funzionano certe tecnologie e di rado le vittime riescono a dimostrare di aver subito un furto, in assenza di effrazioni, allarmi o riprese delle telecamere sulle forzature evidenti, oltre a essere sprovviste di copertura assicurativa. Nonostante la rapida segnalazione abbia permesso alla Polizia di Milano di evitare il peggio, l’episodio conferma che queste tecniche hanno smesso di rappresentare eccezioni sporadiche, legate a contesti periferici o orari notturni. Sempre più spesso si registrano colpi in pieno giorno, in zone centrali, su vetture di fascia media o alta, sfruttando il sistema stesso su cui si basa la chiusura elettronica tramite telecomando.
Per quanto possa suonare antiquata, l’unica contromossa realmente efficace resta quella di verificare manualmente che le portiere siano davvero bloccate, tirando la maniglia prima di lasciare la macchina, un gesto capace di fare la differenza tra tornare a casa tranquilli o dover denunciare un furto senza prove né testimoni. Il furto digitale è già una pratica rodata, e fa leva su strumenti piccoli, economici (un jammer costa meno di 100 euro): associare la tecnologia a sicurezza insuperabile significa sottovalutare l’ingegno dei criminali.