Milano pronta a "soffiare" le ATP Finals a Torino? Sala ha l'asso nella manica: "La nuova Arena Santa Giulia è perfetta"

  • Postato il 11 novembre 2025
  • Di Virgilio.it
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C’è ancora da giocare (e parecchio) nella settimana corrente, ma il futuro delle ATP Finals bussa già alle porte. E già il 2026 che porterà con sé un carico di novità: ci sarà un nuovo title sponsor, poiché Nitto chiuderà con questa edizione la partnership cominciata nel 2017, mentre Torino si appresta a vivere l’ultima edizione, salvo diversa comunicazione. Tanto che in ottica 2027 c’è Milano che già scalpita, forte del fatto di poter far leva sull’opera che più di ogni altra pare destinata a portare nuove ricchezze e attrarre competizioni extra lusso in ambito sportivo da qui ai prossimi anni. Perché se c’è una cosa che i giochi olimpici lasceranno in eredità alla città meneghina, quella è senza dubbio l’Arena Santa Giulia. Il luogo dove il sindaco Beppe Sala ha in mente di far traslocare le Finals.

Sala vede un orizzonte Finals a Milano: “Pronti al dialogo”

Lo ha detto alla presentazione del progetto “WeMi Scuola” all’ISS Giuseppe Luigi Lagrange. “Con il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, parlo spesso e non credo che ci sia bisogno né tantomeno si avverta la necessità di fare una battaglia di campanile per portare le Finals da un’altra parte”, ha esordito il primo cittadino milanese.

“Però è altrettanto vero che questi “circuiti” si basano anche su alcune necessità che col passare del tempo diventano irrinunciabili per chi organizza: la dimensione del palazzetto è una di queste, e Milano tra poche settimane vedrà completata un’opera che tutta Italia ci invidierà e che potrà portare numerosi eventi nella nostra città. Senza dimenticare che Milano, rispetto a Torino, è più grande, ha più hotel, più ristoranti, più luoghi che possono venire incontro alle esigenze di chi vorrà seguire una competizione come le Finals. Mettiamola così: penso che tra qualche tempo Milano sarà pronta per ospitare l’evento che conclude la stagione mondiale del tennis, ma non è nella mia agenda chiudere questa partita adesso”.

Eppure il sasso è stato lanciato, così come sono stati confermati i contatti con il presidente FITP Angelo Binaghi. “Il dialogo è aperto da tempo, ma saranno l’ente che organizza le Finals insieme a sponsor e federazione a valutare eventuali proposte. Noi, semplicemente, quando sarà il momento ci faremo avanti”.

Milano è ai margini del tennis che conta: una lacuna da colmare

Milano non ha un torneo di tennis del livello di Roma (che ha il più importante d’Italia), Torino (con le Finals) e Bologna, che ospiterà la fase finale della Davis. Ed essendo una città a forte vocazione sportiva ambisce (giustamente) ad accaparrarsi un evento di portata rilevante. Da 19 anni ospita un torneo Challenger 75 che si svolge a fine giugno sui campi di terra battuta del circolo Aspria Harbour Club, che quest’anno ha visto imporsi in finale Marco Cecchinato (presente con una wild card) sulla testa di serie numero uno Dino Prizmic, oggi numero 122 del mondo.

Insomma, non certo un torneo degno di una città tanto importante come Milano, che pertanto si guarda intorno cercando di accaparrarsi qualche torneo che meriti la pena di essere vissuto fino in fondo. E con la nuova Arena Santa Giulia ormai in dirittura d’arrivo, il richiamo del capoluogo lombardo potrebbe rivelarsi irresistibile: 16mila posti (4.000 in più rispetto alla Inalpi Arena di Torino), un concept moderno e un’area strategica che potrebbe fare davvero al caso di tutti.

Gaudenzi non si esprime, ma fa capire qualcosa

Andrea Gaudenzi, presidente ATP, ha fatto sapere che fino al 2030 le Finals si giocheranno in Italia, ma a questo punto una staffetta Torino-Milano sembrerebbe davvero nell’ordine delle cose.

L’Italia ha fatto un percorso straordinario negli ultimi anni, perché al di là di avere un fuoriclasse come Sinner non va dimenticato come ci siano ormai stabilmente 8-9 giocatori in top 100, il che è il frutto di una grande lavoro che parte da lontano.

Quando nel 2020 le Finals arrivarono a Torino io non ero ancora presidente, ma ricordo che venivamo dalla bellissima esperienza di Londra e che c’erano dei dubbi. E invece la città, la regione Piemonte e tutto il Paese risposero in maniera magnifica. Cosa accadrà in futuro non posso saperlo, ma di sicuro l’Italia avrà ancora un ruolo centrale”.

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Virgilio.it

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